Costi della Politica – Per Maria Rosi (Pdl) ridurre le indennità è cosa pericolosa

Maria Rosi

“In questi giorni si fa un gran parlare della riduzione dei costi della politica e delle indennità dei consiglieri regionali: la mia impressione è  che tutti questi enunciati siano delle trovate mediatiche buone solo a riempire i giornali”. Lo afferma il consigliere regionale del Pdl dell’Umbria Maria Rosi spiegando che “un consigliere regionale, per la durata del suo mandato, si deve occupare a tempo pieno di quello che fa e delle esigenze dei cittadini e del territorio”.

Secondo Rosi, “il problema non sta nel mantenere un doppio lavoro per la durata della legislatura, ma piuttosto nel prevedere un limite ai mandati, perche’ la politica non e’ un mestiere. La riduzione drastica degli stipendi dei politici potrebbe essere pericolosa e potrebbe portare al ritorno al vecchio sistema clientelare, in cui i politici attingevano a finanziamenti esterni per poter svolgere l’attivita’ politica. A mio avviso chi e’ eletto e prende lo stipendio ha il dovere morale di partecipare veramente alle attivita’ istituzionali (non firmando e andando via) e di fare attivita’ concreta sul territorio (investendo parte del suo stipendio). Insomma è chi non lavora e ‘scalda la sedia’ che si puo’ considerare un ladro, perche’ ruba lo stipendio. I tagli che vanno fatti riguardano piuttosto le missioni inutili, le strutture infinite di segreteria, i dirigenti e i minidirigenti, i gruppi monocratici”. “Quello che non mi stanchero’ mai di dire – conclude Maria Rosi – e’ che la politica e’ una esperienza che deve avere un inizio e una fine, ma che va fatta con la massima etica e dedizione per la cosa pubblica, nel rispetto morale dei cittadini. Non credo che tanti moralisti che pretendono di riconoscerci una retribuzione inferiore di quella di un operaio sarebbero capaci di fare altrettanto se fossero al nostro posto. Di regola il moralista e’ virtuoso solo se costretto mentre diventa avido se solo gli si offre l’occasione”.

COMMENTO DI PAOLA BIANCHI – PRC

Concordo con Maria Rosi. Mi dispiace che sia stata lei – gentilissima signora ma consigliera del

Paola Bianchi

PDL – a scrivere questo comunicato. Avrei preferito che fosse stato qualche “sedicente” autentico democratico , qualche appassionato della Costituzione… L’ambizione di questo Governo (ambizione che veicola attraverso il qualunquismo imperante), anzi, di tutto l’arco parlamentare (maggioranza e opposizione attuali) è di ridurre la rappresentanza democratica , riducendo il numero degli eletti ma senza modificare la legge elettorale in senso proporzionale; magari eliminare i consigli provinciali (ma tanto il vero costo , ossia le strutture , rimarrebbe) , smantellare ogni tutela per chi rappresenta gli interessi dei ceti più deboli (e perciò è scomodo ai poteri forti)…C’è una legge elettorale che ammazza la rappresentanza, per cui possono addirittura essere varate leggi in barba alla volontà degli italiani espressa in sede referendaria; i gettoni di presenza per i consiglieri provinciali e comunali sono stati ridotti, così le indennità per i membri delle giunte provinciali e comunali. Un assessore al Comune di Perugia (comune capoluogo di regione) percepisce 1700 euro, se non sbaglio. Non mi sembra una gran somma per stare in ballo tutto il giorno e spesso senza rimborsi e con grandi responsabilità. Quella del precario/autonomo (ma anche del lavoratore privato con contratto a tempo indeterminato, visti i chiari di luna) che volesse fare l’assessore “onesto”, sarebbe una scelta di vita… dovrebbe rinunciare a 5 anni di crescita della propria professionalità lavorativa…(quello disonesto saprebbe come remunerarsi).
Temo proprio che tanti bagianotti non vedano molto chiaro sulle ragioni della crisi e né sui tagli di questa finanziaria e sfoghino i propri mal di pancia nella direzione sbagliata…. Se ci affidiamo a certi istinti bassi da ignorantoni, andremo a finire dritti dritti verso nuove forme di autoritarismo.
Evitiamo che la rappresentanza democratica divenga ancor più ” di classe” . La lotta agli sprechi è altro rispetto all’antipolitica.

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