LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA
Inopportuna l’intervista “del giorno dopo” rilasciata dal Presidente della Corte d’Appello di Perugia sulla sentenza “Meredith”. Il giudice, insieme alla Corte, aveva “parlato” il giorno precedente con la sentenza e non si comprende a quali fini abbia successivamente rilasciato sull’argomento una intervista a quotidiani nazionali riprendendo argomenti superati dalla stessa sentenza. Continua l’anomalia di un processo che tra pressioni mediatiche, politiche, ed ora protagonismi fuori luogo si distingue da tutti gli altri, producendo sensazioni inquietanti non solo sull’esito finale ma anche sull’intero procedimento.
Ma è anche “rozzo ed inaccettabile il tentativo di esponenti del PdL di buttare in politica il verdetto del processo Meredith proponendo anche confronti e similitudini con vicende processuali ben diverse. Un cinismo di cui non si avvertiva la necessità ma che la dice lunga sulle difficoltà di chi vi ricorre. Da respingere al mittente la classificazione di “comunisti trinariciuti” a chi ha voluto contestare la sentenza, respingendo ogni accusa ad una regione, l’Umbria, tradizionalmente tollerante e civile e che per questo sopporta anche coloro che è difficile giustificare”.
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