Spello, InQuieti a Teatro, quando la creatività irrequieta calca le scene

Viviana Picchiarelli

di Viviana Picchiarelli

Esiste un’inquietudine che è sinonimo di passione, creatività, tensione verso il bello e l’arte, voglia di sperimentare e di mettersi in gioco, un’inquietudine che si fonde allo stesso tempo con l’esperienza e la sperimentazione, un’inquietudine che alimenta un progetto ambizioso: restituire alla città di Spello una compagnia teatrale.

Con questi presupposti nasce nel 2010 l’Associazione culturale Accademia degli InQuieti per volontà di sei soci fondatori che già da anni calcano i teatri della zona e che hanno affinato le proprie tecniche nel laboratorio La Melagrana, inserito nel progetto di attività affidato dal Comune di Spello alla Fontemaggiore,

Teatro Stabile di Innovazione, per il teatro Subasio. Ed è proprio la storia di questo teatro a fornire ispirazione per la scelta del nome dell’Associazione. Se nel 1789, infatti, con il consenso di 15 consiglieri comunali su 18,  i fondi per la costruzione del nuovo luogo d’incontro degli intellettuali della città, vennero affidati all’Accademia dei Quieti, nel 2010 sono gli “InQuieti” a rendere omaggio ai fondatori del teatro calcandone le scene e dando vita ad una compagnia che intende esternare e condividere la propria “irrequietezza”ossia “la gran voglia di fare teatro”.

Il debutto è previsto per Domenica 16 Gennaio ore 17.30 con la commedia noir Tre di Picche di Alberto Perrini con la regia Claudio Carini.

Protagoniste tre suore, Castigata, Irene e Bibiana, in viaggio su una nave per dirigersi in terra di missione che, chiuse in cabina, si interrogano sulla misteriosa scomparsa della madre superiora nonché del denaro che le quattro religiose avrebbero dovuto consegnare al Vescovo per la costruzione di un edificio scolastico….

Emanuela Fuso

Tre di picche,  rappresentata per la prima volta  al Teatro Vinohrady di  Praga nel 1977 è  una  commedia- noir in due atti,  divertente e coinvolgente in cui le tre protagoniste, suore dal velo che richiama la strana forma del seme dei picche, restano chiuse nella cabina di una nave, e solo una per volta si allontanano per essere interrogate dal commissario di bordo, che indaga sul mistero che le coinvolge.  La prospettiva, dunque, è sempre quella delle tre monache per cui il pubblico non viene a conoscenza del reale stato delle indagini ma si lascia completamente “avvolgere” dal connubio tra i toni della commedia, con le piccanti debolezze delle tre monache, che si scambiano reciproche accuse per tutto il viaggio, e la struttura del giallo, grazie alla suspense crescente che raggiungerà l’apice solo nell’ultimo incalzante scambio di battute tra le interpreti.

Interpreti:

Suor Bibiana – Marusca Gubbini

Suor Castigata  – Anna Lucia Fuso

Suor Irene – Emanuela Fuso

Regia di Claudio Carini

Scenografia e luci: Giacomo Bistocchi

Assistente tecnico: Tommaso Tardioli

Direttore di scena: Domenico Barone

Relazioni esterne: Ilaria Coresi

Realizzazione costumi: Carmela Vellutini

Studio grafico: Marcello Masci e Andrea Tucci

Realizzazione grafica e stampa: Tipografia Recchioni

Foto di scena: Fabio Rosichetti

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