Il governo proroga il blocco agli statali e scongela gli stipendi di Bankitalia

Riceviamo e pubblichiamo

Il governo con la Legge di Stabilità rinnova il blocco degli stipendi per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. O forse non proprio tutti. Infatti, mentre gli statali figli di un Dio minore sono chiamati per il quinto anno consecutivo a stringere la cinghia, a Palazzo Koch si tira un sospiro di sollievo. Si perché In via Nazionale non sono previsti tagli per i dipendenti di Bankitalia che potranno finalmente godere degli scatti contrattuali grazie al provvidenziale intervento del loro ex direttore generale, e adesso ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni.

Era stato il ministro Tremonti nel 2010 a bloccare per tre anni gli stipendi dei dipendenti di statali, compresi quelli della Banca d’Italia. Ma ora Saccomanni riapre la partita, infatti, nella legge di stabilità il blocco dei contratti e dei trattamenti economici viene applicato non più alle categorie definite dal d.l. 78/2010 (in cui rientravano i lavoratori della Banca d’Italia), ma al personale della Pubblica Amministrazione individuato dal relativo elenco Istat, che, magicamente, non include i dipendenti di via Nazionale.

Un colpo di scena degno del miglior prestigiatore, spariscono i dipendenti di Bankitalia e subentra il personale del Servizio Sanitario. Insomma dopo la sentenza lampo per magistrati ed alti funzionari dello stato un’altra categoria viene esclusa dal blocco, questa volta senza ricorrere alla giustizia, è bastato un colpo di spugna del loro ex direttore generale ed il gioco è fatto. Ma quando verrà giustizia, o spugna, anche per gli altri lavoratori?

Guido Lanzo – Direzione Nazionale del MIR – Moderati in Rivoluzione

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