Mentre nei due palazzi del Parlamento si rappresentano commedie, a volte comiche, a volte tragiche, degne di un grande sceneggiatore teatrale, nel palazzo sede del Governo Nazionale va in scena il cabaret con Renzi e la sua compagnia.
Lo spettacolo che potremmo titolare “te lo do io il gelato“, è ufficialmente iniziato il 22 febbraio di quest’anno, e può contare sul sostegno e l’apprezzamento del Capo dello Stato, che dall’alto del colle garantisce per tutti sul successo della rappresentazione .
Prima i governi in Italia provavano a misurarsi con l’elettorato mettendosi alla prova sulle promesse elettorali, e per cercare un’immediata conferma del consenso, indicavano i primi cento giorni di attività come banco di prova per dimostrare competenza , capacità e affidabilità e questo dava la misura del cosiddetto “ governo del presidente “.
Oggi in Italia c’è un governo diverso che potremmo definire, considerata l’origine politica del Presidente del Consiglio “ il governo del sindaco “. Questo esecutivo si differenzia dagli altri perché propone una nuova, e senza meno comoda, formula di valutazione che fa arrossire di vergogna i predecessori per non averci pensato prima.
Mille giorni per dare un giudizio all’operato del governo!
Il problema è che non si capisce da quando cominciano questi benedetti mille giorni che, a onor del vero, dovrebbero essere iniziati dal giorno dell’insediamento del governo, ma la data viene continuamente aggiornata e conseguentemente anche il relativo conteggio.
Nel frattempo la situazione del nostro Paese è drammatica , e tutti gli indicatori micro e macroeconomici confermano che l’Italia non ha bisogno di crescere come dicono ostinatamente sia i politici, sia gli economisti nostrani, ha fortemente bisogno di rialzarsi.
Siamo in ginocchio per colpa nostra e dei falsi partners europei e abbiamo la presunzione di parlare di crescita, della necessità di investire per crescere .
Solo un pazzo o un raccomandato istituzionale investirebbe in un Paese come l’Italia con una burocrazia asfissiante e costosissima, con un carico fiscale da record, con un sistema del credito spaventato e, di conseguenza, bloccato e senza una logistica di sostegno degna di un grande paese .
Eppure la parola d’ordine di questo governo è ottimismo.
Tutto va bene!!!
Si esulta perché il Ministro degli Esteri sarà il responsabile della politica estera dell’Unione Europea, ma questa vittoria di Pirro non risolverà il problema di milioni, non più migliaia, di persone senza lavoro e con famiglia a carico.
Esultiamo perché il problema dei disperati che partono dall’Africa e arrivano sulle nostre coste, quelli che riescono ad arrivar , finalmente è stato riconosciuto come un problema europeo nel senso che ci daranno più soldi per fronteggiare l’emergenza, ma continueremo a ricevere questi disperati anche dopo, e nessun intellettuale parli sventolando la bandiera del multiculturalismo per giustificare il valore simbolico e elettorale di questi ingressi.
L’accoglienza è sinonimo di dignità e decoro nel rispetto delle leggi che l’Italia non riesce a garantire nemmeno agli Italiani, però vogliamo fare i grandi e allora avanti con l’operazione “ mare vostrum “, scusate volevo dire “ mare nostrum “, sotto l’egida dell’UnioneEuropea che se la ride da anni alle nostre spalle.
Esulta il governo per aver concesso un “ assegno “ di ottanta euro ad una piccola parte di Italiani, senza adeguata copertura finanziaria salvo aggiungere nuove tasse, e dalla Presidenza della Repubblica neanche una parola su questa fondamentale regola di bilancio disattesa.
Fosse stato Berlusconi apriti cielo, ma Renzi è un’altra cosa.
Lui, il Sindaco a Palazzo Chigi, può permettersi tutto pur di salvare l’Italia; a tale scopo ha formato un governo composto da poco più che assessori comunali, incapaci di assumersi responsabilità; ha nominato al ministero più importante, considerata la crisi, Padoan senza nemmeno conoscerlo.
Parla continuamente di riforme, ma in più di sei mesi non è riuscito a farne neanche una, vittima anche lui dei giochi di partito, che conosce assai bene in verità, e del Parlamento.
Il primo provvedimento che ha adottato, da bravo Sindaco, è l’aumento della Tasi.
Papa Francesco non è andato in vacanza, perché ha detto che non riteneva giusto che lui si riposasse mentre tanta gente non può permetterselo, mentre la compagnia di Palazzo Chigi ha interrotto lo spettacolo per godersi le meritate ferie, senza curarsi degli immancabili paparazzi, sempre pronti a riprenderli in foto che li ritraggono in costume da bagno o ridicoli topless.
Si gioisce per aver riportato a casa la moglie di un latitante internazionale, ma intanto i due marò sono ancora ostaggio in India a spese dello stato italiano, in attesa di un processo per un crimine che, risulta agli atti, non hanno commesso.
Si esulta perché il Paese sta ritrovando consenso e prestigio internazionale, ma non si vuol vedere quanti giovani , molti dei quali laureati, sono costretti a cercare lavoro all’estero per mancanza anche solo di prospettive in Italia.
Gli annunci si ripetono, ma i fatti smentiscono questi puerili tentativi di fare quello che non c’è!
A volte sembra di vedere Renzi nell’interpretazione del suo ruolo, come un emulo di Catone il Censore ( Tuscolo 234 a.C. – Roma a.C ), uomo politico e scrittore noto per il suo rigore morale e per la strenua difesa della tradizione culturale italiana.
Catone fu un severo assertore dell’autodisciplina e si impegnò in una lotta serrata contro il lusso al punto da imporre tasse ai ricchi.
Invero anche il nostro Presidente del Consiglio si propone come un rivoluzionario quando predica in maniche di camicia sobrietà e pazienza, assicurando che nessuno lo fermerà dall’intento di cambiare lo stato delle cose ma il tempo, intanto, passa inesorabilmente e le aziende falliscono, gli esercizi commerciali chiudono, le famiglie arrancano, i suicidi aumentano e mentre prima si evadeva il fisco per pessima abitudine, oggi si evade per sopravvivere.
Forse sarebbe utile a Renzi ricordare una massima proprio di Catone il Censore “ … i ladri dei furti privati passano la vita in catene e ceppi , i ladri pubblici vivono nell’oro e nella porpora …” .
Non è difficile individuare gli uni e gli altri, basta volerlo veramente .
Vincenzo Luigi Gullace
Tag: accoglienza, berlusconi, cabaret, chigi, crisi, del, francesco, gelato, governo, gullace, luigi, mare, nostrum, padoan, palazzo, papà, premier, renzi, sindaco, vincenzo
12 settembre 2014 alle 11:46 |
Cosa aggiungere alla lucida analisi di Vincenzo Luigi Gullace, sull’attuale capo popolo italiano, che da Sindaco mediocre della nobile Firenze oggi è a capo del povero governo italiano ?
Questa volta, non possiamo prendercela neanche con gli italiani, visto che non è stato eletto dalle urne, ma semplicemente scelto e nominato da quel Re Giorgio, che stenta a decidersi di toglierci il disturbo, che ci opprime da anni e con il consenso di quell’infame Casta del Palazzo, che attraverso lui, continua a beffarsi di noi, gozzovigliando alle nostre spalle.
Renzi è il blà blà delle promesse, degli slogan da venditore di pentole alla televisione. Giustamente chiamato anche il bomba, perché ne spara ogni giorno una, ma in pochi sono rimasti a crederci e lasciarsi inf…. dalle sue chiacchiere in toscanaccio.
Basta con questa mediocre commedia dal teatrino di Palazzo, con pessimi attori gestiti dal burattinaio di turno.
Non lo vedo roseo il prossimo futuro e le nuove generazioni preferiscono restarsene nell’angolo a sorseggiare bibite e hamburger …… Staremo a vedere cosa succederà domani… per ora c’è solo tanta confusione e poche idee chiare.
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