‎Cascia: Mozione di Maria Cristina Lalli, “Via Equitalia dal Comune di Cascia”

“Vogliamo lanciare attraverso una rete organizzata sul territorio e su Facebook una campagna per chiedere alla nuova amministrazione metodi più umani di riscossione. A breve diffonderemo una mozione da presentare al consiglio comunale di Cascia”. Lo afferma, in una nota stampa, l’ex candidata sindaco per “Cascia città aperta” Maria Cristina Lalli, che propone di escludere Equitalia dal sistema di riscossione dei crediti del territorio casciano. “Oggi – scrive la Lalli – in tanti Comuni d’Italia viene esclusa Equitalia dalle riscossioni. Adesso è il momento di un ulteriore passo, che segni il ritorno della vera politica, quella propria della gente comune e che arriva dal territorio. Dobbiamo chiedere al nuovo sindaco Gino Emili che modifichi il metodo-Equitalia nelle riscossioni, per uno Stato che non incuta timore, ma susciti rispetto, tanto più in un momento di crisi. Molti cittadini – prosegue l’esponente dell’Idv – ‘pungolano’ i propri sindaci ad escludere Equitalia, e questo è divenuto cavallo di battaglia di tantissime forze politiche. Un percorso partito dal basso, di cui la politica tradizionale, oggi lontana dalla gente, si è accorta tardivamente”. Da qui l’annuncio di una mozione, da presentare al sindaco Emili, per chiedere che Cascia si liberi di Equitalia. Ma non è tutto. L’ex candidata sindaco rivolge il proprio appello alla gente, affinché si riappropri della politica, e alle istituzioni per una revisione radicale del sistema di riscossione dei crediti. “È necessario seguire questo trend e far riappropriare la gente comune di quella che è la vera politica, quella che risolve concretamente i loro problemi, quella che crea movimenti popolari che mettano in imbarazzo chi finora ha chiesto proroghe alla legge pur di far fare ad altri il lavoro sporco. Se, come ha detto il ministro, Equitalia non è il nemico, ma è lo Stato, allora inizi a comportarsi non come una matrigna ma come la migliore delle madri. Serve un nettissimo cambio di marcia, rispetto ad un metodo aggressivo di riscuotere i crediti vantati dallo Stato nei confronti di privati ed imprese, strangolate dalla crisi. Ciò che serve oggi – conclude la Lalli – è una campagna dal basso, che cerchi la collaborazione dei sindaci, dei consigli comunali e delle associazioni, per indurre il governo e il parlamento (fatta salva la necessità di pagare le tasse) a valutare il momento di difficoltà e ad agire con rispetto, rivedendo sistemi di riscossione inadeguati e inumani”.

 

 

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