Nel corso degli anni non mi sono mai risparmiato nel denunciare i tanti problemi della città insieme a chi diceva di volere una Terni diversa e migliore. Oggi sono fortemente deluso perché sento di aver pagato tutti i miei vari distinguo e soprattutto l’iperattività di tutti questi anni. Un’attività che ha infastidito chi sembra aver fatto dell’opportunistico immobilismo e silenzio il suo stile politico. Ho provato a fare la mia battaglia all’interno del partito per renderlo aperto e coinvolgente. Mi scontravo con chi in realtà forse aveva da tempo rinunciato a fare opposizione . Che cosa politicamente ho pagato? Aver fatto opposizione a un Sindaco inadeguato e assente? Aver denunciato gli sprechi di questa amministrazione? Aver tenuto alta la presenza e la riflessione politica del PDL sui media? Ed infine aver richiamato l’attenzione sul “caso Villa Palma” e su i suoi oscuri segreti? In realtà quanto mi è successo è un regolamento di conti che umilia le capacità e la meritocrazia delle persone, non parlo solo del sottoscritto ma dell’intero coordinamento comunale e conferma una squallida gestione della politica. Un coordinamento comunale di rottura con un modo di fare opposizione che in questi anni non ha permesso al centrodestra ternano di presentarsi a testa alta come alternativa credibile. Dico tutto questo con rammarico e con la sconfitta nel cuore di chi sognava qualcosa di diverso. Come coordinamento abbiamo avuto il coraggio di promuovere una linea politica di opposizione netta e determinata e questo per qualcuno forse era addirittura inaccettabile. Ho lavorato per l’allargamento e il coinvolgimento, soprattutto di tanti giovani, per la crescita del consenso e molto spesso è stata battaglia contro personaggi così superbi da interpretare tutto come un atto di controllo e di sopraffazione nei loro confronti. Non mi sono mai sentito sfiduciato dagli elettori ma solo da chi è interessato esclusivamente a voler mantenere il proprio limitato ruolo politico di rendita piuttosto che aprirsi a una visione larga di crescita, di alternativa politica e di sviluppo. La mia e del coordinamento, che non avrebbe fatto sconti a nessuno, specialmente di fronte alla storica occasione di fortissime divergenze interne alla maggioranza di centro sinistra, l’altra della politica troppo spesso accomodante. Due modi alternativi di intendere l’agire politico che hanno determinato più volte momenti di scontro. L’aver portato avanti con successo tantissime battaglie e tante giuste rivendicazioni per le quali quotidianamente ricevo ringraziamenti dalla gente è questo per me ciò che conta; più di quelle dichiarazioni di sfiducia che so di non meritare perché mosse esclusivamente da pregiudizi e mere logiche d’interessi personali che prevalgono in una visione di gestione solo personalistica del partito e soprattutto pronunciate da chi ha sfiduciato il coordinamento comunale senza neanche avervi partecipato, senza aver mai portato una sola idea, una proposta, senza mai aver voluto condividere un ragionamento politico. Ho organizzato, ho coinvolto, tutto questo con grande difficoltà, perché vittima continua dell’ostruzionismo di chi vedeva in me e in quello che stavo costruendo un possibile pericolo per il mantenimento del proprio potere e consenso politico. Voleva essere la mia una politica di partecipazione, anche di discussione, di confronto ma con l’arroganza, la prepotenza, l’autosufficienza, il dialogo è difficile.
Di fronte alle evidenti mancanze, ai tanti e gravi errori di quest’amministrazione è vergognoso l’atteggiamento ondivago di chi spesso evita di prendere posizione e addirittura qualche volta ne diventa complice (mantenendo il numero legale!).
Il PDL di Terni è zavorrato su cocciute posizioni di autosufficienza e la città tutta, anche dopo la mia vicenda politica personale, ha ben chiaro l’atteggiamento ambiguo di chi volutamente si sottrae al ruolo di oppositore che gli spetterebbe non solo per volontà elettorale , ma per coerenza e per onestà intellettuale.
Michele Rossi
Tag: comunale, coordinamento, il, lascia, michele, partito, pdl, rossi, terni
17 Maggio 2012 alle 17:16 |
Bravo Michele. L’immobilismo sembra sia un obbligo in questo partito, diventato un’esclusiva per per yes man ed amanti nel racimolare le molliche della torta, che la controparte si divide.
Ben venuto tra i delusi di questo partito (partito male e finito peggio).
"Mi piace""Mi piace"