di Ciuenlai
“Tanto lo sposo lo stesso” era la frase con cui Philippe Noiret nel film “La grande abbuffata rispondeva agli amici che gli portavano prove concrete dell’infedeltà della donna che amava. La stessa cosa succede in politica. Più il Pd insiste con l’alleanza costituzionale da Fini a Vendola, più Casini si avvicina a Berlusconi, mandando a dire ai democratici che la cosa (forse) si può fare mandando a casa Vendola e Di Pietro. Insomma il terzo polo non si allea con la sinistra ma solo con il Pd, che evidentemente non viene più considerato di sinistra. Ma allora
perché questa insistenza? Voci romane parlano di un piano B. Adesso al Pd e ai terzopolisti non conviene votare, quindi si da altro tempo al governo Berlusconi (anche offrendo una escamotage al berlisca sul legittimo impedimento, costruito dal casiniano Vietti vicepresidente del Csm, nominato anche dal Pd). Il seguito lo annuncia il solito Fioroni “Da Casini una grande apertura verso il Pd, per la prima volta non parla di equidistanza, non dice vedremo. Con chiarezza afferma che se il Pd vuole governare con i moderati deve fare delle scelte e dire dei no. Non è questione di alleanze è questione di contenuti. Prendi Mirafiori, io con la Fiom e Vendola non ci sto”. Tradotto in soldoni : La linea rimane la coalizione costituzionale da Vendola a Fini,
ma il programma sarà indigeribile per la sinistra, che sarà costretta a chiamarsi fuori. A quel punto diranno che il Pd è una sinistra responsabile e riformista e che il resto è sinistra antagonista il cui atteggiamento di chiusura favorisce Berlusconi e aiuta la sua eventuale vittoria. Si la storiella del voto utile. A volte ritornano, soprattutto quando non si è alla frutta e non si hanno altre idee che quella del Governo per il Governo. A prescindere dai contenuti, vero caro Fioroni?
Tag: berlusconi, casini, ciuenlai, d'alema, fioroni, idv, massimo, pd, pdl, pierferdinando, silvio, vendola
Rispondi