Jheronimus Bosh, Filippo il bello e la committenza tra le Fiandre e l’Europa attorno al 1500

eleARTE E POTERE

Conferenza di Bernard Aikema

Mercoledì 21 settembre ore 17,30

Fondazione Cari Perugia Arte

Sala delle Colonne Palazzo Graziani,

corso Vannucci 47 – Perugia

 

Jheronimus van Aeken detto Hieronymus Bosch dal luogo di origine, la cittadina di ‘s-Hertogenbosch, capitale del Brabante settentrionale nei paesi Bassi , fu, a dire del grande storico italiano Francesco Guicciardini, “un inventore nobilissimo, maraviglioso di cose fantastiche e bizzarre”. I documenti che lo riguardano vanno dal 1488 al 1516, anno della morte.

A cinquecento anni dalla sua scomparsa sono stati organizzati molti eventi. Tra questi la notevole, riuscitissima mostra organizzata a ‘s-Hertogenbosch e l’altrettanto riuscita mostra organizzata dal Museo del Prado di Madrid. Sono poco più di quaranta i dipinti riconducibili con certezza al grande maestro fiammingo: il più famoso è certamente Il giardino delle delizie del Museo del Prado (1500-1505). Come ha scritto Gillo Dorfles nel 1953 “Bosch si è aggirato misteriosamente, subdolamente, come un personaggio leggendario, in quella cittadina del Brabante settentrionale da cui derivò il nome ed è poi scivolato fuori dalla storia, lasciando dietro di sé un retaggio artistico che diviene di giorno in giorno più sorprendente”.

Studioso del singolare universo pittorico di Bosch, Bernard Aikema, professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Verona, lavora da circa dieci anni a un progetto dal titolo Hieronymus Bosch nella cultura visiva e letteraria del mondo mediterraneo. Secondo Aikema “Bosch è tra degli artisti più enigmatici dei Paesi Bassi attorno al 1500. Il mondo pittorico convulso delle sue opere, popolate da esseri strani e mostruosi, è molto lontano dal contesto artistico italiano, più legato ad una cultura classicista. Eppure l’arte di Bosch ha avuto una ricezione particolarmente significativa fin dai primi anni del Cinquecento in Spagna e Italia. Quali siano i motivi e i presupposti di questa popolarità, che si verifica non solo in vari contesti figurativi, ma anche nella produzione letteraria, è un problema complicato ancora irrisolto”. È su questi aspetti che Aikema, professore di chiara fama, molto noto sia in Italia che all’estero (è stato guest professor nelle Università di Princeton e Harvard e nell’Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi) intende soffermarsi nella conferenza qui annunciata.

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