Interrogazione di Maria Rosi (Pdl) all’assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni, sulle possibili problematiche connesse alla somministrazione della pillola abortiva RU486 in
regime di day hospital. Durante la seduta di question time di oggi Rosi ha chiesto di sapere: “nei casi di complicazioni successive al di fuori della struttura ospedaliera: chi paga se la donna fa causa e chiede i danni, il medico o la Regione?”.
risposta di Franco Tomassoni: “L’organizzazione mondiale della sanità e la Federazione internazionale di ginecologia ed ostetricia considerano questo tipo di interruzione un metodo sicuro. Il risarcimento danni paventato può essere richiesto soltanto se si verifica un danno connotato da colpa di chi eroga la prestazione. Non può considerarsi pertanto danno la mera espulsione del prodotto del concepimento al di fuori dell’ambiente ospedaliero, in quanto la
donna stessa, preventivamente ed esaurientemente informata, ha scelto di optare per tale procedura, in maniera libera e consapevole sottoscrivendo il relativo consenso”.
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