Dopo più di venti anni dalla sua istituzione, conseguente al decreto di notifica del Ministero dei Beni Culturali, il Museo delle Maioliche Medievali e Rinascimentali Orvietane di Marco Marino ha aperto definitivamente al pubblico. Dal 16 aprile è possibile visitare i locali in via della Cava che ospitano una straordinaria collezione privata di migliaia di maioliche databili tra il
Trecento e il Cinquecento. I locali che ospitano il Museo sono particolarmente suggestivi e di per sé costituiscono un’attrattiva notevole. Quasi interamente scavati nella roccia tufacea, contengono al loro interno strutture archeologiche medioevali e rinascimentali, quali l’unica fornace del Quattrocento per la cottura di maioliche ancora intatta, esistente in Italia e forse nel mondo. Sono inoltre visibili i pozzi da butto e le strutture di una tipica cantina per la
conservazione del vino. L’esposizione delle maioliche si è resa possibile realizzando vetrine ricavate in vecchie nicchie scavate nel tufo o anteponendo vetri di sicurezza sorretti
da strutture in legno davanti alle pareti. Non va trascurato che la città di Orvieto, pur essendo tra le più note in Italia per la sua tradizione ceramica, non dispone a tutt’oggi di un Museo
specializzato in tale settore e che quindi era necessario colmare una simile grave lacuna.
L’apertura al pubblico del Museo delle Maioliche Medievali e Rinascimentali Orvietane vuole essere anche un contributo all’offerta turistico culturale, che non può passare solo attraverso le seppure encomiabili manifestazioni temporanee, ma che deve costituirne il tessuto permanente che fa di Orvieto una città da visitare in ogni stagione.
LA COLLEZIONE
Formata prevalentemente dagli scarti di due fornaci operanti in via della cava dalla seconda metà del trecento fino ad oltre la metà del cinquecento ed arricchita con acquisizioni di maioliche aventi legami con le due fornaci, la collezione deve la sua straordinarietà per aver ricondotto alla città di Orvieto produzioni che si ritenevano non autoctone. Fino a questi ritrovamenti, documentati e notificati per la loro eccezionale importanza storica, la
conoscenza della produzione orvietana si fermava alla fine del trecento e veniva considerato pertanto di importazione ogni reperto di epoca successiva al periodo arcaico, pur se la dovizia di maioliche del quattrocento e del cinquecento ritrovate in Orvieto avrebbe consigliato maggiore prudenza in tali convincimenti.
LA FORNACE
La dimostrazione della continuità produttiva dei ceramisti orvietani è dimostrata dai reperti esposti in questo museo creato nei locali di un’antica fornace che non ha prodotto solo pezzi unici, ma che, vera e propria fabbrica, sfornava pezzi seriali e ripetitivi. È proprio questo l’elemento che ci fa considerare questo sito come l’incontro tra l’archeologia classica medievale e quella industriale e l’organizzazione del lavoro che se ne può dedurre avvalora tale tesi. Il posizionamento del fornello nell’interrato e della camera di cottura al livello del piano superiore, dove le maioliche venivano dipinte, mentre la tornitura avveniva in altre stanze dove l’acqua attinta dalla cisterna veniva condotta con tubature per gravità, ci dimostra una divisione degli spazi di lavoro più congeniale ad una fabbrica che ad una bottega
artigiana.
Orari: tutti i giorni 10-13 15-20
Apertura fuori orario su richiesta o prenotazione.
Costo del biglietto: 5 euro, con riduzione a 3 euro per studenti, senior e
gruppi di più di dieci persone, gratis per bambini fino a 5 anni, studenti
medie ed elementari, 1 euro.
Per informazioni: www.ceramicundergroud.org www.facebook.
com/ceramicunderground.org
Tag: maioliche, marco, marino, medievali, museo, orvieto, rinascimentali
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