
La Luce è fondamentale per un ambiente o per rassicurarci davanti ad uno specchio. Una cattiva illuminazione rende tutto squallido e brutto ed è inutile fare dei capolavori se poi la luce che ne esce fuori è terribile
Mauro Tippolotti è nato nel 1948 a Perugia, dove vive e lavora. Dopo una serie di incarichi pubblici ed istituzionali che gli hanno permesso di vivere intensamente le problematiche sociali dell’oggi, da diversi anni riversa nella pittura le inquietudini e le suggestioni del nostro tempo. I colori come percorso emozionale da vivere profondamente in tutte le sue sfumature. Sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private.
Mauro Tippolotti: …dal vero giunge a una trama formicolante di colori, una rapsodia, una sinfonia in cui la materia predomina, si insinua, avvampa e conquista. Questa maniera, la più recente, è da applausi. E tanto basta. (Mimmo Coletti)
Mauro Tippolotti …approda alla scrittura, e alla pittura nella maturità, ed è vissuto da questa, è la sua religiosità, la sua apertura poetica verso il mondo interiore, che sconfigge il tedio della mediocrità e osanna il senso ultimo della vita. Colorista puro. (Anton Carlo Ponti)
L’arte di Mauro Tippolotti si esprime con voli pindarici e varianti pseudo-realistiche straordinarie, con una profondità e consapevolezza inusuali nel nostro tempo. Il suo sentire è informale ma anche terrigno, specialmente quando tende a semplificare, con apparente semplicità, la complessità del nostro mondo. La lezione dei Maestri rinascimentali, ma con il Giotto di Assisi sullo sfondo con i suoi rosa e le sue torri impudiche, viene assunta e metabolizzata fino alla cesura filosofica di Cezanne. Ogni pennellata delle sue opere contiene l’arroganza di Cecco Angiolieri che viene però risolta in un’armonia dolcissima, sia negli spazi più contrastati che nelle scene di guerra o di introspezione impietosa. Non aspettatevi un cammino lineare e piano: la sua ricerca è tormentata ma non per questo meno gioiosa: i colori esplodono e si riversano in mille rivoli, componendo alfine, per sottrazione, un quadro unico di cromie emozionali. Non disdegna inoltre, il nostro, i riferimenti letterari del mondo di Giorgio Manganelli e di Italo Calvino, le sue penne di riferimento, con il richiamo al non detto, a quanto non è scritto, allo spazio bianco tra le parole… unica verità fonte di menzogna. Così come il bianco della tela. ( Eugenio Balla)
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