
Inoltre l’escamotage ha un sapore marcatamente razzista, infatti in barba alle esigenze materiali si tende a privilegiare una presunta appartenenza etnica rispetto all’universalità dei diritti di tutti coloro che lavorano e pagano le tasse nel nostro paese: non erano proprio i liberali a sostenere il motto “no taxation without representation”? Come giustificheranno i nostri eroi l’idea per cui chi contribuisce ad aumentare le finanze pubbliche con le proprie imposte non abbia gli stessi diritti se non è italiano? Perché è del tutto evidente che è lì che si andrà a parare.
Infine, cosa fa la Regione, cui spetta l’estensione del bando, rispetto alla possibile esclusione di circa un terzo dei richiedenti (italiani e non) a causa dell’impossibilità del diritto di distaccarsi dal nucleo familiare per accedere al bando?
La nostra sensazione è che il giochino sia sempre quello dei ladri di Pisa, che di giorno fingono di litigare e di notte rubano insieme, esattamente come sul prossimo referendum costituzionale, in cui al di là della parti in commedia, PD e berlusconiani sono uniti dal sì alla distruzione della legge fondamentale.
Oscar Monaco, segretario provinciale Rifondazione comunista di Perugia
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