Libri:Pino BONANNO, Per vivere, ho vissuto (… prima che il gallo canti …)

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Pino Bonanno

«Le immagini vanno viste quali sono, amo le immagini il cui significato è sconosciuto poiché il significato della mente stessa è sconosciuto». (R. Magritte)

Dopo 25 anni dall’ultimo mio libro “Dubitatio”, in “Per vivere, ho vissuto”, raccolgo alcune riflessioni poetiche con l’intento dichiarato di tracciare il risultato intellettuale delle mie ricerche culturali, unitamente al percorso interiore ed esistenziale di molta parte della mia vita, sempre più impegnata a scrollarsi di dosso le ambiguità e le ipocrisie che la circondano.

pino1Per metà della mia vita ho esplorato il sistema letterario e per l’altra metà il sistema dell’arte visiva italiani. Li ho trovati estremamente falsi, carichi d’ipocrisie in cui il confronto sulle idee di merito è pressoché assente e gli “addetti ai lavori”, autori, critici, storici, galleristi, mercanti sono occupati soltanto a valorizzare il mercato, spesso orientato a servire provocazioni, presenzialismo, perversioni. In cui verità e sincerità espressive sono opzioni negative, da non considerare. Così si nutre un mondo focomelico, tutto orientato al profitto becero e il valore d’arte è espresso esclusivamente dal prezzo di mercato. Il valore e il merito scompaiono per favorire imbroglioni, arrivisti, falsi, approfittatori e incolti.

E’ un mondo in cui i rapporti trasparenti non esistono più e le relazioni umane non permettono di potersi più fidare gli uni degli altri.

Non a caso cito, come sottotitolo alla raccolta, il vangelo secondo Marco 14, 27-31:
[30] Gesù gli disse: “In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte”.
La tormentata riflessione intellettuale si unisce a una delusione esistenziale senza più rimedio, in un confronto serrato tra la solitudine, il ripiegamento interiore, e l’urgenza di dover cambiare un mondo profondamente corrotto, in cui s’è perso ogni riferimento valoriale fra gli uomini i quali hanno subordinato ai propri interessi le coordinate dell’amicizia, del rispetto della dignità, dell’onestà intellettuale, della consapevolezza del proprio valore e dei limiti di esso. Ormai, tutti si considerano letterati e artisti e l’ignoranza impera come fiumi liberati dagli argini. I critici e gli storici non fanno più selezione e si è perso il gusto alla stroncatura, diventando avidi pennivendoli attenti soltanto a “spennare” gli autori inconsapevoli e vanitosi.

Non arreso a questo grande “buco nero” continuo a scrivere, dipingere, a curare eventi culturale per dare senso esemplare alla mia vita in cui al centro, da sempre, c’è la letteratura, l’arte. I miei versi li ritengo un po’ il distillato dei miei pensieri, il primo motore della mia genesi vitale. Irrinunciabili per credere possibile un altrove di luce e di verità.
Una forza che trasforma e rimuove l’inganno, la devastazione delle coscienze.
L’arte è un’esperienza di conoscenza della realtà se si pratica per capire e vivere; per gli artisti e i poeti la grafia/parola/cromia sono lo strumento attraverso cui si costruisce o si distrugge il mondo e le coscienze. Guardare la realtà con spietata indagine interiore e con la forza di rappresentare la verità costituisce l’unica possibilità di vivere e trasformare il cumulo di macerie in cui il mondo è ridotto.

Pino Bonanno

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