Libia, Tracchegiani (Italia Federale): “Campo profughi nell’area ex-Spea scelta scellerata della Regione”

“L’Italia non può più accogliere le migliaia di profughi provenienti dal Nord Africa: per questo l’individuazione dell’area ex Spea di Narni come possibile centro di accoglienza da parte della presidente della Regione, Catiuscia Marini, ci trova nettamente contrari”. E’ quanto afferma il presidente nazionale di Italia Federale ed ex consigliere regionale, Aldo Tracchegiani, in merito all’emergenza-immigrazione dopo le rivolte che hanno interessato alcuni Paesi nordafricani, ultimo in ordine di tempo la Libia: “La scelta dell’ex Spea come possibile campo profughi – spiega Tracchegiani – è un atto che non condividiamo e che può creare ulteriori difficoltà ad una città come Narni, che presenta già numerose criticità per quanto riguarda il sistema delle infrastrutture. Problematiche che hanno sempre visto Italia Federale in prima linea nel cercare adeguate soluzioni, come dimostra la battaglia intrapresa nei mesi scorsi per la bonifica proprio dell’area dell’ex Spea”. “Sul problema immigrazione – aggiunge Tracchegiani – serve dunque una riflessione ampia a livello nazionale e regionale: se la governatrice Marini ha tanto a cuore i profughi

Aldo Tracchegiani

della Libia provveda a trovare loro un’altra sistemazione, non certo a Narni. Agli errori compiuti a livello strategico dal governo nazionale, coinvolto in un intervento militare che risulterà controproducente facendogli perdere il suo ruolo di primo piano, non devono aggiungersene altri: il flusso migratorio continuerà infatti anche una volta terminato il conflitto e l’Italia non potrà reggere l’urto di altre migliaia di profughi in arrivo. E’ necessario prendere in considerazione l’ipotesi di un potenziamento dei campi profughi già allestiti in Nord Africa – conclude Tracchegiani – nonché un maggiore coinvolgimento degli altri Paesi dell’Unione Europea, in primis Francia e Gran Bretagna così ansiose di entrare in guerra, per quanto riguarda l’accoglienza di quanti sono già sbarcati nel nostro Paese e continueranno a farlo”.

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