Non è L’Aquila ma Giove di Valtopina

prefabbricati ancora abitati a Giove

Incredibile storia di Sergio Menichelli (72 anni) che dopo tredici anni abita ancora insieme alla sorella Maria Antonia, il figlio di Maria e la nuora Oriana Galli,  un prefabbricato nella frazione Giove avuto in dotazione dopo il terremoto del 1997.

“Ci siamo stancati di vivere in un barattolo di latta, gelido di inverno e infuocato d’estate, la nostra salute è sempre più cagionevole”.

Ma la vostra casa  è stata restaurata, perchè non siete andati ad abitarci?

La nostra casa non è ancora pronta, i restauri non sono stati fatti a regola d’arte come ci ha confermato una perizia eseguita dal CTU, quindi può immaginare il nostro timore nel ritornare in casa nostra, e poi devo dire che nessuno in questi 13 anni ci ha chiamato per dirci che la nostra casa è pronta da abitare, cosa peraltro impossibile perchè sappiamo che non sono stati completati gli impianti tecnologici.

Oriana Galli, Sergio e Maria Antonia Menichelli

Aggiungo anche che alcuni lavori sono stati eseguiti due volte, perchè la prima volta non erano stati fatti beme, e addiritura ci hanno chiesto del denaro, 18.000 euro, per la correzione dei lavori male eseguiti, denaro che ovviamente non abbiamo e questo aggiunge difficoltà a difficoltà al momento che dovessimo prendere possesso della casa restaurata.

particolare della frazione Giove, di lavori nemmeno l'ombra

Sergio dica la verità, questa baracca è piccola ma mi pare tenuta bene e sembra accogliente no? come si vive qui?

Beh, avevo 59 anni quando c’è stato il terremoto, e stavo benissimo, oggi non posso dire lo stesso,  cerchiamo di tenere in ordine questo alloggio, ma gli anni sono passati e gli acciacchi aumentano, specialmente per mia sorella, che è più grande di me, come vede fuori c’è la neve, qui l’inverno è freddissimo, d’estate invece si soffoca, stiamo vivendo un disagio pazzesco, aggravando notevolmente il nostro stato di salute.

Quante persone vivete in queste condizioni?

Adesso ci  sono 9 nuclei familiari, circa  12 persone, ma in questi 13 anni abbiamo perso circa 25 persone. ma vuole sapere quale è la cosa più dura da accettare?

mi dica…

Abbiamo perso la speranza,  questo non è vivere.

Si questo non è vivere , e la cosa che lascia più amarezza è che tutto questo accade in Umbria, regione riconosciuta eccellente  per solidarietà e civiltà, forse qualcuno dovrebbe dare delle risposte a questa gente, spero  di avere presto la buona notizia che Sergio e la sua famiglia sono finalmente tornati a casa. In fondo basterebbe veramente poco per far vivere in serenità Maria Antonietta ormai con i capelli bianchi e senza speranza.

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 Riceviamo un commento da Maria Rosi, candidata PDL alle prossime elezioni regionali e volentieri pubblichiamo

maria rosi

Ammetto che questa notizia mi ha lasciata esterrefatta, non pensavo che ci fossero ancora queste situazioni figlie del terremoto del 1997, certo bisogna intervenire al più presto, sarò al fianco di questa gente per tutto quello che sarà possibile, questa vergogna deve finire, chi deve intervenire intervenga, questo è uno scandalo intollerabile, si lasciano abbandonate cosi le persone più deboli?

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altri commenti

E’ sconcertante non solo che ci siano ancora persone costrette a vivere in queste condizioni, ma ancora di più forse che questa situazione non sia conosciuta, che non sia oggetto di informazione di massa. Questo pone sulle spalle della società civile un pesante e gravoso onere di informazione che però, insieme con l’unico strumento che ci è dato – il voto – è l’unico modo affinchè si possa provocare un cambiamento.
Bisogna avere il coraggio, in alcuni casi, di non guardare la propria bandiera politica e di sostituire un’amministrazione – o più amministrazioni – che non ha fatto il proprio lavoro; purtroppo è troppo spesso una questione solo di politica becera, di immagine e su questo piano allora bisogna lavorare.
In bocca al lupo per questo. Chi non può fare altro cercherà almeno di diffondere il più possibile la conoscenza di questa situazione. Siamo a Giove (Italia), non su Marte!

Francesca – Good_girl@hotmail.it

 

E’ sì, è proprio così, vergogna alle istituzioni! Bravo Stefano.
Io sono il presidente del Comitato Pro Giove; abbiamo invitato la Presidente Lorenzetti decine e decine di volte, per venire a vedere o soltanto per porgere una parola di conforto a questi poveri anziani… Niente, non ha MAI risposto. Però tutti gli anni ha presenziato e ha “magnato (ndr)” alla festa del tartufo a Valtopina, con il sindaco….
Hanno volutamente (e sempre) nascosto questa vicenda.
E’ verissimo di quei due ragazzi, si chiamano Armillei Graziano e Romina e per una casa di 110 metri quadrati dovranno pagare al Comune di Valtopina 126mila euro di tasca loro perchè il contributo che gli ha dato lo Stato, che gli pagava TUTTO, non c’è più. Diffondete la notizia, divulghiamo cosa è accaduto veramente in Umbria dopo il sisma del 1997.

Valentina, – giovedivaltopina@libero.it

 

la politica Umbra si vergogni..invece di dire stronzate in campagnia elettorale, tiri fuori il coraggio e si dica l’incubo che stà vivendo Giove….personalmente assumendomene le responsabilità,dico che il teatrino politico umbro ha toccato il fondo….da parte mia piena solidarietàper gli abitanti di Giove che vivono questo dramma.

fabriziopalazzari@live.it

 

Non è un fotomontaggio. Purtroppo l’ho visto con miei occhi a Giove l’efficienza del “Sistema di ricostruzione Umbria”….
Accertare le responsabilità dei ritardi e dare a tutti una casa dignitosa queste sono le priorità a L’Acquila come a Giove. Non esisteno terremotati di serie A e serie B…

emanueleprisco@libero.it

 

CHE DIRE, LASCIARE UN COMMENTO SU QUESTA SITUAZIONE SAREBBE D ‘OBBLIGO…….VERAMENTE MI MERAVIGLIO COME POSSA ESSERE ACCADUTA UNA COSA DEL GENERE.
MA CHI E’ RESPONSABILE DI TUTTO CIO’ NON PROVA NEMMENO UN PO’ DI VERGOGNA? IO NON RIUSCIREI A DORMIRE, VERAMENTE, SAREBBE DA INVERTIRE LE PARTI, METTERE IN QUESTA SITUAZIONE DI DISAGIO CHI NON STA FACENDO NULLA PER QUESTE PERSONE…….
SOLIDARIETA’ A QUESTA GENTE…..
ANZI CHI DEVE AGIRE LO FACCIA , BASTA PAROLE AL VENTO…

tafferuglio@alice.it

 

E poi l’umbria è stato un “MODELLO DI RICOSTRUZIONE??????” Vergogna alle istituzioni che, in prima persona, hanno causato questo delitto. Fermiamoci a riflettere su questa vergognosa vicenda… Leggevo pochi giorni fa anche dei due ragazzi di Giove che dovranno pagare di tasca loro 130mila euro per le sole opere strutturali, quando lo Stato già gli aveva dato i soldi… Facciamoli pagare a chi se li è intascati! Soprattutto non diamo MAI più la possibilità di apparire nel panorama politico ai politici fautori di questa “monnezza”…

stefano@bordicchia.it

 

Sono totalmente d’accordo con l’articolo, ho visto con i miei occhi quel che succede a Giove di Valtopina! e visto che problemi simili,ma non di questa entità, mi hanno toccato in prima persona, mi sento di dire che è uno scandalo!pensiamo all’Abruzzo o ad Haiti,mentre i problemi qui in Umbria sono lontani dall’essere risolti, e questo ne è un esempio tangibile!Non lasciamo che vengano occultati simili scempi e che rimangano impuniti!murielbibas@libero.it

Che vergogna tutto questo!!!… e’ proprio uno scandalo lasciare queste persone per diversi anni abbandonati a se stessi.. è come accorciare la loro vita!… che desolazione…

Erica.mancini@libero.it

Che dire, alla faccia dell’Umbria come modello di ricostruzione…
Da parte mia va tutta la solidarietà possibile a queste persone e l’indignazione per una situazione che da troppo tempo si trascina in modo assolutamente indecoroso…
Speriamo che per tutti si possa scorgere al più presto un barlume di luce in fondo al tunnel e che queste situazioni, che nella zona sono anche troppe (basti pensare anche all’umi1), si possano risolvere il prima possibile… orfei89@libero.it

E’ una situazione vergognosa, ma purtroppo non unica nel “modello Umbria”, anche se sicuramente la più grave, vi sono altre situazioni simili post sisma ‘97, ma credo che questa di Giove sia la più grave. Il “modello Umbria” si è preoccupato di risolvere le situazioni “vetrina” come quelle dei paesi lungo gli assi stradali principali, per esempio Colfiorito, abbandonando il resto agli sciacalli…
Purtroppo però a distanza di 12 anni con L’Aquila continuano a preannunciarsi situazioni similmente gravi, anche se per cause diverse…
Edi

Purtroppo in Umbria si è pensato prima di tutto a ricostruire Assisi, Foligno ed altri paesi piu importanti, che però non sono stati danneggiati come la nostra zona, fiumi di soldi passati per Assisi e li rimasti è una vergogna!!!!!
Ancora nel 2010 ci sono persone che vivono dentro i prefabbricati come il caso di Giove non è possibile assolutamente è uno schifo… che tutto il comune di Valtopina si faccia un esame di coscienza e risolva al piu presto questo gravissimo problema….. Tutta la mia solidarieta a queste persone e spero di cuore che riescano al piu presto ad avere un abitazione vivibile.
Enrico

Solita italietta. Un metro due misure è la regola. A cominciare dalla politica (e che politica). Il buon esempio la fa da padrone, tra predica e razzola. Opere faraoniche, tangenti faraoniche, “amori” faraonici, e, poveri disgraziati a spartirsi la il lavoro il pane il sapere la giustizia, il “giornaliero”. Dal pulpito televisivo sempre calunnie a questo e a quello, quando, con una sola tangente non pagata molti container e casette di legno non avrebbero motivo di esistere (ANCORA IN ALCUNI CONTESTI). Quando, con solo qualche “parata evento” in meno, non saremmo sempre costretti a sentirci ripetere “arrestati due extra comunitari…… , sgombero del campi nomadi……. , maltrattavano un cane…… , anziana derubata da …….. l’italietta. Pietro

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21 Risposte to “Non è L’Aquila ma Giove di Valtopina”

  1. Muriel Says:

    Sono totalmente d’accordo con l’articolo, ho visto con i miei occhi quel che succede a Giove di Valtopina! e visto che problemi simili,ma non di questa entità, mi hanno toccato in prima persona, mi sento di dire che è uno scandalo!pensiamo all’Abruzzo o ad Haiti,mentre i problemi qui in Umbria sono lontani dall’essere risolti, e questo ne è un esempio tangibile!Non lasciamo che vengano occultati simili scempi e che rimangano impuniti!

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  2. Stefano Says:

    E poi l’umbria è stato un “MODELLO DI RICOSTRUZIONE??????” Vergogna alle istituzioni che, in prima persona, hanno causato questo delitto. Fermiamoci a riflettere su questa vergognosa vicenda… Leggevo pochi giorni fa anche dei due ragazzi di Giove che dovranno pagare di tasca loro 130mila euro per le sole opere strutturali, quando lo Stato già gli aveva dato i soldi… Facciamoli pagare a chi se li è intascati! Soprattutto non diamo MAI più la possibilità di apparire nel panorama politico ai politici fautori di questa “monnezza”…

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    • Valentina Says:

      E’ sì, è proprio così, vergogna alle istituzioni! Bravo Stefano.
      Io sono il presidente del Comitato Pro Giove; abbiamo invitato la Presidente Lorenzetti decine e decine di volte, per venire a vedere o soltanto per porgere una parola di conforto a questi poveri anziani… Niente, non ha MAI risposto. Però tutti gli anni ha presenziato e ha “magnato (ndr)” alla festa del tartufo a Valtopina, con il sindaco….
      Hanno volutamente (e sempre) nascosto questa vicenda.
      E’ verissimo di quei due ragazzi, si chiamano Armillei Graziano e Romina e per una casa di 110 metri quadrati dovranno pagare al Comune di Valtopina 126mila euro di tasca loro perchè il contributo che gli ha dato lo Stato, che gli pagava TUTTO, non c’è più. Diffondete la notizia, divulghiamo cosa è accaduto veramente in Umbria dopo il sisma del 1997.

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  3. TAFF Says:

    CHE DIRE, LASCIARE UN COMMENTO SU QUESTA SITUAZIONE SAREBBE D ‘OBBLIGO…….VERAMENTE MI MERAVIGLIO COME POSSA ESSERE ACCADUTA UNA COSA DEL GENERE.
    MA CHI E’ RESPONSABILE DI TUTTO CIO’ NON PROVA NEMMENO UN PO’ DI VERGOGNA? IO NON RIUSCIREI A DORMIRE, VERAMENTE, SAREBBE DA INVERTIRE LE PARTI, METTERE IN QUESTA SITUAZIONE DI DISAGIO CHI NON STA FACENDO NULLA PER QUESTE PERSONE…….
    SOLIDARIETA’ A QUESTA GENTE…..
    ANZI CHI DEVE AGIRE LO FACCIA , BASTA PAROLE AL VENTO………

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  4. Emanuele Prisco Says:

    Non è un fotomontaggio. Purtroppo l’ho visto con miei occhi a Giove l’efficienza del “Sistema di ricostruzione Umbria”….
    Accertare le responsabilità dei ritardi e dare a tutti una casa dignitosa queste sono le priorità a L’Acquila come a Giove. Non esisteno terremotati di serie A e serie B…

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  5. francesca Says:

    E’ sconcertante non solo che ci siano ancora persone costrette a vivere in queste condizioni, ma ancora di più forse che questa situazione non sia conosciuta, che non sia oggetto di informazione di massa. Questo pone sulle spalle della società civile un pesante e gravoso onere di informazione che però, insieme con l’unico strumento che ci è dato – il voto – è l’unico modo affinchè si possa provocare un cambiamento.
    Bisogna avere il coraggio, in alcuni casi, di non guardare la propria bandiera politica e di sostituire un’amministrazione – o più amministrazioni – che non ha fatto il proprio lavoro; purtroppo è troppo spesso una questione solo di politica becera, di immagine e su questo piano allora bisogna lavorare.
    In bocca al lupo per questo. Chi non può fare altro cercherà almeno di diffondere il più possibile la conoscenza di questa situazione. Siamo a Giove (Italia), non su Marte!

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  6. Erica Says:

    Che vergogna tutto questo!!!… e’ proprio uno scandalo lasciare queste persone per diversi anni abbandonati a se stessi.. è come accorciare la loro vita!… che desolazione…

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  7. alessandro Says:

    Che dire, alla faccia dell’Umbria come modello di ricostruzione…
    Da parte mia va tutta la solidarietà possibile a queste persone e l’indignazione per una situazione che da troppo tempo si trascina in modo assolutamente indecoroso…
    Speriamo che per tutti si possa scorgere al più presto un barlume di luce in fondo al tunnel e che queste situazioni, che nella zona sono anche troppe (basti pensare anche all’umi1), si possano risolvere il prima possibile…

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  8. Enrico Says:

    Purtroppo in Umbria si è pensato prima di tutto a ricostruire Assisi, Foligno ed altri paesi piu importanti, che però non sono stati danneggiati come la nostra zona, fiumi di soldi passati per Assisi e li rimasti è una vergogna!!!!!
    Ancora nel 2010 ci sono persone che vivono dentro i prefabbricati come il caso di Giove non è possibile assolutamente è uno schifo… che tutto il comune di Valtopina si faccia un esame di coscienza e risolva al piu presto questo gravissimo problema….. Tutta la mia solidarieta a queste persone e spero di cuore che riescano al piu presto ad avere un abitazione vivibile.

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  9. Edi Says:

    E’ una situazione vergognosa, ma purtroppo non unica nel “modello Umbria”, anche se sicuramente la più grave, vi sono altre situazioni simili post sisma ’97, ma credo che questa di Giove sia la più grave. Il “modello Umbria” si è preoccupato di risolvere le situazioni “vetrina” come quelle dei paesi lungo gli assi stradali principali, per esempio Colfiorito, abbandonando il resto agli sciacalli…
    Purtroppo però a distanza di 12 anni con L’Aquila continuano a preannunciarsi situazioni similmente gravi, anche se per cause diverse…

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  10. pietro Says:

    Solita italietta. Un metro due misure è la regola. A cominciare dalla politica (e che politica). Il buon esempio la fa da padrone, tra predica e razzola. Opere faraoniche, tangenti faraoniche, “amori” faraonici, e, poveri disgraziati a spartirsi la il lavoro il pane il sapere la giustizia, il “giornaliero”. Dal pulpito televisivo sempre calunnie a questo e a quello, quando, con una sola tangente non pagata molti container e casette di legno non avrebbero motivo di esistere (ANCORA IN ALCUNI CONTESTI). Quando, con solo qualche “parata evento” in meno, non saremmo sempre costretti a sentirci ripetere “arrestati due extra comunitari…… , sgombero del campi nomadi……. , maltrattavano un cane…… , anziana derubata da …….. l’italietta.

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  11. Gianni Says:

    E’ sconcertante, avere una casa e non poterne godere per l’imperizia e la mancanza di serietà di chi con il terremoto ha fatto anche un business (le inchieste di questi giorni sulla protezione civile e gli imprenditori che gravavano intorno sono solo una conferma). Che dire, anch’io sono stato terremotato e so cosa significhi vivere in una scatola di latta. Non è bello, è logorante. Spero tanto che questa situazione di Giove riesca a raggiungere un lieto fine..

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  12. Alessio Says:

    Ho letto l’articolo e sono rimasto senza parole.
    Dato che ho vissuto anche io per molto tempo in un container, riesco a capire il disagio di queste persone.
    Invece agli individui che non comprendono, o non vogliono, vorrei far notare una frase detta dal signor Sergio nell’articolo:” ABBIAMO PERSO LA SPERANZA”.
    Anche Oscar Wilde diceva: ” NULLA DOVREBBE ESSERE OLTRE LA SPERANZA, LA VITA E’ UNA SPERANZA”.
    Quindi è come togliere la vita di queste persone.
    Ora dunque signori RESPONSABILI non immaginate più come sarebbe la vostra di vita in un ” barattolo” ……. , ma come sarebbe senza speranza…… DURA E’…….
    Per questo è arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità e che si faccia qualcosa per risolvere il problema cosicche la famiglia Menichelli possa di nuovo condurre una vita normale.
    Avete già rubato loro 13 anni….. BASATA…… non continuate!!!!!!!!

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  13. Franco Zaffini Says:

    Conosco benissimo la situazione di Giove, avendo visitato la frazione di persona. oltre a condannare il comportamento vergognoso delle istituzioni come semplice cittadino, sto predisponendo un’interrogazione urgente per quanto mi compete da consigliere regionale. Ricordo ancora, all’indomani del terremoto de L’Aquila, le dichiarazioni della presidente Lorenzetti che criticava il piano C.A.S.E. di Berluconi e Bertolaso, affermando che l’Umbria è stata modello di ricostruzione…. davanti a casi come quello di Sergio e della sua famiglia mi piacerebbe portare chi ha gestito l’umbria e l’emergenze terremoto in questi tredici anni…
    un caro saluto e tanta solidarietà a tutti voi di giove.
    Con affetto.
    Franco Zaffini

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  14. Marco Betti Says:

    E’ assurdo dover constatare che nonostante vi siano delle normative Regionali che garantiscono una rapida e semplice eliminazione dei disagi generati dal sisma del 1997 vi siano ancora delle amministrazioni locali che non riescono ad adottare provedimenti a garanzia dei singoli cittadini.
    E’ inconcepibile che i singoli cittadini per far valere i propri diritti debbano rivolgersi ai mezzi di stampa o televisivi in sostituzione delle figure politiche locali nelle quali hanno riposto tutta la loro fiducia.
    In tutto questo resta straordinaria la tenacia di Sergio e dei suoi paesani, che anche se stanno perdendo la speranza conservano la dignità tipica e straordinaria che contraddistingue tutta la gente delle nostre frazioni.
    Un augurio sincero a questa gente e un rimgraziamento alle persone come Valentina che oltre ogni difficolta dedicano anima e corpo a delle piccole grandi realtà che troppo spesso rimangono nell’ombra.

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  15. Elisa Says:

    La ricostruzione umbra è stata portata troppo spesso come esempio, quando in realtà in Umbria ci sono stati cittadini di serie A e di serie B. A Nocera Umbra abbiamo visto passare le roulotte che andavano prima dritte a Foligno, invece di fermarsi da noi dove la totalità delle persone dormiva nelle macchine e aveva la casa inagibile. Ancora dobbiamo ricostruire il centro storico e le scuole, volani importanti per la rinascita delle città e per mantenere la popolazione costante e nn assistere ad un progessivo esodo. A 13 anni dal terremoto nn siamo ancora riusciti a tornare alla normalità, con continer distribuiti su tutto il territorio che ne deturbano la bellezza e ci gettano in uno stato di continua precarità. Chi ne fa le spese come sempre sono i comuni cittadini vittime della mala amministrazione e di ostacoli burocratici spesso risolvibili solo se sei del colore politico giusto. Ben vengno, quindi persone come Valentina che continuano a tenere le luci accese su una situazione di disagio che dura oramai da troppi anni e che nn deve essere dimenticata.

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  16. Igor Says:

    La cosa piu brutta di tutta questa storia è che all’amministrazione pubblica non interessa minimamente del disagio, anzi INCUBO, che queste persone stanno vivendo.
    Loro se ne vanno in giro con le loro belle auto BLU pagate da noi!!!
    Vivono con i loro stipendi da RE, pagati da noi!!!
    Hanno tutte le agevolazioni che la loro CASTA permette!!!
    Si ricordano del “piccolo cittadino” solo al momento delle elezioni e promettono, promettono, promettono. ma sono persone di memoria breve o nulla addirittura.
    PENSO CHE SI DEBBANO VERGOGNARE!!! Mi chiedo solo come possano dormire tranquilli, guardarsi allo specchio, andare in giro tra la gente senza vergognarsi pur sapendo che hanno lasciato e lasciano persone in queste condizioni.
    Non mi stupisco che la signora Maria Rosi non sappia queste cose pur essendo candidata alle prossime elezioni regionali. Sicuramente come lei ce ne sono moltissimi. Noi non siamo nelle vicinanze di PERUGIA.
    Noi abitiamo in un territorio dimenticato dalle istituzioni.
    NOI NON ESISTIAMO!!!

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  17. Lucia Timi Says:

    Che vergognA!! è l’unica parola adatta a questa situazione! ci credo che questa gente ha perso le speranze, chi non lo farebbe?? con queste bestie (solo così si possono definire) che promettono, promettono e poi i risultati dove sono??…eccoli, bellissimi risulati, sopratutto degni di fare onore alll’Umbria no?è un vero squallore, è vergognoso!
    Persone anziane che hanno bisogno e diritto di riavere le loro case, si ritrovano costrette a vivere, da anni, in un barattolo di latta.
    Speriamo che questo incubo finisca presto perchè ormai va avanti da troppo tempo, e speriamo che chi di dovere provveda al rimedio di tale situazione, ma visto le teste che ci sono…sarebbe meglio invocare un qualche Santo!!!

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  18. claudia Says:

    che dire….leggendo prima l’articolo, poi i vari commenti,una sola domanda mi sorge spontanea….ma stiamo scherzando??? Si usano termini quali”sconcerto”, “vergogna”, per descrivere una situazione anomala, che invece dalle nostre parti è diventata tristemente normale.
    L’eperienza del Signor Sergio e della sua famiglia è purtroppo la stessa che accomuna Giove, Nocera, e le piccole frazioni da ormai 13 lunghi anni.
    Tutti lo sappiamo, ma a volte il silenzio è più comodo, onore quindi a Valentina, che si sta facendo portavoce di una battaglia che tutti dovremmo combattere, che si sta sostituendo alle istuzioni, per chiedere solo ciò che è legittimo e che andrebbe semplicemente garantito. Il problema è che siamo circondati da buffoni, da politici o politicanti che fanno bellissimi proclami, ma pochissimi fatti. L’Umbria esempio di ricostruzione….inviterei chi lo doce a passare qualche giotno nel container….o meglio nella BARACCA (chiamiamo le cose con il loro nome)del signor Sergio, lo inviterei a fare un giro nelle frazioni, o negli pseudo-centri storici dei nostri paesi. Poi ne potremmo parlare seriamente!!!!
    Per ora ancora un grazie a Valentina….sei un vero esempio da seguire!!!

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  19. Flavio Says:

    Beh condivido quanto ha scritto Claudia, trovo strano tutto questo stupore da parte di chi ha commentato questo post, soprattutto da parte della candidata del PDL maria rosi. Situazioni come queste, PURTROPPO, ce ne sono e ce ne saranno e quello che è più grave è che si può fare ben poco, noi possiamo fare ben poco. Lo schifo che ci circonda, dovuto ad anni e anni di mala amministrazione del nostro paese, è giunto al massimo dell’indecenza che un essere umano riesce a tollerare. I caroselli politici a cui si assiste in tv che rubano la scena e distolgono l’attenzione dai veri problemi del nostro paese sono disdicevoli. I politici di qualsiasi ruolo e grado, dai sindaci fino ai ministri, con il nostro presidente del consiglio in prima linea, sembra che non facciano più il loro mestiere, da amministratori di un paese, sono diventati degli attori di teatro, sempre pronti a riempire la scena nel bene o nel male, per guadagnarsi la giusta popolarità che li fa rimanere a galla. Allora perché stupirsi di queste cose, in un’italia così ridotta, in cui l’unico interesse è quello di rimanere saldato alle poltrone e al potere, gestire i propri interessi e gli interessi di chi ci sta vicino, fregandosene del resto della comunità.

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  20. Marco Kar.ma Says:

    Ne hanno parlato poco fa al TG1. Chissà, magari questa informazione potrebbe essere utile a smuovere le acque. Ma – in ogni caso – che tristezza… E’ indecente…

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