
da sinistra: Floriana La Rocca, Francesco La Rosa, Teresa Severini, Donatella Porzi, Mariella Cutrona, sullo sfondo il manifesto perla pace dedicato al Sacro Femminile in Umbria
Nella prestigiosa sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni in Regione, con il patrocinio dell’Assemblea Legislativa Umbra, del Comune di Perugia e relatori Donatella Porzi, presidente, Teresa Severini, assessore alla cultura del Comune di Perugia, Mariella Cutrona, artista e preziosa nostra collaboratrice, giunta appositamente da Palermo, Umberto Trenta, portatore apprezzato del manifesto firmato dai premi Nobel per la pace, Floriana La Rocca, attrice che ha letto con sapiente maestria due poesie, è stato illustrato il volume “IL SACRO FEMMINILE IN UMBRIA”.
Di rilievo l’intervento di Diego Antolini, che ha illustrato l’universo femminile , complicato, ma essenziale, in chiave esoterica, Anna Rita Benedetti, dirigente scolastica, che ha presentato il video prodotto dagli studenti di Città di Castello sulla Fata Burlona di Castelluccio, Vincenzo Fiore, giunto dalla Puglia, che ha voluto onorare con la sua presenza i motivi che hanno ispirato il volume. Per ultimo ma non meno importante, l’intervento di Franco Valentini, ispiratore del volume, che ha concluso magistralmente l’incontro.

Vorrei ringraziare inoltre per i preziosi contributi editoriali:
Padre Domenico Alfonsi, Magdi Cristiano Allam, Barbara Bracci, Massimo Capacciola, Natalia Conete, Mariella Cutrona, Gianfranco Flammini, Augusto Lucidi, Nino Marziano, Viviana Picchiarelli, Antonio Santantoni, Lucia Smurra, Silvica Gobej, Silvio Sorcini, Benedetta Tintillini, Luciano Vagni.
Per i contributi artistici:
Stefania Chiaraluce, Mariella Cutrona, Adele Lo Feudo, Michele, Martinelli, Aldo Claudio Medorini, Daniela Porro, Monia Spinelli.
Infine un pensiero agli amici e alle persone che con la loro attenta e partecipata presenza hanno voluto rendere preziosa la presentazione del volume.
Qui di seguito desidero segnalare una preziosa riflessione di Massimo Capacciola in onore del Sacro Femminile in Umbria.
A tutti grazie
Francesco La Rosa
UMBRIA SACRA E SANTA
Amo l’Umbria e tutto quel che contiene, amo la terra che ha dato i natali alla mia famiglia, ma non a me; senza questa consistenza terragna non sarei potuto diventare adulto perché questa stimola il tempo, lo incalza e lo consuma.
Questa è terra sacra e profana; è come le sue femmine, regine, schiave, sante e peccatrici, sagge eppur leggere.
L’Umbria femmina ha meravigliato re, papi e pezzenti per la sua caparbia reattività al suo destino fatto di luoghi comuni, di tesori sepolti con accuratezza per salvarli dall’entusiasmo degli intrusi.
In questa terra si confonde il sacro con il santo: non sono la stessa cosa, sapete!
Il santo è prezioso, è sfolgorante, spesso è superbo ed indisponente tanto è inarrivabile. Il Santo.
Santo è Francesco: troppo santo. Benedetto: santo ma stanco. Chiara e Rita, Angela e Margherita donne sante ma non femmine. Ma il sacro è diverso.
Sacro è ciò che è separato dall’umanità; sacro è ciò che l’uomo finge di non ricordare più, quando anche lui, sacra terra, fatta a sua immagine, fu estromesso e costretto al vagabondaggio.
Sacra è invece rimasta la femmina. Sacra sempre. Sacra è Veronica oltre che santa. Sacra perché separata, strappata, umiliata. Sacra perché fu costretta.
Sacra è questa terra che ci fruga nella memoria e ruba le nostre lacrime oltre che il sonno con i suoi terremoti infiniti.
Ma infine sacri siamo tutti quando non ci mascheriamo da moderni, e ci presentiamo così come siamo, servi o padroni, lerci o signori.
L’Umbria è antica come la fame e poco meno della morte, però è innocente come un agnello pasquale:
Sacra perché innocente, sfruttata ed separata, stufa del silenzio vuoto ed informe di oggi.
Il sacro non è più separato: il sacro s’incarna nell’oggi.
Il sacro dell’Umbria oggi si rivela nella voce che chiama, che cerca occasione per brillare
e la sacralità delle sue femmine attrae e rivela come un proverbio antico, a vivere in questa terra di solitudine e santità.
Massimo Capacciola
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27 aprile 2017 alle 21:48 |
Congratulazioni al Dott. La Rosa per aver scelto un argomento per nulla semplice, stupendo e toccante ma allo stesso modo spinoso. Un libro che sicuramente passerà alla storia non solo nella Regione Umbria.
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