
Magdi Cristiano Allam
Intervista esclusiva a Magdi Cristiano Allam
di Francesco La Rosa
Magdi Cristiano, come profondo conoscitore del mondo islamico e mediorientale, ti senti di fare alcune valutazioni sul caso Turchia?
Intanto è importante precisare che la Turchia non è un paese arabo, il 90% del territorio si trova in asia e solo il 3% si trova in Europa. Il paese ha una rilevanza particolare, è un raccordo importante oriente-occidente, fa parte della Nato e per numero di effettivi sul campo è secondo solo agli Usa. Sta registrando un buona crescita economica e si trova in attesa di entrare in Europa, da rilevare che dispone di risorse umane molto indicative e figlie di un alto tasso di natalità, rispetto al tracollo demografico in Europa.
Come si muove sullo scacchiere internazionale?
Sul piano politico sullo scacchiere internazionale sappiamo che la Turchia di Erdogan è il principale sponsor dei fratelli mussulmani, e indirettamente , ma a volte molto vistoso, sostiene l’Isis ed altre sigle del terrorismo islamico. Sappiamo che senza la Turchia l’Isis non sopravviverebbe nemmeno 24 ore, perché il petrolio estratto nei paesi del cosiddetto stato islamico passa attraverso la Turchia in cambio di armi ed il permesso di transito dei potenziali terroristi.

Fethullah Gulen
Quali sono i punti recenti più importanti sul piano interno e sul piano mediorientale?
E’ stato il mandante della primavera araba , ed è la potenza regionale che ha fomentato la guerra civile in Siria e in Libia, dove sostiene forze islamiche . Sul piano della politica interna il punto di maggiore preoccupazione è l’approssimarsi del cambiamento della carta costituzionale, che dal 1924 con Kemal Ataturk ha una costituzione laica, infatti Erdogan che ha la maggioranza in parlamento si appresta a varare una nuova costituzione religiosa, confortata anche dal presidente del parlamento che ha puntualizzato che non ci sarà spazio per la laicità.
E’ questa la vera motivazione che ha provocato il tentativo di golpe?
Si, i militari si sono mossi per prevenire questo evento e per preservare la laicità dello stato, questo premesso c’è da dire che è stato un colpo di stato che è risultato fallimentare da tutti i punti di vista, è stato sferrato in assenza delle tre armi e senza la partecipazione del popolo che di fatto è stato assente in tutte le fasi. Il tentativo è stato promosso senza avere come obiettivo primario l’arresto del presidente, che è stato lasciato libero di parlare e addirittura di abbandonare il paese a bordo di un aereo , a questo si aggiunga che molti altri dirigenti dello stato hanno continuato a comunicare attraverso i cellulari, e come in molti casi simili, non è riuscito in poche ore a conquistare quelli che sono i centri nevralgici del potere, addirittura la popolazione ad un certo punto è scesa in massa sulle strade ma a sostegno di Erdogan, e li è finito tutto. L’esercito non ha sparato sulla folla e alla fine si è ritirato nelle caserme.
Che succederà adesso?
Ora Erdogan ha la possibilità di fare una purga interna eliminando tutti i dissidenti, non solo all’interno delle forze armate, all’interno della magistratura ma anche di una parte del mondo religioso guidato dal miliardario turco Fethullah Gulen che vive negli Stati Uniti da tanti anni. Infatti, i responsabili governativi turchi hanno accusato gli Usa di aver in qualche modo protetto i golpisti, ma questo ufficialmente non risulta.
Come ne esce Erdogan?
Sicuramente esce rafforzato, però si è creata una crepa all’interno del paese, e il rischio è che si assista ad una imposizione religiosa e lui avrà pieni poteri.
Per come si svolto molti parlano di colpo di stato fittizio…
Vero qualcuno lo ha detto, diciamo che ci sono punti oscuri, 200 morti non sono pochi, ma è un po’ difficile affermarlo.
Si può ipotizzare un legame fra il colpo di stato ed il recente attentato di Nizza?
Allo stato dei fatti sembrerebbero due cose scollegate fra loro.
Adesso che Erdogan è riconosciuto “più potente”, che succederà sul piano internazionale?
Intanto bisogna vedere come si stabilizza il fronte interno turco, recentemente ci sono stati fatti terroristici di diversa natura, e non è stato l’isis a compierli, alcuni hanno chiara matrice curda, però l’isis si sente tradito da Erdogan, qualche attentato può avere il significato di un avvertimento “mafioso”.
L’occidente ha pubblicamente e troppo velocemente sostenuto Erdogan?
Ora che ha vinto Erdogan, l’Occidente farà buon viso a cattivo gioco.
Tag: allam, ataturk, cristiano, erdogan, fethullah, golpe, gulen, intervista, kemal, magdi, turchia
19 luglio 2016 alle 22:08 |
Congratulazioni Dott. La Rosa, ottima intervista che ci illumina sulle vicende turche.
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28 luglio 2016 alle 22:01 |
Grazie
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