A seguito del successo riscosso dalla giovane azienda Agricola Rialto di Eraldo Dentici al Prowein di Düsseldorf il patron della Cantina Rialto trova ulteriore approdo al “Only Wine Festival”, Città di Castello nei giorni del 18 e 19 Aprile 2015.
Anche in questo contesto le Cantine Rialto organizzeranno aree per riunioni, promozioni di master-class e tematiche riferite alla degustazioni di vini.
MONTEFALCO SAGRANTINO SECCO DOCG
SAGRANTINO DI MONTEFALCO
Per il Montefalco Sagrantino, il disciplinare di produzione prevede che siano impiegate uve di Sagrantino in purezza; uve che, con ogni probabilità, sono le stesse cui parlava Plinio il Vecchio chiamandole, secondo la consuetudine di allora, Itriola. L’invecchiamento minimo previsto per entrambe le versioni è di trenta mesi, di cui, per il secco, almeno 12 in botti di legno, prima di essere messo in commercio. Dotato di buona beva, deve avere almeno 13 gradi nella versione secca e 14 in quella passita.
Denominazione: MONTEFALCO SAGRANTINO Secco DOCG
Varietà di uva in %: 100% Sagrantino
Resa uva: 60 quintali ad ettaro (70 da disciplinare)
Resa in vinificazione: 60 litri ogni 100 chili di uva
Età dei vitigni: 8 anni
Alcool: 13,5%
Durata fermentazione: 1-2 settimane
Barrique per mesi: 18 MESI
Età barrique: 1° passaggio
Provenienza Barrique: Francia
Affinamento in bottiglia: mesi 6
Tag: cantine, castello, città, di, montefalco, mostra, rialto, sagrantino, vini
16 aprile 2015 alle 13:25 |
È una delle poche etichette “umbre” (il mio giudizio da venditrice di etichette non si riferisce alla “bellezza” dell’etichette in senso comune – ogni giudizio è soggettivo e dipende da tantissimi fattori, è personale, il mio è più tecnico) che PRIVILEGIA IL BRAND – BRAND SIAMO NOI – NON DEVE CAMBIARE NEI ANNI ANCHE SE IL MERCATO IMPONE TANTE COSE – DOBBIAMO RESISTERE ALLE BUFFERE E NON SOTTOSTARE AGLI ARTIFIZI, ALLE MODE MOMENTANEE. QUESTA “CR” , SI’, CHE RIMANE IMPRESSA NELLA MENTE DEL CLIENTE , IL NOME MONTEFALCO A GRANDI CARATTERI LO PUOI VEDERE STAMPATO IN ALTRE 150 BOTTGLIE NELLA ZONA DEL PERUGINO E IN UMBRIA IN GENERALE. Dobbiamo scrollarci di dosso i LOCALISMI – SONO MOLTO PERICOLOSI COMERCIALNTE PARLANDO !
È importante guardare un po’ più lontano del proprio Comune o del Paese , come dice la grande esperta italiana in materia delle etichette per il vino , la dott.ssa arch. Doni, perché il nostro prodotto anche se non viaggia lontano va nelle mani e finisce sulle tavole delle persone che hanno viaggiato, letto, visto, che magari sono più “aggiornate” di noi, più informate o semplicemente più giovani e hanno bisogno di input freschi , rinnovati e chiari nel messaggio.
Il “BRAND” (nome dell’azienda) invita a conoscere la cantina, LA LOCALITÀ O LA PROVINCIA O LA REGIONE fa più per la zona geografica da dove proviene il prodotto, è giusto che sia nominata, ma non dovrebbe predominare.
Un esempio partico: quando regalo il vino ai miei e porto in Polonia 10 – 15 bottiglie ogni una rigorosamente di cantina diversa, mia cara Mamma legge l’etichetta e costata: “allora questi tre sono uguali? Giusto? C’è scritto (….) lo stesso nome”, rispondo, “E no Mami , non bestemmiare, se ti sente un vignaiolo della mia zona….il vitigno è lo stesso, ma ogni vino è stato prodotto da una cantina diversa, ha un suo carattere, ha delle peculiarità….guarda il colore, e accendo la fiamma con l’accendino per farle notare le sfumature aranciate…..ect ect”.
Ho fatto appositamente un esempio “cosi” “lontano”, ma siamo sicuri che un bevitore di vino medio si addentri molto a leggere – NO – guarda l’etichetta , magari la tocca e poi assaggia il vino, se è buono , ritorna all’etichetta è memorizza il nome – QUALE NOME DEVE MEMORIZZARE SECONDO VOI ??????
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16 aprile 2015 alle 13:28 |
Il Sagrantino e’ … un vero piacere!
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