Riceviamo e pubblichiamo
Ci voleva la crisi perché i nodi venissero al pettine, perché la gente si svegliasse da un lungo letargo e prendesse finalmente coscienza del tunnel nel quale ci siamo infilati. La storia, come al solito, percuote all’improvviso e se i primi segni del risveglio li intravediamo nel fenomeno di Grillo, di Renzi e dell’astensionismo, possiamo essere più che certi che l’anno 2013, ormai prossimo, segnerà il completo risveglio del popolo italiano nel suo complesso. Da qui nasce la voglia irrefrenabile dell’establishment di andare alle urne nel più breve tempo possibile, per anticipare e tagliare le gambe ad eventuali nuove e più credibili formazioni politiche. Chi pensa che il fiume della storia, una volta rotti gli argini, si possa fermare, sbaglia di grosso. Per questo e solo per questo affermiamo: “Benedetta sia la crisi”. Vediamo in questa una possibilità di riscatto, l’opportunità per il Paese di voltare pagina, di scrivere un’altra storia, di immaginare un altro futuro.
Ci dispiace ma noi, Alleanza di Centro, non avalliamo l’ennesimo bluff politico di questo centro destra, non saremo la bella immagine di un sepolcro imbiancato senza carattere, ma soprattutto senza spessore morale e che vede nello spacchettamento dello stesso una semplice mossa aritmetica volta a ottenere più voti. Anche l’idea di primarie è risibile con dei candidati (tutti, nessuno escluso) incapaci non solo di qualsiasi azione politica significativa, ma di dire alcunché.
Fra il tradimento, il remare contro ed il più totale silenzio assenso, c’è tutto quel margine di manovra che si chiama “critica costruttiva”. Eppure è indispensabile la creazione di una componente politica coraggiosa, capace, credibile e coerente, tutti attributi completamente estranei a questa classe dirigente. Potevano fare molto, invece hanno optato per il piccolo cabotaggio, per una politica impostata ancora sull’apparenza piuttosto che sulla sostanza dei contenuti, delle proposte, di una vision per il Paese. Dispiace il constatare quanta gente in buona fede, generosa e sinceramente al servizio del bene comune sia stata gabellata da simile compagine. Eravamo disponibili senza sé e senza ma a compiere fino in fondo il nostro dovere senza tornaconti, ma a patto di uno scatto di reni, a patto di fare quella “buona politica” che rimane una sequenza di parole se non è poi corroborata dai fatti. Questo Paese ha avuto solo una iattura (fatti salvi pochissimi uomini e brevissimi periodi storici): quella di essere governata da gente prona ai voleri delle lobby, dei poteri più o meno forti e sempre pronta a calpestare bene comune, diritti fondamentali e costituzione per un proprio tornaconto personale. Ora che la crisi morde ferocemente, ora che ci rendiamo conto di come la globalizzazione abbia disatteso le tante speranze, di come l’Europa si muova con piedi d’argilla ma con un corpo da gigante, di quanto la crisi economica, lungi dall’essere una crisi ciclica, risulti essere sempre più chiaramente una crisi sistemica, ci troviamo nella necessità incalzante di dovere ricreare una nuova classe dirigente, capace di spendersi per questo Paese, di servirlo e non di servirsene. Noi lo andiamo affermando da almeno un paio d’anni ed è questo il primo nodo da sciogliere. Non possono parlare di teatrino, né tanto meno proporre alcunché coloro che per venti anni hanno retto questo Paese. Per quanto riguarda la nostra parte, il Cavaliere, anche ammettendo che abbia tutte le ragioni e tutte le scusanti, non può riproporsi usando lo stesso frasario del ’94 e avendo lui in buona parte scelto i burattini. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: siamo diventati il Paese più vecchio e meno prolifico al mondo; tantissimi i settori strategici e brand persi; un’immigrazione selvaggia che ci ha visto colmare in soli vent’anni il gap con gli altri Paesi europei del nord; una perdita di sovranità e di diritti senza precedenti; la non valorizzazione e la sostanziale dismissione del nostro vero tesoro, il patrimonio artistico e ambientale che, invece, potrebbe essere una fonte di lavoro per i nostri giovani; l’abbandono di politiche familiari e a sostegno dell’oltre mezzo milione di minori che vivono in condizioni disperate… Potrei andare avanti a lungo… Devono andarsene, lasciare il campo: Renzi ha straordinariamente ragione e ciò che è successo a sinistra deve diventare norma! Tutti i partiti devono essere obbligati ogni due – tre anni, pena sanzioni severissime (compresa l’esclusione dalle competizioni elettorali), a indire un congresso nazionale nel quale vengono eletti dal primo funzionario di partito al segretario. Solo così noi potremo vedere garantita la meritocrazia che è, a nostro avviso, il vero interesse del Paese. Occorre discontinuità e questa non ci può essere nella continuità: non possiamo pensare che coloro che sono stati quasi sempre causa e a volte concausa di questa situazione possano oggi parlarci di futuro. Mai la corda è stata così tesa, mai la tracotanza con cui si compiono scelte politiche sulle spalle e la pelle della gente ha raggiunto tali limiti, ma il count down è iniziato e la storia ha innescato la quarta. Noi saremo sempre e comunque con quanti hanno cuore, cervello e coraggio!
Gabriele Felice – Vice segretario nazionale Alleanza di Centro
Tag: alleanza, benedetta, centro, crisi, di, felice, gabriele, POLITICA
14 dicembre 2012 alle 21:00 |
Finalmente qualcuno del centro destra, o ex centro destra, che dice le cose come realmente sono andate. Senza prenderci nuovamente per il naso.
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14 dicembre 2012 alle 22:06 |
Non c’è che dire, le frasi del Dott. Felice sono chiare e nette. Alleanza di Centro – Pionati è con il popolo, anzi, cerca di poter vivere con il popolo.
Perchè dico “cerca di poter vivere con il popolo”? Perchè a mio avviso chi adotta le stesse idee del popolo all’interno dell’attuale politica non potrà trovare spazio.
Chi sta con il popolo non può fare politica. Perchè la politica dei giorni nostri è troppo lontana dal popolo.
Io mi considero uno del popolo e – mi perdoni Dott. Felice – considero anche Lei uno del popolo leggendo cosa scrive, parole sacro sante ma che lasceranno il tempo che hanno trovato.
Mi considerate un pessimista od un pazzo? Per troppe volte sono stato “illuso” da molti partiti. Oggi tutti i partiti storici, nessuno escluso, mi ha deluso e ci hanno portato al baratro, uccidendo gli Italiani. Ed ora rifanno le primarie oppure si vogliono ricandidare dopo aver lasciato il caos in mano ad un governo tecnico che ci ha affamato, per far fare poi bella figura ai partiti (scandaloso). Per i fondelli non voglio essere più preso, sia ben inteso.
Cosa volete che dica? Buon lavoro Dott. Felice. Mi piace concludere dando speranza a chi ancora crede nel popolo e nella politica (un po’ alla Voltaire insomma) e cerca di far parte del popolo.
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14 dicembre 2012 alle 22:37 |
Guarda la fortuna, visitando Goodmorningumbria mi capita a tiro addirittura il braccio destro di Pionati. E guarda il caso, dopo il servizio del TG1 di ieri, era mio desiderio chiedere informazioni ad Alleanza di Centro sulla motivazione di aver lasciato il centro-destra (certo, meglio così se si ripresenta nuovamente il Berlusconi della situazione … ma Pionati non lo adorava il Silvio ??) per allearsi addirittura con la Democrazia Cristiana di Fontana (ex Giuseppe Pizza, noto alle cronache perchè poteva far saltare le precedenti elezioni nazionali per via di un ricorso vinto, per la cronaca il partito della DC non era stato ammesso alle elezioni e pochi giorni prima del voto riammesso dalla magistratura per concorrere alle elezioni nazionali … ma le schede erano stampate ed il danno sarebbe stato enorme … a questo punto Pizza non ha partecipato alle elezioni ed il vincitore Silvio Berlusconi lo ha nominato SottoSegretario dell’Istruzione Pubblica)?
Con questo accordo (ADC e DC) grasso se cola ottenere quasi il 2%. La soglia di sbarramento è molto più alta. Per dirla tutta: c’è chi vola alto con accordi-alleanze politiche forti e stabili e chi vola basso, facendo leva su uno scudo crociato sicuramente ancora in voga (lo voterei nuovamente anche io … si stava meglio quando si stava con la DC che ora!!). Però questa non mi sembra la volontà di ADC di voler vincere, anzi, quella di perdere! Mi rivolgo a questo punto al Vice Segretario dell’On. Pionati: avete altri accordi da fare? Perchè andare così alle politiche vuol dire … uscire di scena!
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14 dicembre 2012 alle 22:46 |
Dimenticavo altra domanda al Vice Segretario Felice: Casini, Tabacci, Pionati, Fontana … ogni partito per conto suo e con coalizioni diverse … ma quanti centri ci sono in Italia? Perchè non prendono un accordo? E’ così difficile?? Non comprendo. Saluti.
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15 dicembre 2012 alle 09:37 |
A proposito. Ma Alleanza di Centro Pionati rimarrà con il centro destra? Se si anche con Berlusconi? Spero di no!
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15 dicembre 2012 alle 17:09 |
Caro dr. Felice, una volta stimavo la politica mentre ora la vedo come un intralcio assai costoso per la nazione. E deleterio. Si parla di crisi di governo, delle primarie ed alleanze tra partiti,dello scandalo legge elettorale … ma mica si parla dei poveri disgraziati che passerann o un Natale senza aver potuto pagare il mutuo di casa e l’Imu … e saranno vittime di un assalto dallo Stato! Chi li difende? Chi da destra a sinistra utilizza in maniera impropria il denaro pubblico (addirittura per cene, case, auto, cremine … pensate voi … etc) e milioni di Italiani non hanno lavoro… squallido! Per me la politica è morta. Amen. Meglio i governi tecnici, mangiano di meno e risolvono di più. Saluti.
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15 dicembre 2012 alle 17:38 |
I signori della politica continuano a prendere per i fondelli il popolo Italiano che paga più tasse di tutta Europa e non vogliono capire di essere diventati la vergogna non solo della nostra nazione ma del mondo. E’ tutto un continuo bluff politico come sostiene il vice segretario ADC e soprattutto come sostiene il popolo onesto che “soffre” ancora in questa nazione e che ha abbandonato ogni speranza di vedere cambiamenti politici. Che ci andiamo a fare a votare?
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16 dicembre 2012 alle 07:54 |
Hai ragione Antonio, benedetta sia la crisi per i politici che quasi alla unanimità non si vogliono abbassare gli stipendi. E per quelli che in tempi di crisi rubano i nostri soldi. Congratulazioni. Anche io mi asterro^ dal voto.
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15 dicembre 2012 alle 20:03 |
Sono un ventenne e, pur se mi intendo poco di politica, voglio solamente dire che la situazione dell’Italia è catastrofica. E’ vero che l’Italia si era resa conto del debito ed ha cercato di sdebitarsi, però non è giusto che in realtà ha dovuto pagare anche i debiti che erano della Francia e della Germania. Vi sembra giusto? Noi siamo in questa condizione a causa di aver pagato debiti che non erano NOSTRI e, addirittura, di avere politici che hanno il coraggio di dire che bisogna dimezzare lo stipendio… il nostro, mica il loro. Inoltre invece di pensare veramente su come si può portare la NOSTRA NAZIONE al risanamento, pensano solamente a se stessi e a criticarsi e litigare fra loro. Sopratutto pensano a chi va al comando! Il popolo italiano si è stufato di essere preso in giro… tutti noi, ma soprattutto noi giovani che futuro abbiamo? Dobbiamo puntare sulla ricerca e sulla scuola perchè un buon bambino ed un buon ragazzo sarà un ottimo adulto domani. Ci dovrebbe essere meritocrazia e nei palazzi del potere dovrebbero andare via questi politici, che sono lì da anni, e fare spazio a noi giovani per farci credere in un futuro migliore.
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16 dicembre 2012 alle 21:17 |
Ciao Vincenzo, la politica è una delusione. E non solo la politica anche le istituzioni costituzionali (legati sempre alla politica). Guarda che articolo che ho trovato, ne copio/incollo solo una parte dalla fonte http://www.articolotre.com/2012/12/il-colle-evita-la-spending-review-aumento-di-stipendio-di-napolitano-scatena-il-web/122360 “Il Colle “evita” la spending review. Aumento di stipendio di Napolitano scatena il Web
Il presidente della Repubblica percepirà dal 2013 un aumento di 8.835 euro che significa un 5,88% in più per il bilancio triennale del Quirinale. E intanto sul web si scatena l’indignazione. Nel Regno Unito la Regina Elisabetta costa meno. …. Mentre l’Italia permane in una crisi senza tempo, le aziende licenziano, i precari riempiono le strade e i cassintegrati svuotano le risorse dello Stato, lo stipendio del presidente della Repubblica è in costante aumento. Si proprio lui, Giorgio Napolitano, che dovrebbe essere d’esempio per gli italiani, colui che più di tutti dovrebbe attuare e sponsorizzare politiche volte al benessere della nazione.
Ma la colpa non è da attribuire esclusivamente al capo dello Stato. Le responsabilità maggiori sono da affidare (tanto per cambiare) all’inerzia del parlamento, che non ha osato allungare le forbici contro la più alta carica dello Stato, con quest’ultimo che, chiamato a un gesto di responsabilità, ha ben pensato di non rispondere (almeno questo).
Succede così che lo stipendio di Napolitano è l’unico ad aumentare in tutto il corporato pubblico
…. ”
Non dico altro. VINCENZO, NON ANDARE A VOTARE, TANTO E’ TUTTO UN BLUFF !!
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18 dicembre 2012 alle 15:53 |
Scusate ma mi sono accorta solo ora che il Dott. Felice di Alleanza di Centro ha risposto a tutti inviando un comunicato stampa che si trova in questo link https://goodmorningumbria.wordpress.com/2012/12/17/quel-patto-per-il-bene-del-paese/
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