
Giovannino Antonini
Resta in piedi un’ipotesi di reato marginale, ormai prossima alla prescrizione. Paga Spoleto
Alla fine aveva ragione lui. Giovannino Antonini. Oggi pomeriggio gliel’ha riconosciuto anche il giudice per l’udienza preliminare, pronunciando il “non luogo a procedere” per tutti gli indagati, tranne che per un’accusa marginale in via di prescrizione. Niente associazione a delinquere, niente usura, niente di niente. Al limite un ipotetico abuso dell’intermediazione creditizia, con il “famoso” giro di assegni, che sarebbe tutto da verificare se non che il reato cadrà a breve in prescrizione. Ma nel frattempo la territorialità della Banca Popolare di Spoleto è andata distrutta, il valore della Spoleto Credito e Servizi azzerato. Si è conclusa così, con uno dei più grossi buchi nell’acqua della storia del tribunale di Spoleto, la vicenda relativa alla cosiddetta “inchiesta Baronci”, per la quale erano finiti sotto accusa tre anni fa l’ex presidente della Bps ed Scs Giovannino Antonini, alcuni suoi familiari, gli ex amministratori degli istituti di credito, numerosi imprenditori e dirigenti e funzionari della banca.
Bancarotta fraudolenta, intermediazione usuraria e associazione a delinquere le principali, gravissime accuse rivolte all’ex presidente e ai coimputati. Tutte rivelatesi infondate ma – all’epoca – sufficienti per legittimare l’avvenuto commissariamento della banca e della cooperativa conclusosi con la perdita di autonomia e di territorialità. Una vicenda, quella dell’affaire Baronci, che ha riempito per anni le cronache locali, in alcuni casi anche con una certa spettacolarizzazione ed enfasi. La stessa enfasi che, l’8 giugno del 2013, avevano messo Antonini e i suoi legali nella famosa conferenza stampa all’hotel Albornoz, nel corso della quale l’ex n.1 aveva definito “vergognose” le accuse mosse nei suoi confronti.
Nell’udienza di oggi, giunta al termine di una decina di sessioni andate in scena ogni martedì a partire da circa due mesi a questa parte, il gup ha deciso per il non luogo a procedere per tutte le ipotesi di reato tranne estremamente marginale, frustrando così le aspettative di Banca Popolare di Spoleto e Spoleto Credito e Servizi già costituitesi parti civili. E così il caso Baronci, uno dei capisaldi delle azioni di responsabilità mosse nei confronti degli ex amministratori, oggi si chiude con un nulla di fatto. Ma c’è da giurare che questo capitolo, di certo uno dei più importanti, non è destinato ad essere l’ultimo della vicenda.
Tag: antonini, banca, giovannino, giudiziaria, inchiesta, popolare, spoleto
26 luglio 2016 alle 18:41 |
Tanto rumore per nulla…Nei giochi bancari la Banca Popolare di Spoleto …doveva morire?
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