di Caterina Carosi
Non sarà riuscito a raggiungere 10 milioni di firme contro Berlusconi, ma tra i firmatari alla petizione di Bersani spiccano nomi come Topolino, Topolina, Ridge Forrester, Hitler e altri illustri personaggi che per il dono della reincarnazione o dell’ubiquità si trovavano presso i gazebo del Pd. Proviamo ad andare oltre il gesto eclatante, oltre la fragorosa risata e concentriamoci su questa raccolta firme che nella realtà non ha nessun fine che obblighi normativamente il Premier a dimettersi. Più che un vero accanimento verso Berlusconi sembra un accanimento verso il Pd. E’ un atto di forza, una mossa utile a Bersani per risalire la vetta, ad oggi troppo affollata, della sinistra. Il fine non è mai stato raggiungere 10 milioni di firme, con il rischio consapevole e verificato di venire deriso dai franchi tiratori, bensì l’intento di fare qualcosa di ‘rock’, di ‘cool’, qualcosa senza il retrogusto di naftalina, ma dallo stile ‘jeans e T-Shirt’ o ‘foulard al collo’. La vera operazione aveva il nome segreto di ‘svecchiamento Bersani’ forse voluto da un consulente d’immagine o da una disperata esigenza di riacciuffare quella poltroncina di partito che gli spetta per elezione. Fatto sta che mentre tutti si preoccupano di verificare la fallibilità del progetto, il Segretario del Pd raduna consensi in salsa antiberlusconiana riaccendendo i riflettori su di sé e spegnendone qualcun’altro qua e là.
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