Da giorni si discute su chi debba prendere il posto di Silvio Berlusconi nel momento in cui sarà costretto a fare un passo indietro. Soltanto per citare gli ultimi interventi, ne hanno parlato anche Roberto Formigoni – che ha invocato le primarie, subito – e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ieri, dopo aver invocato riforme per la crescita, ha sposato in toto l’ipotesi di ricorrere alle consultazioni per stabilire l’erede del Cavaliere
1) Riforma fiscale – Diminuzione delle imposte, semplificazione del sistema, taglio delle aliquote, introduzione del quoziente familiare.
2) Riforma del lavoro – Più flessibilità per le categorie che oggi sono iper-garantite, più certezze e più tutele per chi oggi è precario.
3) Liberalizzazione delle professioni e degli studi – Abolizione degli albi e delle licenze e riduzione degli ordini professionali. Abolizione del valore legale del titolo di studio.
4) Riduzione della spesa pubblica e dei costi della politica – Dimezzamento dei parlamentari, diminuzione degli enti locali a iniziare dall’abolizione delle Province, abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti.
5) Privatizzazioni – Obbligo per il Tesoro e per gli enti locali di mettere sul mercato tutte le quote in società partecipate. Cessione di larga parte del patrimonio immobiliare pubblico.
6) Federalismo – Creazione di un vero federalismo fiscale e amministrativo.
7) Riforma istituzionale – Cambiare le istituzioni italiane secondo il modello presidenzialista o semi-presidenzialista.
8) Riforma della giustizia penale – Rigida separazione delle carriere, inappellabilità dell’assoluzione in primo grado.
9) Riforma della giustizia civile – Impegno straordinario per lo smaltimento degli oltre 5,5 milioni di cause pendenti e definizione di regole più rapide e tempi certi per i processi a venire.
10) Nuove regole per la sicurezza – Certezza della pena, controlli più severi per l’immigrazione, costruzione di nuove carceri
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29 settembre 2011 alle 10:34 |
Per sostituire Berlusconi, occorre una vera personalità perché non si tratta di sostituire un uomo qualunque, egli ha capacità di gestire i momenti difficili di un’impresa, sia di produzione, che lo Stato, non comuni. Il Suo grande difetto è di credere troppo nel TROPPO. Per me, nella società futura, esso (il troppo) sarà solo un triste ricordo. E’ questo il messaggio che vorrei fare arrivare a coloro che potrebbero sostituirlo: “Attenti, se immaginate che il futuro ci porterà ad una crescita del PIL, nessuno di Voi supererà Berlusconi perché il suo limite è proprio voler aumentare la produzione e condurre al troppo; se, invece, pensate ad un mondo con più emozioni, più serenità, più tempo per vivere, un consumo che non nuoce, poter fare anche ciò che non costa, ecc…, ben venga il Sostituto di Berlusconi!”
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29 settembre 2011 alle 13:02 |
Un degno successore all’altezza del ruolo.
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