LA PROVINCIA E I COSTI DELLA POLITICA, IL DIBATTITO SI ACCENDE

 Nel dibattito politico estivo sui privilegi e i costi della politica, un aspetto fondamentale è quello legato all’abolizione delle province.La protesta popolare monta e non poteva mancare quindi il contributo del disinteressato Guasticchi, il quale non esitando, bontà sua, a ricordare ai Cittadini il suo emolumento, ha trovato la compagnia e solidarietà di tutto il consiglio provinciale nella difesa ad oltranza dell’ente Provincia. Accendere i riflettori sugli stipendi dei consiglieri e del presidente è importante, ma rischia di distogliere l’attenzione da quelli che sono i problemi importanti in questione. Il punto focale da tenere in considerazione è che nel tempo la politica ha creato un insieme di doppioni come gli ATO, gli ATI, Autorità di bacino, le associazioni e consorzi di comuni e quant’altro, ognuno con il suo consiglio di direttivo e il suo pletorico apparato amministrativo, come già più volte denunciato dalla Corte dei Conti. Possiamo discutere all’infinito circa l’utilità degli enti intermedi, ma dobbiamo prendere coscienza che sono i costi di questo proliferare di enti, spesso dalle competenze sovrapponibili, quando non concorrenziali con i Comuni ela Regione, a pesare sul bilancio dello Stato, già fortemente indebitato al limite del default. Quindi occorre fare delle scelte e il tempo è poco. O si tengono le regioni o si tengono le provincie, tertium non datur. Non si tratta di demagogia. Naturalmente i costi della politica non si esauriscono nel capitolo Provincia, ma si estendono a quella valanga di enti pubblici inutili mai soppressi e nello scandalo dei rimborsi elettorali, prima aboliti da un referendum popolare e poi ripresentati truffaldinamente, sotto mentite spoglie, dai partiti. Tutti questi scandali sono stati creati dal sistema degli attuali partiti, di cui il Presidente Guasticchi e i consiglieri sono espressione diretta, non certo da Cittadini demagoghi. Il dramma è proprio essere arrivati a questo punto, con uno Stato sull’orlo del fallimento senza che la politica se ne sia resa conto. Non è mai riuscita a mettere un freno ai suoi costi e tuttora continua a discutere sterilmente, con maggioranza ed opposizione sempre d’accordo sulla difesa dei loro interessi. Ora non c’è più tempo ed occorre agire. Non ci dicano che è arrivato il momento di scelte coraggiose, per annunciare ai Cittadini nuovi balzelli e nuovi tagli indiscriminati. Comincino lor signori! Rinuncino ai contributi elettorali prima di venirci a fare la paternale sull’utilità della Provincia, per altro mai dimostrata.

MoVimento 5 Stelle Perugia

 

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Una Risposta to “LA PROVINCIA E I COSTI DELLA POLITICA, IL DIBATTITO SI ACCENDE”

  1. Andrea Piermarini Says:

    Cominciamo a razionalizzare i costi della politica dall’alto (deputati e senatori, presidente del consiglio)

    "Mi piace"

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