GARANZIA GIOVANI, PRESUNTE IRREGOLARITA’ IN UMBRIA- CIPRINI: OK A ISPEZIONI ANCHE DAL MINISTERO DEL LAVORO

Tiziana Ciprini

Tiziana Ciprini

“Dopo la risposta ottenuta dalla collega europarlamentare Laura Agea da parte della Commissaria all’Occupazione sulle presunte irregolarità nell’attuazione del progetto Garanzia Giovani in Umbria, è arrivata anche la risposta del Ministero del Lavoro”- scrive la deputata Tiziana Ciprini in una nota.

“Nel rispondere a una mia interrogazione sulla stessa questione, infatti, la sottosegretaria Bellanova ha specificato che, a fronte di segnalazioni di eventuali anomalie del sistema, il Ministero del Lavoro intraprende specifiche azioni ispettive volte a contrastare l’uso improprio del programma.

Per quanto ruguarda i ritardi nei pagamenti, la rappresentante del Governo ha sottolineato che sono dovuti alle imprecisioni nella trasmissione dati  da parte delle Regioni e alla dilazione dei tempi di conclusione delle verifiche connesse alla carenza documentale da parte degli enti promotori. Alla fine chi paga il rimpallo di responsabilità tra Ministero, Inps e Regioni sono solo i Neet, sempre  più scoraggiati”- commenta la Ciprini.

“Nel 2014 i neet censiti dall’Istat erano 2 milioni e 415 mila e, ad oggi, gli iscritti al programma in Italia sono 807 mila e di questi solo 485 mila sono stati presi in carico dai centri per l’impiego e da privati accreditati. Cifre bassissime, per gridare al successo. Meglio gridare invece allo sperpero di danaro pubblico. E pensare che il programma garanzia giovani è stato anche dopato con ricorso ai bonus occupazionali da 1500 a 6000 euro per invogliare le aziende a assumere i giovani”- commenta la pentastellata.

“La filiera 5 stelle presente In Umbria a tutti i livelli delle Istituzioni continua a fornire un esempio di buona e fattiva politica”- conclude la deputata Ciprini.

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Cosa sono i NEET? Li chiamano, con un acronimo inglese, Neet. Sono i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e che nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale. “Not in Education, Employment or Training”. Nel nostro Paese sono oltre due milioni, il 21,2 per cento della popolazione nazionale di riferimento: un esercito immobile di nuovi analfabeti lavorativi. Che ha perso il treno dell’istruzione, che scivola verso i confini del mercato occupazionale, che rischia di non contribuire mai al sistema previdenziale. E pesa come un macigno sulla ripresa economica italiana.

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