È stata arrestata questa mattina Maria Rita Lorenzetti, ex presidente Pd della Regione Umbria e dal 2010 capo di Italferr , società del gruppo Ferrovie dello Stato che opera nel settore dell’ingegneria dei trasporti ferroviari e dell’Alta Velocità. Le accuse della procura La Procura di Firenze ha fatto bloccare i lavori della Tav cittadina ed ha indagato 31 persone per associazione a delinquere: una rete composta dai vertici della Italferr e della Rfi (che si definisce parte lesa), società del gruppo Ferrovie, delle coop rosse (Coopsette) e da funzionari dei ministeri delle Infrastrutture, dell’Ambiente e dell’Autorità di vigilanza per gli appalti pubblici, soggetti che avrebbero lucrato risparmiando sulle commesse per lo smaltimento dei residui di scavo. Non mancherebbero i legami con la camorra. Per gli inquirenti Lorenzetti svolgeva «la propria attività nell’interesse e a vantaggio della controparte Novadia e Coopsette, da cui poi pretendeva favori per il marito», metteva a disposizione «le proprie conoscenze personali, i propri legami politici e una vasta rete di contatti grazie ai quali era in grado di promettere utilità ai pubblici ufficiali avvicinati» e conseguiva «incarichi professionali in favore del marito». La presidenta – molto vicina a Massimo D’Alema – è accusata di associazione per delinquere, abuso di ufficio, corruzione e traffico di rifiuti. Nelle 400 pagine di ordinanza di custodia cautelare viene ipotizzato il rischio di inquinamento probatorio.
commento di Carmine Camicia – Ecco che scatta la solidarietà per l’ex Presidente Lorenzetti. la Politica Umbra farà muro attorno a Lei perchè sia la dx, sia il centro che la sinistra la STIMAVANO. Questa è L’Umbria che perdona tutto alla sinistra, anzi alla POLITICA che contrariamente alle altre regioni continua a perseguire indisturbata, consociativismo con le altre forze politiche, mettendo in ginocchio l’economia di un’intera Regione.
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