Claudio Ricci (portavoce centro destra e liste civiche) ha (dopo il presidente della Regione Umbria) illustrato le proposte sugli indirizzi del programma amministrativo (2015/2020) citando (come hanno fatto gli altri Consiglieri Regionali di centro destra e civiche) la priorità dello sviluppo, del lavoro e del sostegno alle persone (in Umbria sono cresciute sino a 30.000 le famiglie in condizione di povertà relativa) cercando di “risparmiare e aumentare l’efficienza” per reperire le risorse, unitamente al quadro europeo, per attivare la crescita e diminuire le tasse. Strategico sarà internazionalizzare l’Umbria per promuovere meglio i prodotti, anche turistico culturali, e attrarre investimenti mettendo insieme pubblico, privati e associazioni; migliorare i servizi sanitari a partire dalla
riduzione dei tempi di attesa per gli esami clinici e fare molta attenzione all’ambiente evitando nuove discariche e, invece, cerando di trasformare i rifiuti in energia (con impianti non inquinanti). Centrale sarà lo sviluppo dei sistemi di trasporto, la capacità di creare distretti innovativi a partire da un’area per ricerca a imprese innovative (modello win win) a Perugia e uno per lo sviluppo di “nuovi prodotti tecnologici del manifatturiero” a Terni che integri, economicamente, il “polo degli acciai speciali e chimico” (da difendere e valorizzare).
Sono intervenuti Raffaele Nevi (indicando che il documento programmatico del presidente della Regione è generico e privo di alcuni aspetti fondanti quali la sicurezza, il modo per attrarre investimenti, come semplificare e risparmiare anche per ridurre le tasse, ricordando che nella sanità molti umbri sono costretti ad andare fuori Regione per curarsi), Marco Squarta (ha citato come astratto il programma del presidente della Regione che non tiene conto delle “problematiche negative gestionali”, indicate dalla Corte dei Conti, e non si approfondiscono bene le tematiche dei giovani, la necessità di più case per i residenti, da almeno 10 anni in Umbria, nonché la situazione problematica del sistema delle aziende di trasporto), Emanuele Fiorini (ha ricordato che l’economia della Regione sta peggiorando e anche la sicurezza è ormai un’emergenza nonché bisogna “controllore” che il numero di migranti sia compatibile con le reali capacità di accoglienza; citata anche l’importanza delle aziende e dello sviluppo agricolo), Sergio De Vincenzi (ha ricordato la tutela della famiglia, naturalmente costituita da uomo, donna e figli, nonché il suo sostegno; in Umbria ci sono “fattori di insicurezza e precarietà” che devono essere risolti con una migliore qualità della vita nonché evitare la crescita degli aborti; in Umbria i giovani sono sempre meno e la società invecchia) e Valerio Mancini (ha ricordato come la sicurezza è prioritaria per i cittadini, bisogna accogliere gli immigrati ma evitare infiltrazioni illegali; la E 45 deve riqualificata e non messa a pedaggio per nessuno; occorre promuovere sostegni ai disabiliti; le graduatorie sulle case popolari devono dare valenza a chi vive, da più tempo, nei nostri territori; la priorità, nella qualità della vita, deve poi essere rivolta ad acqua, aria e tutela dell’ambiente).
L’opposizione, di centro destra e liste civiche, ha “votato contro” (foto, in totale sono stati 8 i voti contrari – inclusi i 2 del movimento cinque stelle – e 13 i favorevoli) alla “mozione sulle linee di programma” comunque citando che “sarà valutato, senza pregiudizio, ogni atto” con l’obiettivo del rigido controllo ma anche della proposta alternativa all’attuale governo regionale.
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