La Fiat, le automibili e le cooperative

arch. Luigi  Fressoia

Fiat Sedici

Davvero buona questa: il segretario dei comunisti italiani Rizzo ha evocato l’esproprio e la nazionalizzazione della Fiat. Benissimo, però bisognerebbe porgli una domanda: immaginiamo che Marchionne non esista, che non esistano neanche gli investitori che gli stanno dietro, e
immaginiamo che la Fiat sia proprietà dei suoi stessi operai riuniti in  cooperativa. Pensa che quell’aumento di produttività preteso da Marchionne  non sarebbe più necessario? Lo sarebbe senza dubbio, perché sennò  soppiantati da qualche altra industria giapponese o brasiliana o tedesca, e  la cooperativa chiuderebbe.

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Una Risposta to “La Fiat, le automibili e le cooperative”

  1. Stelio Bonsegna Says:

    Solita incompetenza Comunista.
    Sono ancora rimasti ai tempi Stalin.
    Per fortuna siamo nel 2011 ed in Italia ed ancora con un Governo Liberale e Democratico, guidato da Silvio Berlusconi.
    Tiè!

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