Idea… facciamo comprare i titoli di stato italiani a tutti i lavoratori e pensionati

Prelievo forzoso in busta paga o pensione e cosi evitare la speculazione finanziaria sui titoli di stato del nostro paese. E’ questa la sintesi di un emendamento da presentare per la prossima finanziaria attaverso l’on. Francesco Pionati segretario nazionale di Alleanza di Centro dagli umbri  Silvano Antonio Sarnari e Riccardo Maria Gradassi.

Proposta:

 Prelievo mensile forzato dalle Buste Paga dei:

a) Dipendenti delle P.A. (Pubbliche Amministrazioni)

b) Dipendenti Aziende Private (Qualsiasi Contratto di Lavoro)

c) Pensionati

 

Prelievi mensili così calcolati:

a) Stipendio/Pensione mensile lordo > € 500 fino ad € 1000 – 0,5%

b) Stipendio/Pensione mensile lordo > € 1001 fino ad € 2000 – 1%

c) Stipendio/Pensione mensile lordo > € 2001 fino ad € 3000 – 2%

d) Stipendio/Pensione mensile lordo > € 3001 fino ad € 4000 – 4%

e) Stipendio/Pensione mensile lordo > € 4001 fino ad € 5000 – 6%

f) Stipendio/Pensione mensile lordo > € 5001 fino ad € 6000 – 12%

g) Stipendio/Pensione mensile lordo > € 6001 – 15%

 

I prelievi mensili saranno – per ogni singolo Dipendente/Pensionato – investiti in Titoli di Stato dal Ministero delle Finanze che curerà la cosiddetta “Cedola” informando alle scadenze, con lettera presso residenza. Questi Titoli di Stato rimarranno investiti nell’arco di tempo sotto stabilito, riferito anche al prelievo forzato sulle Pensioni:

a) per i Dipendenti P.A. e Privati fino al raggiungimento della pensione, ed erogati come un Trattamento di fine rapporto, quindi investimento;

b) per i Pensionati:

fino a 70 anni,  7 anni, rinnovabili per altri 5 anni solo su esplicita richiesta del Pensionato

oltre i 70 anni per soli 5 anni, rinnovabili per minimo altri 5 anni solo su esplicita richiesta del Pensionato

I Titoli di Stato investiti sia dal Dipendente sia dal Pensionato potranno andare in eredità. Tale operazione non graverebbe in maniera eccessiva il dipendente/pensionato che, in questo modo, potrà godere di un investimento senza sacrifici eccessivi, aiutando la Nazione Italia a non avere attacchi speculativi finanziari. Una proposta di legge che deve essere vista come una “Alleanza” per un aiuto reciproco nazionale quindi per un bene comune.

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34 Risposte to “Idea… facciamo comprare i titoli di stato italiani a tutti i lavoratori e pensionati”

  1. Salvaotore R. Says:

    E’ veramente un’ottima proposta. In Italia anche ieri si è parlato solo di problemi di Spread riguardante i nostri titoli di stato con speculazioni internazionali all’ordine del giorno.

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  2. maria cristina temperini Says:

    Una proposta di legge che rappresenterebbe un valido sostegno per la nostra nazione, auguriamoci che venga accolta e sostenuta e che sia l’inizio di necessari cambiamenti di ricostruzione del nostro paese

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  3. Francesco CIANNAVEI Says:

    La proposta è innovativa ed assolutamente razionale. Non incide sul reddito se non in maniera meramente minima, ma comporta un utile investimento nel tempo come un TFR accessorio e anche un rimborso con utili per gli eventuali eredi.
    E’ necessario far ricostruire l’ ITALIA dagli italiani: è la nostra nazione quindi è nostro dovere sostenerla.

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  4. patiziomanoni Says:

    potrebbe essere un idea buona ma con i tempi che corrono che fiducia?sono comunque positvo andiamo avanti

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  5. Claudio Sforna Says:

    un fondo comune di tutti gli ITALIANI
    non posso esprimere giudizi di fattibilità del progetto perché i dettagli potrebbero essere complessi …
    finanziare lo Stato al quale appartengo con orgoglio, accantonando piccole somme ogni mese …
    il mio senso civico e di appartenenza, mi dice di SI …
    la mia coscienza, giudice ‘super partes’, completamente scoraggiata dalla nostro modo di essere, il fenomeno dell’’italianità’ mi invita ad essere cauto

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  6. Massimiliano Says:

    Non ho nessuna intenzione di farmi prelevare danaro dal mio sudato salario senza un vincolo strettissimo a riutilizzare i proventi di questo prelievo per fini ben individuati di risanamento e progetti di sviluppo. Non di certo potranno utilizzare questi fondi (come fanno oggi) per continuare ad alimentare il fuoco sacro dell’attuale spreco di danaro pubblico. Se aggiungono il vincolo di utilizzo e l’obbligo di dimissioni per chi non lo fa rispettare, allora l’idea è buona. Non capisco perchè paghiamo lo stipendio ai parlamentari se sono buoni solo a prelevare. Tutte le proposte buone che abbiamo sentito in 30 giorni di dibattito sono tutte sfumate. Le provincie saranno cancellate solo al termine di un iter di modifica della costituzione che non arriverà mai ad una fine, il numero dei parlamentari è intatto, nessuno ha più parlato di incompatibilità di cariche o di pensionati che prendono più di 3000 euro al mese. Se non si può toccare il “diritto acquisito di chi oggi prende più di 3000 euro al mese o di chi ha 60 anni e sono 10 anni che prende la pensione, perchè si può toccare il diritto nostro che la pensione la prenderemo solo se sopravviveremo? Insomma di idee sul come prelevare ce ne sono migliaia (quasi come le formazioni della nazionale di calcio) quello che scarseggia è il coraggio di fare scelte vere per tagliare e per rilanciare, scelte che potrebbero far lasciare il segno nella storia.

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  7. Geom. Paolo Pizziconi Says:

    Idea eccellente, ma in passato è avvenuto anche questo, che lo Stato dava in acconto per pagamenti i titoli di Stato poliennali,e, vedendo che le leggi vecchie in Italia non vengono mai soppresse, a rigor di logica ci dovrebbe ancora essere questa legge, basterebbe fare un controllo e….applicarla.
    Comunque complimenti per l’intuizione.
    Geom. Paolo Pizziconi-Assisi

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  8. alfredo gentili Says:

    Bene, finalmente qualcosa che miri a togliere di mezzo concretamente la speculazione sui guadagni sudati dei lavoratori.
    Mi fido di essa anche perchè proviene da un lavoratore: te, per intenderci, non considero, infatti, lavoratori i cosiddeti “onorevoli”.

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  9. paolo federici Says:

    e certo … sempre i dipendenti ed i pensionati sono quelli che devono pagare PER TUTTI!
    Come idea è proprio un’assurdità!
    Speriamo che nessuno la metta in pratica.

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    • Salvatore R. Says:

      Caro Paolo, forse per te è piu’ opportuno far mettere altre tasse per salvare la speculazione nazionale? I titoli di stato costano, e cari dati gli attuali spread. La busta paga (anche se al di fuori) ne risentirà sempre! Con questa proposta sembra invece che ci sia la volontà di salvare capra e cavoli, ovvero far in modo di bloccare la speculazione in Italia facendo pagare una specie di tassa ai cittadini che verrà riconsegnata sotto forma di investimento, con gli interessi (cavoli, meglio di così cosa si può volere dati i pessimi tempi?? I miracoli sono finiti cari miei !!!). Perdona Paolo ma una cosa è la tassa vera e propria mentre un’altra è il prelievo forzato per salvare l’Italia. Ma nel prelievo forzato vi sono gli interessi e quindi una specie di investimento – considerato TFR. Se paghi le tasse non avrai investimenti statali da parte.

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      • Salvatore R. Says:

        Come sta capitando da mesi anche oggi la Borsa ha aperto con enorme ribasso … ma quello che colpisce è (nuovamente) lo SPREAD AI MASSIMI STORICI (debito pubblico oltre le stelle) !! Ce ne rendiamo conto? Appoggio totalmente la proposta di Gradassi e Sarnari. Svegliatevi politici Italiani !!

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  10. angela cacciamani Says:

    Non mi sembra una buona idea:
    1. perchè ancora una volta si va a prelevare disponibilità alle solite persone che fiinora hanno retto l’economia italiana con il loro lavoro, le loro tasse e i loro risparmi che sono tuttora la forza residua dell’italia.
    2. La stragrande maggioranza di queste persone già faticano ad arrivare a fine mese e stanno erodendo i loro risparmi (quelli che ancora ce l’hanno), e quindi togliere anche quel poco significa tanto.
    Non bisogna dimenticare che gli stipendi e le pensioni sono ancora erogati come se stessimo nella lira, mentre la vita si paga in Euro.

    3. Se è vero che il 70 % della ricchezza nazionale sta nelle mani del 20% degli italiani non vedo perchè bisogna andare sempre a prendere a quel 80% di italiani che possiedonoo appena il 30% della ricchezza e ci si dimentica di quel 20% che ne possiede il 70% e ai quali un prelievo del 2 o 3% della loro ricchezza non farebbe veramente un baffo mentre per le finanze italiane sarebbe una entrata di circa 150 miliardi di euro che potrebbe ridurre in un colpo solo del 10% il debito pubblico? Questo sì che sarebbe una inezione di fiducia per i mercati finanziari, un rispamio annuo sugli interessi di circa 5.5 miliardi di euro e quindi innescare una spirale virtuosaanche sugli interessi degli altri titoli in circolazione.

    Angela Cacciamani

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    • Salvaotore R. Says:

      Non lo nascondo, ho preso a cuore il progetto di Sarnari e Gradassi (forse conoscendo anche personalmente quest’ultimo). Il progetto è ottimo cara Angela. Per salvare il presente e guardare con altri occhi il futuro del debito pubblico nazionale. Quando ho risposto al Sig. Paolo Federici le mie parole iniziali sono state: “forse per te è piu’ opportuno far mettere altre tasse per salvare la speculazione nazionale?”. Angela ripeto: non si tratta di un prelievo di tasse ma di un investimento. La proposta questo dice. E così, in parte, si salva l’indebitamento dello Stato, con massima attenzione alla speculazione.

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  11. Paolo Says:

    Ciao S.R., il mio pensiero è quello di rivedere le vecchie leggi, per certi pagamenti dello Stato.
    I pagamenti dello Stato, generalmente vanno a grandi gruppi industriali o che possono tranquillamente aiutare l’economia investendovi e, quindi si andrà a coinvolgere quel 20% degli Italiani, che hanno in mano il 70% dell’economia, quindi ricadrà su loro stessi quel fattore osmotico di aiuto per l’aiuto dell’azienda Italia.
    ciao

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    • Salvaotore R. Says:

      Ciao Paolo, sono in accordo con te ma in parte (riguardante il tempo…leggi il seguito). Ora dobbiamo trovare idee per salvare il salvabile. La tua proposta a mio avviso è validissima ma per il futuro. Ora c’è il presente… da salvare. Dobbiamo pensare al presente insomma, inutile girarci intorno. Ho avuto con colloquio telefonico con Gradassi (uno dei promotori della proposta di legge/emendamento). Le idee sono chiare. Sono idee per salvare capra e cavoli ora, ripeto, per il presente. Poi in seguito proporremo riforme per l’orizzonte il futuro.

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  12. Riccardo Maria Gradassi Says:

    Ringrazio Salvatore che sta sostenendo con i denti e con l’anima il progetto firmato Sarnari/Gradassi. E ringrazio tutti coloro che hanno, stanno e sicuramente continueranno a partecipare a questo dibattito assai acceso. Tutti noi abbiamo delle idee (comuni o non comuni) perchè tutti abbiamo una speranza verso il futuro. Ma prima di avere una speranza per il futuro dobbiamo, come dice Salvatore, impegnarci e lavorare duramente per salvare il presente. Il nostro pensiero ha un orientamento comune; riuscire ad avere per noi e per i nostri figli uno Stato forte, democratico, basato su legittimi principi (quali giustizia, economia sociale, bene comune). Con questo dibattito possiamo costruire una vera proposta di legge. Più chiara per la società italiana. Nel dibattito dobbiamo accettare polemiche (importantissime per il Legislatore) ma devono essere costruttive altrimenti si trasformano in un parlare senza coerenza alcuna. Desidero oltremodo ringraziare di cuore la Redazione di Goodmorningumbria che – forse inizialmente senza rendersene conto – è stato il primo giornale on line a pubblicare tale notizia scatenando un dibattito alla Ballarò all’interno dello stesso sito. Il fondatore e direttore del giornale on line ci perdonerà … ma oramai che ci siamo ne approfittiamo e basiamo qui la discussione popolare sulla proposta di legge anti-speculazione. Un abbraccio a voi tutti e grazie per la vostra collaborazione/partecipazione! Continuate a scrivere … le idee della società sono utili per salvare il salvabile.

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  13. Gerardo Says:

    PERCHE’ NON ANCHE AI DEPUTATI, AI SENATORI E ALLE PIU’ ALTE CARICHE DELLO STATO?

    PERCHE’ NON ANCHE AI LIBERI PROFESSIONISTI E AGLI ARTIGIANI?

    PERCHE’ NON ANCHE A TUTTI COLORO CHE HANNO REDDITI IMPONIBILI?

    PERCHE’ NON ANCHE AI PERCETTORI DI REDDITI SUPERIORI A 6.000 EURO?

    IL TAGLIO MINIMO NOMINALE PER ACQUISTARE BOT NON E’ DI 1000 EURO?
    (SAREBBE DUNQUE ESCLUSA L’IPOTESI “A” E FORSE ANCHE LA “B”)

    NON SONO PROPRIO I LAVORATORI CHE GIA’ INVESTONO I LORO RISPARMI IN TITOLI DI STATO?

    RITENGO CHE IL DEBITO PUBBLICO DEBBA ESSERE DRASTICAMENTE RIDOTTO CON ADEGUATE POLITICHE DI SACRIFICI DIRETTAMENTE PROPORZIONALI E IN MISURA PROGRESSIVA ALLA RICCHEZZA POSSEDUTA DA CIASCUN CONTRIBUENTE E CON MAGGIORAZIONI PECUNARIE PER GLI EVASORI.

    GERARDO

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  14. Laura Says:

    Per quanto poco ne capisca di economia, penso sia meglio che siano gli italiani stessi ad acquistare i titoli di stato piuttosto lasciare che lo faccia la Bce aumentando così il nostro già immenso debito. Non sono sicura però che sia giusto imporre una sacrificio del genere a quella parte di popolazione che già paga correttamente e pesantemente tasse e servizi, quanto lasciare piuttosto che sia la coscienza e la disponibilità di ognuno a far prendere questa decisione. Insomma, l’idea è molto buona ma più che obbligare sarebbe meglio forse creare la possibilità e lasciare ad ognuno individualmente la scelta dell’adesione al progetto.

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  15. Alessandro Santi Says:

    La proposta è interessante ma la trovo un pò da ultima spiaggia (oddio non è che siamo messi così bene), mi spiego:
    la forbice (ricchi/poveri) si sta allargando a tutto vantaggio dei primi non trovo giusto che chi guadagna 1000€ debba rinunciare ad una parte del proprio stipendio, anche se in percentuale minima, per salvare uno stato dove la totale classe dirigente non è minimamente intenzionata ad affrontare seriamente le spinose questioni di sprechi pubblici, evasione e corruzione in un momento dove il costo della vita è ai massimi.
    Il giorno in cui il Parlamento avrà adottato tutte le misure possibili non riuscendo a migliorare la situazione allora sarà il momento di interpellare l’intera popolazione… speriamo di no!

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  16. Riccardo Maria Gradassi Says:

    Desidero rivolgermi ad Alessandro Santi, Laura e Gerardo: grazie per le nuove proposte/idee, da aggiungere sicuramente al progetto di legge. Continuate a lanciare progetti! Grazie a tutti!

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  17. francesco Says:

    la proposta, in se stessa, non e’ male.Tuttalpiu’ si potrebbero sollevare obiezioni, sia il carattere finanziario, sia in carettere squisitamente costituzionale.
    Aspetto finanziario:se non ricordo male, dai dati del Debito Pubblico a nostra conoscenza, si evidenzia che un buon 40% e’ in mani italiane, tra risparmiatori e sistema banche, per il rimanente 60% im mani in altri Paesi area euro, ed altri Paesi sparsi per il mondo.
    Quindi ritornando al nostro Bel Paese, considerato il momento economico assai recessivo, non si possa chiedere di piu’.
    Quanto al profilo costituzionale, a prima vista, sembrerebbe qualcosa di “prestito forzoso” anche se in presenza di una discreta remunerazione del capitale investito, e percio’ una strada non agevolmente percorribile.

    Quanto al “grosso macigno del nostro debito pubblico” vista la situazione per quella che e’ altro non si puo’ fare di farlo aumentare piu’ di tanto, (soprattutto per interessi passivi che gravano sul bilancio) e gia’ sarebbe un buon risultato, e poi rivedere le spese pubbliche soprattutto quelle per sprechi ed inutili, e quelle poche risorse disponibili, mirarle allo sviluppo e alla crescita.

    E per finire, auspicare ad una buona squadra di governo, che sia credibile e che veramente voglia fare gli interessi del Paese. Il resto e’ polemica quotidiana, e siamo veramente disgustati e sfiniti.

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  18. Prof. Alessandro C. Says:

    Nemmeno io trovo l’idea valida, oltre al fatto che sarebbe difficilmente praticabile. Il problema è a monte, ovvero tentare di ricostruire (?) la nostra Italia dopo decenni e decenni di malgoverno e, soprattutto, d’inettitudine della classe politica; finora, non mi pare che nesuno si sia distinto per aver praticato un’evidente inversione di tendenza. Proliferano, invece, dichiarazioni ed iniziative volte a catturare il consenso, questo sì.

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    • Riccardo Maria Gradassi Says:

      Ciao Alessandro, l’idea non è difficilmente praticabile, anzi, semplice lineare e duratura. E’ meno difficoltosa di tante altre riforme nazionali approvate, te lo giuro! Ho parlato con esperti in materia economico-finanziaria: la difficoltà di attuazione e gestione non esiste.

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  19. Tateran Says:

    Una domanda: dal giorno di pubblicazione di questo articolo (8 Settembre 2011) il partito dell’Alleanza di Centro – Pionati ha presentato nulla? Viste le tante riforme (tasse con lacrime e sangue) penso che ad oggi questo sistema è idoneo per salvare il salvabile nella nostra Nazione! Dato che l’Europa è messa malissimo meglio far girare i soldi in Italia piuttosto che all’estero. Mi fate sapere? Grazie.

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  20. Riccardo Maria Gradassi Says:

    Rispondo all’ultimo commento e mi rivolgo a tutti i lettori che hanno commentato questo articolo contenente la proposta di legge presentata all’On. Francesco Pionati. Sono in contatto con la Sede dell’Alleanza di Centro – Pionati per elaborare al meglio questa proposta di legge apportando modifiche quali: a) un’equità nel pagamento dei titoli di Stato (sotto forma d’investimento, come per gli altri lavoratori/pensionati) anche per gli imprenditori; b) la possibilità di fare cedolari con scadenze corte (sempre annuali) senza considerare i tempi dei trattamenti di fine rapporto, etc. Desidero rivolgermi a tutti coloro che si sono espressi con i commenti o lettori a valutare idee per migliorare questa proposta di legge, con la cortesia di non continuare inutili contestazioni che in questo periodo delicato della nostra vita e del nostro Paese servono non a poco ma a nulla. Le vostre idee saranno tutte valutate. Grazie.

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  21. Antonio Ricciuti Says:

    Il testo della proposta di legge, con le relative modifiche apportate ad oggi come da commenti, chiarisce le basi dell’idea:
    1 – trovare un modo per limitare la speculazione internazionale tramite acquisto interno dei nostri titoli di stato (un modo per far “acquistare in piccola parte” l’Italia agli Italiani);
    2 – far comprendere all’Europa ed al Mondo che i cittadini Italiani cercano di acquistare idonee percentuali annuali di titoli di stato tali da poter dare credibilità e solidarietà, oltre solidità e maggior affidabilità, alla Nazione stessa;
    3 – far gestire alla Nazione una discreta percentuale di debito dei titoli di stato (visto il pericoloso spread) all’interno della Nazione stessa, per limitare problematiche relative ad eventuali speculazioni estere.
    Fatta questa premessa (spero di aver ben compreso il testo di proposta di legge) toglierei di mezzo l’obbligo forzoso della trattenuta in Busta Paga e/o Pensione in quanto sono sempre i poveri dipendenti a subire. La modifica del testo della proposta di legge volta ad inserire anche gli imprenditori nel “recupero forzoso” dai redditi per fare un investimento in titoli di stato mi risulta come una nuova battaglia (e perdita di tempo e denaro per lo Stato) riguardante eventuali evasioni.
    Non è più opportuno dividere in tre parti i titoli di stato come di seguito? a) Tradizionale Investimento Titoli di Stato presso Istituti di Credito; b) Investimento on line (sponsorizzato ultimamente dall’Esecutivo); c) Investimento tramite quote a scelta (a partire da 1 Euro) con trattenute in busta paga o pensione per dipendenti e pensionati, lasciando perdere gli imprenditori che – se vogliono partecipare a questa solidarietà nazionale, possono acquistare i titoli tramite i punti a) e b) sopra citati. In questo modo accontentiamo tutti. A disposizione. Antonio Ricciuti

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  22. Riccardo Maria Gradassi Says:

    Tra le varie discussioni (che presto comunicherò sempre tramite Goodmorningumbria) molto apprezzata è stata quella di “prelevare” forzosamente il 50% dell’indennità dei Dirigenti Statali, lasciando quindi intatto la loro paga “base” mensile ed il 50% dell’indennità. Chiariremo poi le tempistiche d’investimento di tale prelievo forzoso investito in titoli di stato. I Dirigenti Statali devono comprendere che questo sforzo sarà comunque “risarcito” tramite interessi. Il prelievo è forzoso ma volto ad aiutare la Nazione.

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  23. Salvatore R. Says:

    Ho parlato circa cinque minuti fa con Antonio Ricciuti (forse ha inviato ora la sua idea a Goodmorningumbria). Ebbene, l’ideale di modifica della proposta di legge avanzata dal Sig. Antonio Ricciuti è sicuramente da prendere in considerazione! Resta un’incognita però evidente e pesante per il Paese. Trattandosi di un investimento non più “forzoso” ma “volontario” il denaro recuperato in Italia tramite i titoli di stato sarà nettamente minore! E quindi la speculazione estera rimarrà pericolo ricorrente perchè ancora troppo alta. A meno che la Presidenza del Consiglio dei Ministri non promuova una pubblicità massacrante tramite i mass-media … perchè sono convinto che moltissimi Italiani firmeranno i contratti al punto c) nel commento di Antonio Ricciuti (investimento piccolo per aiutare la Nazione). C’è da dire che in questi tempi nessuno riesce a fare investimenti alti (come Euro 1000 minimo) in quanto risulta difficoltoso privarsi di queste quote. In Italia c’è un tasso di povertà sempre più alto. E la proposta di Ricciuti è valida: aiutarci, con poco, ma aiutarci. Avete visto quanto denaro è stato ottenuto per il terremoto dell’Emilia inviando solo dall’Italia milioni di sms dal costo di 2 Euro ad sms ??

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  24. Antonio Ricciuti Says:

    Salvatore mi ha inviato, mezzo e-mail, il commento ancora non pubblicato da Goodmorningumbria, inviato circa 5 minuti fa. Leggo questa frase che mi ha fatto riflettere: “C’è da dire che in questi tempi nessuno riesce a fare investimenti alti (come Euro 1000 minimo) in quanto risulta difficoltoso privarsi di queste quote. In Italia c’è un tasso di povertà sempre più alto. E la proposta di Ricciuti è valida: aiutarci, con poco, ma aiutarci.”
    Ha perfettamente ragione. Ma il Ministero delle Finanze può a questo punto creare un titolo di stato unico e cumulativo, ovvero formato da una moltitudine di investimenti creato appositamente per quegli Italiani che non riescono ad investire almeno 1000 Euro (minimo titolo di stato ad oggi). In questo modo si aiuta la Nazione (la filosofia dell’oceano creato da gocce d’acqua). A mio avviso il minimo dell’investimento in titoli di stato può partire da 50 Euro. Bisogna stabilire l’entità della durata. L’interesse si sa, sarà calcolato con lo spread.

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  25. Antonio Ricciuti Says:

    A titolo informativo. Una ragazza, mia amica, ha letto la proposta di Sarnari/Gradassi che è in procinto di grandi modifiche, valutazioni e tavoli di trattativa (da quello che so proprio in Alleanza di Centro – Pionati). Mi scrive: “possibile che i “soliti noti” senza il becco di un quattrino devono salvare l’Italia?”. Le ho risposto: “E’ inutile fare inutili critiche o superflui commenti od arrabbiarci senza avere ideali utili. Apriamo la testa, diamo seguito ad idee che possono far elaborare il tavolo di modifica di questa propost di legge. Estendo questo invito a tutti coloro che leggono il presente articolo e commenti.

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  26. Salvatore Says:

    Ho avuto un colloquio con Gradassi. Purtroppo questa idea di legge non sta andando nè avanti nè indietro, risultano fastidiose contestazioni proprio da alcuni dirigenti pubblici che non vedono di buon occhio questo investimento. Tanto in Italia quello che uno desidera far nascere o crescere rende matematicamente infelice qualcun altro … ma cari dirigenti pubblici, un po’ di solidarietà verso gli altri che non hanno il becco di un quattrino in tasca !!

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    • Riccardo Maria Gradassi Says:

      Caro Salvatore, purtroppo nessuno vede di buon occhio questo investimento e sono indeciso se continuare o meno la raccolta dei consensi. Tanto agli italiani che contestano questo investimento sotto forma di tassa domando se sono stati felici nel pagare la Imu?

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  27. Salvatore Says:

    Sono avvelenato, qui tutti parlano contro Monti o contro l’Italia perchè hanno dolori di pancia. Ma nessuno inventa nulla per risolvere questa confusione. Chiedo a Gradassi: sta andando avanti questa proposta di legge? Qui lo spread ci fa fare altre due finanziarie… e l’Italia è alla canna del gas!

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