A quando quella di Perugia dopo l’esposto di Radicaliperugia e Movimento nonviolento?
Finalmente una Procura della Repubblica – quella di Brescia – ha aperto un’inchiesta sul traffico di armi dall’Italia all’Arabia saudita per bombardare lo Yemen. L’annuncio è di poche ore fa. La notizia di possibile reato, su cui si focalizza il documento presentato anche a Perugia, Roma, Cagliari, Pisa e Verona è relativa alla violazione dell’articolo 1 della legge 185/90 che vieta l’esportazione di armamenti verso paesi in stato di conflitto armato e che violano i diritti umani. Ci auguriamo che lo stesso avvenga a Perugia dove Radicaliperugia e Movimento nonviolento nel febbraio scorso depositarono un circostanziato esposto sullo stesso argomento presso la locale Procura della Repubblica.
Peccato che non si sia sfruttata la recente marcia Perugia-Assisi per portare alla luce questo commercio di armi clandestino denunciato da una rete per il disarmo molto attiva e ben documentata. Temiamo che fino a quando il movimento pacifista non farà i conti con le ragioni profonde che portano al riarmo in atto e non agirà politicamente per fermarlo, sarà destinato al sicuro fallimento
I firmatari dell’esposto: Michele Guaitini, segretario di radicaliperugia, Andrea Maori, tesoriere di radicaliperugia, Elisabetta Chiacchella, esponente di radicaliperugia e del Movimento nonviolento
Tag: arabia, movimento, non, perugia, radicali, saudita, violento
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