Riceviamo e pubblichiamo
La vicenda Agriflor è stata fonte di molte critiche ed attacchi, ma nel corso della
discussione sono stati posti dei paletti chiari sul ruolo che la Commissione Controllo e
Garanzia svolge all’interno della vita consiliare.
È indubbio, innanzitutto, che la V Commissione svolga un ruolo fondamentale, tant’è che
sia lo Statuto del Comune che il Regolamento del Consiglio ne trattano istituzione e
modalità di funzionamento in articoli a se stanti. Questo però non concede alla
Commissione ed al suo Presidente funzioni che vanno oltre quanto gli stessi articoli
prevedono. Da una lettura coordinata dell’art. 41 dello Statuto con l’art. 51, 4° comma del
Regolamento del Consiglio, emerge che il controllo previsto ricada sull’attività politico-
amministrativa dell’ente e per specifici profili di competenza degli Organismi previsti dallo Statuto, con esclusione di altri aspetti ed in particolare quelli di spettanza degli organismi giurisdizionali.
Sulla questione Agriflor la Presidente Mori ha avallato una situazione che ha prevaricato
tali limiti imposti dalle norme. La Commissione Controllo e Garanzia non ha alcuna
funzione di verifica della legittimità giuridica degli atti amministrativi, ma solo di un controllo dell’attività politica ed amministrativa. Sarebbe pericoloso ed alquanto discutibile sovrapporre le due funzioni, regalando alla Presidente di turno la possibilità di esprimere un giudizio di legittimità sugli atti della maggioranza.
Tale impostazione, d’altronde, era già stata avanzata nella precedente amministrazione
per il caso Cartasegna, dove si invitavano nelle relazioni finali della maggioranza gli organi superiori della magistratura ad indagare sulla legittimità giuridica degli atti.
Ci si chiede allora il motivo per cui la Presidente Mori adotti rispetto al passato questa
differente visione del ruolo della Commissione Controllo e Garanzia, pur conoscendone
l’errata interpretazione. In qualità di Vice Presidente della medesima Commissione ho
sempre collaborato nel rispetto del ruolo che questa ricopre, ma non posso accettare che
Presidente e consiglieri di minoranza, PD e Cinque Stelle, si assumano competenze
Comune di Perugia proprie di organi giurisdizionali, ergendosi a giudici sulla legittimità di un atto amministrativo.
Il voto del Consiglio sulla relazione della maggioranza ha ribadito il concetto di un controllo sull’attività politica e non sulla legittimità o meno di atti amministrativi così come previsto da Statuto e Regolamento del Comune di Perugia.
Il consigliere comunale
Antonio Tracchegiani
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