di Ciuenlai
Le richieste di dimissioni del responsabile economico del Pd, il “bolscevico” Fassina e di patto elettorale tra Pdl, Pd e terzo polo per un sostegno unitario, anche dopo le elezioni, ad un governo di larga coalizione, sono due facce di una stessa medaglia. Gli autori cominciano a rendere esplicito il vero obiettivo politico del Governo Monti : la scomposizione delle attuali coalizioni attraverso la disaggregazione delle aree cattolico – moderate del centrodestra e del centrosinistra, per formare un grande raggruppamento di centro. Un polo capace di calamitare un consenso bulgaro (oltre il 60%), che prenda il posto di berlusconi. Un polo formato da un grande partito stile Dc anni 2000 con coperture di vera destra (Fini) e di moderatismo mascherato da sinistra (Veltroni), in grado, per la sua ampiezza, di rendere minotari ed ininfluenti i raggruppamenti di destra (lega più qualche nostalgico del berlusconismo) e di sinistra (laburisti, ecologisti, movimentisti ecc.). Caro Bersani il tempo degli equilibrismi, “degli andare oltre” e dei “ma anche” è finito. Berlusconi non c’è più e bisogna scegliere se fare la minoranza (o meglio il testimonial) di sinistra, nel Pd e nel Governo, a questo progetto moderato o costruire e guidare un polo di sinistra insieme a Vendola, Di Pietro, De Magistris e compagnia. Scelta difficile e di campo che si può fare solo con un congresso. Un congresso che, probabilmente, sancirebbe una verità scomoda per lui. Gli ex democristiani, aiutati da tanti ex comunisti convertiti al liberismo, sono ormai maggioranza nel Pd “Un partito di centro che guarda (poco) a sinistra”
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