
Claudio Aldo Medorini
Due le mostre personali che Medorini espone in contemporanea nelle gallerie del museo: in location non facili per le loro ricchezza rinascimentali, porta una studiata selezione di opere geometriche, equilibrate ed armoniose nelle gradazioni cromatiche, da donarci, uno sfasato stato di quiete che stride con la narrazione insita della tragedia degli avvenimenti terroristici che hanno sconvolto l’opinione pubblica, con la strage alla redazione di Charlie Hebdo.
Le opere di Medorini esprimono l’analisi dei fatti, che ci hanno imposto una riflessione sulla libertà di espressione della nostra civiltà occidentale usando al posto del verbo il segno ed Esposte per la prima volta lo scorso anno a Foligno a palazzo Trinci, a palazzo Visconti a Gera D’Adda, saranno dopo Montefalco, nel museo risorgimentale di Villa Mirra, e a Firenze ospiti del Consiglio della regione Toscana, a palazzo del Pegaso.

Dedalo e Icaro
La seconda serie di opere “Cercando Itaca”, a farla da padrone è la tematica della ricerca, che negli anni è stata accompagnata dall’evoluzione artistica del Maestro.
In un contesto irrazionale, spesso surreale finanche dechirichiano quando arriva a lambire il mondo metafisico, si inseriscono le sue rappresentazioni ora astratte ora figurative, dove tutto cambia sebbene una costante si ripresenta sempre. Sono i nauti, una trasposizione dell’artista stesso e del suo animo, che si ritrovano come navicelle, battelli, cavalli o uomini alati (i novelli Icaro) a solcare questi ambienti irreali, fatti di luce e di colore, dove l’astratto sembra prendere forma e dare vita a una nuova realtà, quella dell’artista creazionista.
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