Dopo le dimissioni del consigliere Mario Lolli, ex Presidente del Consiglio, il rifiuto di surroga da parte dei candidati nella lista Bevagna Futura, il Comune di Bevagna perde un altro Consigliere.
Si dimette nella seduta del 10 luglio il Consigliere Tania Fasciani.
Già Assessore al Bilancio, turismo e molte altre deleghe nella Giunta Polticchia la Fasciani aveva già abbandonato l’incarico nel giugno 2013 per incompatibilità di vedute su alcune scelte, rimanendo in carica come consigliere.
Nello stesso anno (agosto 2013) aveva fatto richiesta di modifica del regolamento del consiglio comunale per l’istituzione del gruppo misto in modo da poter essere “ufficialmente” sganciata dalle due attuali forze presenti – maggioranza e minoranza.
La proposta non solo non è mai stata discussa in consiglio comunale ma non è stata mai nemmeno analizzata dalla Commissione Statuti.
Nella seduta del 10 luglio viene portato per la prima volta all’attenzione dei consiglieri la modifica di un articolo del regolamento senza prendere minimamente in considerazione la richiesta fatta dalla Fasciani.
“Una mancanza di rispetto del ruolo dei consiglieri comunali – dichiara Tania Fasciani – In un sistema democratico come è quello italiano, la partecipazione al Consiglio rappresenta la massima espressione dell’esercizio delle prerogative e dei compiti del consigliere in quanto rappresentante della cittadinanza e quale soggetto che deve esercitare il proprio mandato in nome e per conto di coloro che lo hanno eletto. Per anni non è stato mai affrontato l’argomento regolamento, nonostante le mie continue sollecitazioni, fino ad oggi dove in consiglio si tratta l’argomento modifica dell’art. 48 (la notifica delle convocazioni che non può essere fatta più dal corpo di polizia municipale visto che è passato all’unione dei comuni) e non si fa minimamente cenno alla mia richiesta. La maggioranza avrebbe potuto bocciare (avendo i numeri) la mia richiesta, ma la cosa che ritengo più grave è che non ci sia stata nemmeno la presentazione e la discussione in consiglio. Una proposta eguagliata a carta straccia. “
La mancata trattazione dell’argomento proposto dal consigliere è solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso ormai colmo.
In diverse occasioni la Fasciani aveva fatto presente la mancanza di pareri tecnici, obbligatori per legge, sulle proposte di deliberazione consegnate ai consiglieri prima del consiglio o la mancata consegna entro i termini previsti dal regolamento del parere del revisore.
Inoltre in data 09/6/2015 è stato convocato il Consiglio del Comune di Bevagna con carattere di urgenza, con un preavviso di sole 24 ore, per il giorno 10/6/2015 avente come oggetto due elementi importantissimi quali la “Rinegoziazione dei mutui con la cassa depositi e prestiti”; la “Comunicazione del riaccertamento straordinario residui ai sensi del 118/2011” e la “Determinazione delle modalità di ripiano disavanzo determinato a seguito del riaccertamento straordinario residui effettuato in attuazione dell’art. 3 comma 7 del D.lgs. 118/2011”.
“Sono stati trattati con carattere di urgenza tre atti importanti per l’economia del Comune di Bevagna senza dare a nessun consigliere la possibilità di “analizzare”in modo approfondito l’argomento. Non sono state convocate le commissioni consiliari per discutere delle scelte portate avanti dall’Amministrazione e soprattutto si è posto a carico della cittadinanza un ulteriore fardello costituito dall’allungamento dei prestiti fino al 2044, quando alcuni erano in scadenza nel 2016 e per discutere del riaccertamento straordinario dei residui per € 545.000,00 che sono stati oggetto di una rateizzazione di 30 anni.
Il futuro finanziario del Comune di Bevagna deve essere sempre oggetto di una attenta valutazione da parte di tutto il Consiglio Comunale, organo eletto dai cittadini, e non può essere liquidato in sole 24 ore”.
Nulla è valsa la richiesta di annullamento del Consiglio convocato con urgenza fatta dal Consigliere Fasciani. Il consiglio si è svolto regolarmente alla sola presenza della maggioranza.
“Vista la situazione e l’atteggiamento assunto, che a mio modo di vedere porta solo a uno svilimento del ruolo di consigliere, ho ritenuto opportuno rassegnare le mie dimissioni da consigliere comunale”.
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