Spello, riparte venerdì 5 novembre “La bella Stagione” del Teatro Subasio

Riparte venerdì 5 novembre “La bella Stagione” del Teatro Subasio di Spello. Giunta alla sua undicesima edizione, la stagione di teatro contemporaneo organizzata da Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione con il sostegno del Comune di Spello non smette di cercare elementi di novità e di eccellenza da offrire a quella fetta di pubblico che si è ormai ampiamente ritagliata, a livello regionale, grazie ad una proposta originale e molto caratterizzata. La stagione 2010-2011, 12 serate per 14 compagnie (ci saranno infatti due serate con un doppio appuntamento), si apre e si chiude con due eventi molto particolari. Si apre portando sul palco un pony, sei oche e una cane, compagni di scena degli attori del Teatro delle Ariette.

Originale compagnia di contadini-attori, Paola Berselli e Stefano Pasquini si dividono tra il lavoro dell’azienda agricola Le Ariette, dove vivono e dove hanno anche costruito un teatro da un vecchio deposito attrezzi, e il lavoro teatrale.  I ritmi e gli elementi della vita contadina, le loro storie personali e quotidiane entrano così a far parte dei loro spettacoli, come in questo Padre nostro, in un particolarissimo ed emozionante connubio tra teatro e vita.

In mezzo, tra questo inizio e questa fine di stagione, altre dieci serate che esplorano alcune delle proposte più interessanti della nuova scena italiana, tra giovani talenti e vecchie glorie: la danza contemporanea dei Dejà Donné con i due assoli Ouf e P.S. Martina La Ragione; la veglia laica per Eluana Englaro del Teatro Invito in Una questione di vita e di morte; la vicenda di un amore omosessuale nella Sicilia degli anni ’60 con Le mille bolle blu dell’attore Filippo Luna; la Roma bassa e violenta di Pasolini rappresentata in Come bestie che cercano bestie dai giovani Imamama; una strana storia per madre, figlio e Madonna raccontata dagli intensi attori dei Teatrialchemici in Ergo non sei; due divertenti performance accomunate dalla vocalità di attori che trasformano la parola in musica, Messa insieme de Le due Moine e il Don Giovanni di Mozart de I Sacchi di sabbia; lo spettacolo di uno dei gruppi rivelazione del giovane teatro di ricerca, Invisibilmente dei Menoventi; la forza di un gruppo di attori misti, tra professionisti e diversamente abili in Appassionatamente di Nerval teatro; un’originale storia d’amore tra due anime che si incontrano nell’aldilà in Oibò son morto di Liberarte Orvieto; un appassionante racconto di amicizia e di guerra in Sul Confine di Carrozzeria Orfeo.

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