di Ciuenlai
Per far digerire questa manovra ingiusta, iniqua, spostata sempre sui più deboli, il Governo e soprattutto Monti, usano toni apocalittici per far transitare il concetto del “dopo di me il diluvio”. Usano comunicazioni “terroristiche” (dal punto di vista verbale) del tipo : 1) “eravamo sull’orlo del fallimento” 2) “rischiavamo di non pagare gli stipendi…” 3) “potevamo finire come la Grecia” 4) “E’ stata evitata la catastrofe” (notare i tempi dei verbi che tendono a far credere che oggi, solo perché c’è lui e solo se si fa come dice lui, non si fallisce più. Eravamo, non siamo, potevamo ecc.) Il tutto per ottenere due obbiettivi : Il primo immediato; e cioè l’approvazione, senza se e senza ma della manovra, con il consenso rassegnato dell’opinione pubblica imbonita da un bombardamento mediatico a reti unificate sul postulato del “non si poteva fare altro” ; l’altro di prospettiva elettorale; e cioè poter dire tra un anno, sono io il salvatore della patria, per tornare in sella “a grande richiesta” con un governo di coalizione nazionale (stavolta politico) per altri 5 anni. Ma sono Tutte balle!! Il pericolo del default non esiste per la Grecia figuriamoci per l’Italia; Questo è il Governo dei “creditori” che, per non rischiare di andare a fondo, vogliono solo mettere in riga i “debitori”. Il loro scopo è farci pagare non farci fallire. E farci pagare a modo loro per mantenere un determinato ordine sociale. Se no non si capirebbe come mai, a saldi invariati, non si può cambiare il segno della manovra. Purtroppo dobbiamo segnalare che su questa linea si è ormai accomodato e accodato anche il Partito Democratico che, per la paura di essere escluso dai futuri banchetti governativi, ha ormai abbandonato qualsiasi tipo di rappresentanza dei più poveri e dei lavoratori in generale. Anzi minaccia Di Pietro che prova a fare un minimo di opposizione seria ai provvedimenti “lacrime (loro) e sangue (nostro). C’è aria di inciucio in via dei Palazzi. Anche i Socialdemocratici tedeschi hanno concluso il loro congresso lanciando la parola d’ordine della necessità di una profonda redistribuzione del reddito. Oggi, assieme alla difesa dei diritti, è questa la discriminante maggiore e più importante tra sinistra e destra. Ammesso e assolutamente non concesso, che il Pd abbia questa intenzione, con chi pensa di realizzarla? Con Berlusconi, Casini e Fini? Sono loro le nuove frontiere della “moderna sinistra”?
Vittorio Feltri: Perchè con Monti non protesta più nessuno?
Ma dove sono tutti quelli che protestavano durante il governo Berlusconi? ‘Il Popolo Viola non si sente più, gli uomini di Beppe Grillo non aprono più bocca, gli indignati sono scomparsi, anche i sindacati sono praticamente annichiliti, ma in altri tempi avrebbero fatto cortei pazzeschi, raduni a Roma, disordini’.
Tag: berluscono, bersani, casini, ciuenlai, fini, inciucio, manovra, odore, pd, pdl
7 dicembre 2011 alle 20:03 |
Inciuci???Forse non solo in Italia:
da http://www.professionefinanza.com/scheda.php?id=4235
2012 fuga dall’euro: La Germania sta inziando a ristampare i marchi !
La Merkel avrebbe dato mandato a 2 tipografie elvetiche per sfornare la vecchia moneta. Interrogazione a Strasburgo.
IN EUROPA fa la dura e continua a minacciare sanzioni verso i Paesi più deboli per salvare la moneta unica. Intanto, secondo
indiscrezioni,di non poco conto, la Merkel sta cercando una via di
fuga per la Germania.
Sono sempre più insistenti le voci di richiesta alla Svizzera
di stampare la vecchia moneta tedesca, il marco, appunto.
LA SCELTA DI ricorrere a due tipografie elvetiche è obbligata e
dettata dai trattati istitutivi dell’Unione Monetaria: i Paesi che
aderiscono all’euro non possono tornare a battere il vecchio conio.
IL TUTTO NON FAREBBE CHE accrescere ulteriormente il panico nei mercati finanziari. Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega Nord, ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione “affinchè sia fatta chiarezza al più presto sull’argomento”.
“IL FALLIMENTO DELL’EURO”, ha proseguito la Bizzotto, “è ormai sotto gli occhi di tutti, e la cosa che stupisce di più è che un Paese come la Germania, vero pilastro della moneta unica, stia già pensando di scaricare l’Unione Europea”.
Sarebbe davvero il colmo, che, mentre l’Europa e l’euro rischiano di
crollare, la Merkel pensasse di ritornare al Marco. Anche se a onor
del vero non è questa la prima volta che circola una voce del genere.
A COMPLICARE il tutto ci ha pensato Mario Borghezio, anche lui
europarlamentare della Lega Nord, che si dice certo di sapere che un ente collegato al ministero della Difesa tedesco, in merito ad un
piano B sul probabile crollo dell’euro, sta predisponendo la stampa
della moneta unica con la scritta euro-tedesco. Secondo
l’europarlamentare Borghezio, si tratterebbe di un ritorno al vecchio
marco.
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