Europee e amministrative, Leonelli: “Il Pd è in forma”

“Il Pd è in forma e lo manterremo in forma per i prossimi 15 giorni”.

pd_logoCosì Giacomo Leonelli, segretario regionale del Partito Democratico dell’Umbria, a commento del risultato delle urne, aperte e chiuse nella giornata di domenica. “Alle europee – sottolinea in conferenza stampa – il dato umbro è significativo e superiore rispetto a quello nazionale”, anche in termini di affluenza. E “la nostra candidata – aggiunge il segretario – Lorena Pesaresi, è stata la più votata in regione, abbiamo organizzato con lei più di 110 iniziative sul territorio”.

Si è rivelata, dunque, azzeccata “l’intuizione del premier Matteo Renzi di concentrare la campagna elettorale del Partito Democratico sul derby tra la rabbia dei partiti più antieuropeisti e la speranza delle riforme”.

Lorena Pesaresi

Lorena Pesaresi

“Un messaggio – secondo Leonelli – che ha pagato”. Come ha pagato l’azione del governo, che “ha riscosso successo rispetto agli attestati di fiducia dei cittadini”, e come ha pagato, in Umbria, l’aver voluto “una segreteria composta da giovani capaci e che hanno consenso sul territorio”: insieme a Leonelli, in conferenza stampa, Andrea Pensi, responsabile enti locali e confermato sindaco di Gualdo Cattaneo, Gionata Moscoloni, responsabile regionale dell’organizzazione e primo tra gli eletti uomini al Comune di Marsciano, oltre alla responsabile comunicazione Alessia Dorillo e al responsabile dipartimenti Marco Gambuli. Il segretario non nasconde la soddisfazione personale, soprattutto per il ruolo che Renzi ha nello storico risultato dei democratici. “Ho ricevuto, in queste ore – dice – attestazioni di stima per il percorso intrapreso, i cui contenuti sono stati riconosciuti come quelli indispensabili per far ripartire il Paese e accrescere il consenso del Pd”, che “in un anno guadagna 15 punti percentuali”.
Bene, per Leonelli, anche l’andamento del voto per il rinnovo delle amministrazioni locali. “Abbiamo riconquistato comuni – ha detto il segretario – dove eravamo al governo e abbiamo vinto, con particolare soddisfazione, in quei comuni dove gli sconfitti alle primarie o i fuoriusciti del Pd hanno fatto liste in contrapposizione con l’unica intenzione di far perdere le nostre coalizioni”. E dunque Paciano, Magione, Città della Pieve, Giano dell’Umbria.
Il ballottaggio in nove degli undici comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti “era una prospettiva ampiamente prevista”, spiega Leonelli, soprattutto alla luce di una competizione elettorale che si presentava orientata su tre poli. “Vinciamo – invece – in Comuni dove tradizionalmente siamo più radicati”, vedi Castiglione del Lago e Umbertide. “Abbiamo sfiorato la vittoria al primo turno a Orvieto, comune in mano al centrodestra”. Diventano contendibili anche Bastia Umbra e Gualdo Tadino, al centrodestra nella passata legislatura. A Perugia e a Terni le coalizioni di centrosinistra incassano 20 punti di distacco rispetto ai contendenti al secondo turno (distacchi importanti anche a Foligno, Marsciano, Orvieto) e “con numeri imponenti di voti assoluti”. “Stento a capire – commenta Leonelli – i toni trionfali del centrodestra, che a Perugia, ad esempio, perde 12 punti percentuali, mentre il centrosinistra ne perde 5”. Non manca di sottolineare, il segretario, che a Perugia due dei candidati “civici” “hanno in tasca la tessera 2013 del Partito Democratico”. La situazione si presenta, invece, più articolata, come da previsioni, a Spoleto e a Gubbio.
“E’ evidente – spiega Leonelli – che bisogna analizzare il voto con gli occhiali del 2014, non con quelli del 2009”. E inserire il dato umbro in un contesto nazionale, che vede ballottaggi, ad esempio, anche in città come Modena o Livorno, roccaforti del centrosinistra, o Pavia, fino a ieri governata dal sindaco più amato d’Italia, di centrodestra. Secondo il segretario, il centrosinistra, a Perugia come in altre città della regione (perché, come ha tenuto a precisare il segretario, non esistono a Perugia condizioni straordinarie rispetto al resto dell’Umbria), avrebbe certamente “potuto fare di meglio, stare di più in mezzo alla gente e dare meno l’impressione di essere autoreferenziali, comunicare meglio”. Ma l’Umbria paga più di altre regioni la crisi economica e sociale degli ultimi anni e “il cittadino tende a concentrare il malessere su chi in quel momento è al governo”. Non è un caso che, in occasione dell’ultimo sondaggio effettuato per il capoluogo, al primo posto tra le richieste dei cittadini al sindaco c’è il lavoro, “segno che le aspettative sui sindaci – sottolinea Leonelli – eccedono le loro competenze”.
Dunque a Perugia, precisa il segretario regionale, non c’è stato alcun referendum sul sindaco Boccali.

Semmai “in più di un confronto c’è stato uno in porta e tutti gli altri a tirare” e comunque si è messa in campo “una scelta politica più ampia”.
Risultati al di sotto delle aspettative, a Perugia, per la coalizione, ma “c’è un trend nazionale – spiega Leonelli – che tende a fagocitare chi sta alla sinistra del Pd” e “non è facile la competizione per i partiti che non hanno una rispondenza diretta sulle europee”.
Ora è tempo di guardare avanti. “L’invito ai nostri candidati – chiude Leonelli – è di mettere in piedi tante iniziative di contatto con i cittadini”, di “fare una campagna all’attacco”. Segreteria regionale e nazionale sono a disposizione. E per quanto riguarda gli apparentamenti, a sindaci e segretari le valutazioni del caso.

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