di Paola Bianchi
E’ veramente singolare il ragionamento sviluppato del segretario regionale dell’Ugl Enzo Gaudiosi nell’articolo “Ugl: Crisi e disoccupazione, il sindacato faccia autocritica e si ponga su un fronte unitario”.
Trovo bizzarro il fatto che egli parli del sindacato ponendosene all’esterno, quasi che le dinamiche sindacali lo riguardassero solo da “semplice spettatore”.
Si è forse dimesso dal suo incarico?
Fa inoltre riferimento a impostazioni ideologiche di non ben precisate entità sindacali regionali, come se fosse un novello, a cui è sconosciuta l’origine (CISNAL) e la sponda politica (destra, anche estrema) della UGL!
La sua segretaria nazionale, fino a pochi mesi fa, era la Polverini, oggi presidente della Regione Lazio col sostegno di tutta la destra politica, compresa quella più estrema. La stessa Polverini che è inseguita da denunce e inchieste varie per aver taroccato (di 10 volte!) il tesseramento dell’Ugl nazionale e per l’uso del saluto romano in alcune sue uscite pubbliche.
Gaudiosi auspica l’ “unità dei lavoratori” nelle aziende. Bella faccia tosta! La sua organizzazione sta introducendosi nei posti di lavoro, spesso subdolamente, altre volte con l’uso della retorica demagogica del “nuovismo” e facendo leva proprio sulla politica, generando nuove divisioni e spaccature fra i lavoratori, schierandosi sempre con chi propugna il corporativismo, cioè la falsa “comunanza di interessi” fra lavoratori e padroni.
Insomma, un’auspicata “unità” e “responsabilità di altri” per le divisioni. Perchè non fa nomi cognomi? Perché non nomina sigle e anche qualche esempio concreto, a sostegno di quello che dice ( invece di prendersela) come ormai di moda, con la vicenda Merloni?
Purtroppo per lui, nelle aziende, tra i precari, fra gli studenti e i pensionati, noi (PRC) ci siamo e ci battiamo per i loro interessi ogni giorno. Osserviamo anche gli effetti perniciosi della retorica sull’unità esibita da quanti non si fano scrupoli di strumentalizzare le difficoltà economiche e sociali dei lavoratori.
Che ne pensa Guadiosi di sottoporre al vaglio e al voto delle assemblee dei lavoratori sia le piattaforme che gli accordi sindacali? Si accorgerebbe che gli accordi sulla flessibilità che i suoi accettano dappertutto non sono affatto graditi da chi lavora e risolvono solo i problemi dei padroni. Che ne pensa Gaudiosi della necessità di una legge sulla rappresentanza sindacale?
Che ne pensa Gaudiosi della firma apposta dell’Ugl su accordi che, come quello di Mirafiori, e violano le leggi e la Costituzione di questo Paese? Pensa veramente Gaudiosi che piegare la Cgil o i Sindacati di Base al diktat dei padroni possa risolvere la crisi umbra, quella italiana e quella di tutto il sistema capitalista?
La disoccupazione, soprattutto quella giovanile, oggi, è un grande problema.
Da un dirigente come Gaudiosi ci si aspetterebbe che un sindacalista con responsabilità a livello regionale, ad esempio, proponesse una riflessione su temi quali la riduzione della giornata lavorativa e la redistribuzione del lavoro all’interno della forza lavoro per raggiungere la piena occupazione.
O ancora e molto opportunamente sull’istituzione di un reddito di cittadinanza/esistenza (un unico, semplice, ammortizzatore sociale) per chi perde momentaneamente il lavoro o ancora non riesce ad accedervi. O che provasse a mettere in discussione l'”assioma” dell’inevitabilità dell’innalzamento dell’età pensionabile.
E, infine (ma l’elenco è semplicemente indicativo e non esaustivo), che proponesse una serie di dispositivi per indurre/incentivare le aziende ad investire sulla tecnologia in favore della sostenibilità ambientale e sulla qualità di queste, previligiando ogni progetto a favore dei giovani, contrastando, per legge, le delocalizzazioni.
Tutto questo, come ben sa Gaudiosi, sarebbe facilmente finanziabile con una seria politica fiscale (47% di aumento dell’evasione solo quest’anno!!) o con l’annullamento delle spese militari per i teatri di guerra in cui l’Italia è coinvolta.
Aperture di altri tavoli (da picnic…), appelli e dichiarazioni di ipocrita indignazione sulle “immotivate contrapposizioni ideologiche” e sulla “politicizzazione del problema del lavoro” sono solo ciarle sindacalesi, e, si sa, le chiacchiere non producono nulla! Certamente nessun posto di lavoro in lavoro in più…
Tag: bianchi, comunista, enzo, gaudiosi, paola, rifondazione, sindacato, ugl
7 febbraio 2011 alle 14:38 |
Classica risposta da vetera-comunista ad un sindacalista che esprime i suoi inopinabili giudizi!
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8 febbraio 2011 alle 21:00 |
Bene Sig. Bonsegna,
mi pare il classico commento stizzito di chi non ha argomenti.
La invito a replicare punto su punto.
Cordialmente,
Paola Bianchi
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7 febbraio 2011 alle 14:47 |
beh spero non sia offensivo, qui tutti hanno diritto di esternare pensieri e critiche, anche dure
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10 febbraio 2011 alle 13:12 |
Gent.ma Sig.ra Bianchi, non vale la pena replicare, in quanto lei è una sostenitrice di una cultura politica ormai vecchia e fallita in tutto il mondo, una causa persa in partenza, quindi…. inutile perdere tempo.
Cordiali saluti
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