Rimane la magra consolazione del dato in Umbria, quarta regione in Italia per voti al sì e dove si vince in centri importanti come il capoluogo”.
“La sconfitta del Sì rappresenta un’occasione persa per il Paese di cambiare e di innovarsi. È stato bello crederci. È stato bello spendersi fino alla fine per un paese migliore.
Il voto va rispettato, anche se l’amarezza è grande: perché l’Italia rimarrà ancorata nel porto delle nebbie dell’inciucio e delle larghe intese (visto che nessuno avrà mai la maggioranza al Senato per governare) e i cittadini, conseguentemente, si allontaneranno sempre di più da una politica che, dovendo mettere insieme tutto e il contrario di tutto, sarà sempre più incapace di dare risposte”. Così il segretario regionale del Pd Umbria Giacomo Leonelli a commento dell’esito del referendum costituzionale, che aggiunge: “C’è poi un altro dato che emerge con forza e riguarda la nostra difficoltà a convincere un elettorato che non si riconosce tradizionalmente nel Pd”. “Il mio più sentito e sincero ringraziamento – ancora Leonelli – va a tutte quelle persone che si sono spese per il sì, impegnandosi a spiegare le regioni della riforma, stando in mezzo alla gente e senza mai abdicare al merito del voto. Tra queste tantissimi giovani che hanno accettato la scommessa di una campagna elettorale lunga e difficile con entusiasmo e passione, l’entusiasmo e la passione della buona politica”. “Rimane la consolazione, seppur piccola, del dato regionale: il sì, pur non vincendo, ottiene in Umbria il quarto risultato a livello nazionale dopo Trentino, Toscana ed Emilia Romagna e si afferma in territori importanti come il Trasimeno, l’Alto Tevere, Marsciano, Gubbio e Gualdo Tadino. Risultato importante – infine – a Perugia, città governata dal centrodestra e dai partiti del fronte del no, tra i quattro capoluoghi, insieme a Milano, Firenze e Bologna, a scegliere il Sì”. “Nei prossimi giorni – fa sapere Leonelli – e comunque entro la settimana, calendarizzeremo segreteria e direzione regionale per approfondire un’analisi sulle ragioni del voto e sulla bocciatura del sì in alcune aree importanti della regione”.
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