Sono usciti i nomi delle decine di dirigenti regionali a cui graziosamente la Giunta regionale ha elargito 3 milioni di euro da dividere come premi di produzione. Se consideriamo che lo stipendio medio dei dirigenti è di circa 100 mila euro annui vuol dire che nella busta paga di dicembre questi dirigenti troveranno tra stipendio, tredicesima e premio di produzione dai 30 ai 40 mila euro. Questi fortunati mortali avranno solo l’imbarazzo di come spenderli rispetto alle migliaia a livello regionale e milioni a livello nazionale che saranno costretti a rivolgersi alla caritas per non morire di fame.
Nel medio evo quando l’amministrazione delle città e dei comuni era gestita dalle corporazioni dei mestieri, certe ingiustizie non sarebbero potute accadere perchè i costi li avrebbero sopportati proprio le corporazioni. Mai avrebbero pagato tali stipendi ai dipendenti pubblici. Ora i contratti di lavoro e le consulenze li stipulano politici con soldi che non escono dalle proprie tasche. Un uso demenziale dei soldi pubblici che in Umbria ha toccato il massimo con la pensione di 49 mila euro mensili al dirigente del comune di Perugia. Se un tale contratto lo avesse sottoscritto il rappresentante di una corporazione, i propri iscritti se lo sarebbero mangiato vivo. Una società più equa è il primo obiettivo che i sindacati e i partiti dovrebbero avere nelle proprie agende.
Remo Granocchia Coordinatore Verdi dell’Umbria
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commento: Ci piacerebbe conoscere i nomi e i motivi per tale sostanzioso premio
29 novembre 2013 alle 15:50 |
I nomi dovrebbero essere pubblici per legge. I motivi ? Da vergogna…se pensate, ad esempio, che il titolare dell’ambulatorio di oculistica del poliamb. del nuovo ospedale di Pantalla è stato costretto a rimandare interventi alla cataratta per decine di persone e per due mesi “…per mancanza di fondi…”! I meriti di questi signori?
A parte che in genere si tratta di incarichi a persone di fiducia del partito, in genere sono ignoranti, incapaci, superflui, controproducenti e prepotenti. Altrimenti dovrebbero scendere in piazza , pubblicamente fare ammenda, e restituire il maltolto…Vergognatevi!
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29 novembre 2013 alle 18:27 |
gli interventi potevano essere eseguiti tranquillamente, bastava pagare solo il chirurgo. ma era troppo semplice e costava troppo poco, ed ecco che si crea una convenzione con una società costituita ad ok che con la medicina ha poco a che fare, e i costi lievitano perchè aumentano i soggetti che devono dividersi la torta. bastava trattare solo con il chirurgo ed i soldi sarebbero avanzati, invece s’interrompono gli interventi
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