In occasione della giornata mondiale al ricordo delle vittime della strada (21/11)non voglio elencare numeri sempre tragici e negativi checchè se ne dica, ma rivolgo invece con questa mia un appello al dovere e al bene pubblico perchè affrontare la questione dipende esclusivamente dalla volontà politica. Da troppo tempo assistiamo (non immobili ma partecipi) alle molteplici questioni che vanno dal TPL alle manutenzioni stradali, dalla messa in sicurezza dei blackpoint ai lavori di ripavimentazione dei centri storici, dalla inadeguata segnaletica alla strumentalizzazione comunicativa e decisionale cui- l’elemento cittadino- e suoi diritti nonchè le norme che regalano il tutto e relativi diretti responsabili sembrano scomparire lasciando il passo a caparbie opposizioni che alimentano antagonismi fra cittadinanza e amministrazioni…
Pare che sistematicamente alle ovvietà si ricorrano tattiche di strumentalizzazione con arroganti posizioni cui però si dovrà dar conto prima o poi sia del comportamento che delle azioni di condotta amministrativa derivanti dalle decisioni politiche.
Non si tratta di punire ma deve esser considerato il trascorso operato e la totale mancanza di “comprensione …..”opporsi all’ovvietà e ignorare quanto è ormai di pubblica coscienza grazie al faticoso e ostico impegno delle nostre organizzazioni cui il lavoro è spesso titanico quanto invisibile, grazie però cui la diffusione di informazioni chiarificatrici su vari aspetti rimasti a lungo oscuri hanno cambiato la “percezione” distorta della tematica, mi permetto di dire grazie a noi che ci occupiamo di sicurezza stradale per istanza di cittadinanza e dalla componente civile ci poniamo di fondo la domanda: chi ci amministra perchè non lo fà su analisi di bene pubblico economico sociale che politico è ? La sicurezza stradale pone le condizioni coerenti al bene pubblico che in questo caso coincidono essendo così determinati dai programmi europei, nazionali e regionali con lo sviluppo civile civico,mediante la razionalizzazione di spesa sulle priorità determinate che ricadono sull’innalzamento di qualità di vita oltre che di buona amministrazione. Negandola nel loro stesso interesse per il ruolo assunto, a chi o cosa allora determinano questo loro modello di operare?
Amministrare è ineluttabimente sinonimo di ingannare la pubblica opinione falsando la “forma” e di conseguenza il “contenuto democratico” ? Temo rischiamo di imbarcarci nel caos, frutto di un gap fra il vecchio sistema e la ricerca di un nuovo modello cui la partecipazione della cittadinanza fà da “sentinella” e sollecitazioni e in verità è proprio da qui, da chi si impegna sulla realtà e scontrandovi con essa che dovrebbe uscire la nuova classe dirigente politica, fuori dal circuito di scambio di voti.
Assistiamo invece sistematicamente a politici così eletti, persone magari una volta timide insicure che oggi acquistano lo stesso atteggiamento: -sostenere l’insostenibile- e soprattutto contro il bene pubblico e la corretta amministrazione con dialettica mendace e manipolatoria agli stessi interessi e mandato…è questa la “scuola politica” o di potere cui devono sottostare per “crescere”? come ne usciamo….commissariando i comuni che non hanno adottato tali norme? Chissà, potrebbe esser una soluzione, ma chi controlla gli stessi perchè tace?
Lascio a voi lettori questa domanda e mi appello agli assessori responsabili della trasversale questione sicurezza stradale perchè si attengano alle direttive e norme susseguitesi dal ’99 ad oggi.
Mary Mancinelli – Rete Sicurezza Stradale Umbria
FLG- ente morale nazionale-
21 novembre 2010 alle 12:20 |
proprio ieri ho avuto notizia di un’ennesima strategia di marketing e rilancio economico del Comune, nonostante le direttive ed i programmi europei nazionali e regionali, indicano iniziative nello scoraggiare l’uso all’alcool soprattutto da parte dei giovani e tutti i comuni stanno applicando….et voilà a Perugia grazie alla cartagiovani lo stesso “premierà” il consumo di birrette e alcool ai giovani tesserati(dai 14 anni) con scontische pagate dall’amministrazione stessa. Il geniale fautore di tale strategia deve aver calcolato che, siccome in tutta Italia per l’appunto, si và nella direzione opposta, grande richiamo e rivitalizzo si avrà in tal modo verso la città del libero arbitrio senza ragionevolezza ma tanta tanta….buona accoglienza ai vizi e piaghe giovanili…Assurdo ma purtroppo vero! Che ne dirà l’OMS?!
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