Siamo tornati agli anni di piombo?

caraRiceviamo e pubblichiamo

Siamo tornati agli anni di piombo, o forse, non ce ne siamo mai allontanati… fatto è che, la gente è molto stanca di essere maltrattata, derubata, tradita. E quando la tensione si fa alta, come accadeva nei terribili anni del terrorismo, gli squilibrati, i delusi, gli scontenti si scagliano contro l’ultimo baluardo di una società che implode, l’Arma e i servitori dello Stato.

Non è certo mia intenzione far retorica di pasoliniana memoria o fomentare animi già abbastanza caldi. Anzi. Tutt’altro. Ma è evidente che qualcosa non va, il malessere è diffuso anche e soprattutto tra quelli che sino ad oggi sono stati il bersaglio immobile dell’odio della società. In tutto questo uno solo grande assente: lo Stato. Dopo le rituali espressioni di condanna, dopo le fugaci e momentanee manifestazioni di solidarietà, l’amministrazione statale, quasi arresa, singhiozza, emette innocui vagiti, ma non smette mai di posizionarsi per prima alle fiaccolate. Magari bastasse sfilare per porre fine allo scempio.

Temo per il degenerare dei discorsi, dei comportamenti, dello sfilacciarsi di una corda ormai logora che continua con affanno a tenere saldo il sistema paese, temo per una rivoluzione scongiurata 30 anni fa ed ora di nuovo alle porte. Temo per tanta ignoranza, per tanta indifferenza, per tanta confusione, per un deperimento generale premonitore di vittime innocenti.

Soffro per il bollettino di guerra delle ultime ore, per un week end funesto per l’Arma che non può dissolversi semplicemente nel cordoglio.

Credo in un impegno serio a favore di un Comparto massacrato da tagli e riduzioni, che silenziosamente ha servito senza chiedere, calpestato da una società mutata, strafottente ed esigente, non per i quattro soldi di stipendio ma perché fedele servitore delle Istituzioni.

Purtroppo è una lunga storia che prosegue “ad elastico”, un dejà vu con fasi alterne di tensione, di false promesse, di provocazioni, di indifferenza, di caduti incolpevoli, di pedine sacrificabili. Ma la corda è logora e minaccia di rompersi.

Guido Lanzo

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2 Risposte to “Siamo tornati agli anni di piombo?”

  1. giancarlo felcetti Says:

    Caro Guido di pazzi non ce ne sono, ma di persone sature di questo schifoso e voluto permissivismo ce ne sono qualche buon milione, vedi le brigate rosse, persero la loro battaglia perche’ avevano l’opinione pubblica contro salvo poche persone, oggi l’opinione pubblica che ripeto sono milioni e che sono stanchi fino all’esaurimento di ladri corrotti e schifosi, sono quelli che una volta accesa la miccia verra’ un gran casino,purtroppo non abbiamo persone intelligenti al governo, e ti spiego il perche’ “vi e’ un enorme malumore contro gli immigrati, neri, albanesi, magrebini, il 95% di questi sono delinquenti , non esiste famiglia che non abbia subito un furto da questi bastardi chi abbia subito uno scippo sempre da questa gente, e il governo cosa fa’? Nomina una nera ministro, questo vuol dire prendere per il c… il popolo Italiano, invece di rimpatriare i ladri gli spacciatori gli assassini gli stupratori, la legge fatta da questi governanti cosa fa’? li manda agli arresti domiciliari in alberghi,però se un italiano non riesce a pagare una tassa perchè spremuto come un limone ti scatenano dietro equimafia e ti spogliano di tutto, non dimenticare, 600 suicidi-omicidi, allora chi prende un fucile o una pistola e si fa giustizia da solo ha completamente ragione.

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    • goodmorningumbria Says:

      Caro sig. Felcetti, intanto la ringrazio per l’interesse verso goodmorningumbria, il suo però è un commento border line e non me ne vorrà se ho dovuto fare delle correzioni. Molti argomenti possono essere condivisibili ma mi permetta di non concordare con l’ultima parte, ritengo che nessuno abbia diritto ad impugnare un’arma e farsi giustizia da solo, arrogarsi il diritto di essere giudice e carnefice, non credo sia adeguato alla nostra democrazia, che di sangue ne ha versato anche troppo in un passato non troppo lontano.

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