“Un boato ricopre di polvere e detriti Corso Vecchio. Non è il terremoto, né una bomba, ma la dimostrazione di come investimenti sbagliati e false promesse facciano letteralmente
‘crollare’ Terni”. Lo afferma Piergiorgio Bonomi, responsabile di CasaPound Italia Terni, riferendosi al crollo di una parte del controsoffitto del teatro Verdi avvenuto sabato 15 gennaio, crollo che ha ispirato la protesta dei militanti dell’associazione: uno striscione con la scritta “La città cade a pezzi. Vergogna”, affisso in Corso Vecchio. “Veder cadere a pezzi un simbolo storico della nostra cultura – prosegue Bonomi – è una sconfitta per tutti. La vecchia amministrazione prometteva investimenti milionari e posti di lavoro nel settore. Ma, si capisce, era periodo elettorale, e alla fine sono state spese poche migliaia di euro utili solo a tamponare la situazione e tirare avanti, fino al problema successivo. Il teatro Verdi però, non è la sola vittima dell’incuria culturale e storica che sta disgregando Terni, basta guardare lo stato in cui versano la fontana di Piazza Tacito, gli impianti sportivi, le mura delle città sotto il continuo assedio di vandali che le ricoprono di scritte di ogni genere”. “Finché saremo in balia dell’abbandono – conclude Bonomi – saremo costretti a gridare il nostro disappunto. Vogliano le nostre grida
essere da monito per tutte le forze politiche della città e per tutti i cittadini che giorno dopo giorno, scritta dopo scritta, crollo dopo crollo, si stanno rendendo conto che il degrado, lo sporco e la mancanza di riferimenti culturali e sportivi sono le uniche cose che queste amministrazioni sono state in grado di offrire ai loro elettori e alla gioventù futura”.
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