Riceviamo e pubblichiamo
Manca oggi l’autentica cultura politica, che affonda le sue radici nella società, nella storia e nelle contingenze mutevoli del momento. Non bastano persone che ci governano, che non considerano e che non si ispirano a tali presupposti, che per di più non conoscono la pur minima difficoltà e che pensano che il mondo sia un salotto per barboncini vezzeggiati e coccolati, per di più prive di autentiche basi culturali. I barboncini ovviamente sdegnano qualunque problematica, non ne colgono la portata, né comprendono da cosa essa derivi, e pensano che il mondo sia tutto lì e che il loro orizzonte possa fornire la base alla quale ispirarsi. Questo non basta, necessitano analisi, individuazione di obiettivi e strategie per individuare un soddisfacente equilibrio sociale. Obiettivo questo che non può essere raggiunto, riferendosi ad un asettico ambito economico, ma che presuppongono la presa in considerazione anche del sentire dei singoli e di una etica alla quale riferirsi. Senza un approccio del genere siamo di fronte a contrapposizioni di parte, che arrivano ad essere guerre tra bande, ove domina peraltro la demagogia, sia essa populismo o sovranismo, e che implica nei fatti sudditanza nei confronti dei cosiddetti poteri forti, siano essi nazionali o extranazionali (soprattutto).Necessita, altresì, di ritrovare la consapevolezza riguardante la propria storia, la cui mancanza non aiuta nell’analizzare gli eventi nè aiuta a liberarci dalla ideologie del passato, che hanno imprigionato le coscienze, che in diverse salse, pìù edulcorate, ancora oggi vengono proposte. Evidentemente non si può continuare in questo modo, con le ricette derivate dalla tecnocrazia capitalistica, che sta emergendo in un occidente globalista, che ritiene irrilevanti, se non dannosi, il pensiero autonomo, anche ispirato alla morale, e sinanco il sentire interiore. La storia ci dice che da grandi mutazioni derivano ragioni che non sono meramente economiche, finalizzate a regolare gli il contesto sociale con criteri ispirati ad un freddo meccanicismo, e che vuole adattare il mondo a formule ed a teorie astratte. Non può bastare un ceto politico (che non può più essere partitocratico), il cui reale obiettivo è la conservazione del proprio potere, che nel suo concreto agire non conosce e/o tiene conto delle reali esigenze dei cittadini, che impudicamente non alimenta neppure una speranza e che blandisce cahier di propositi palesemente inadeguati e fuorvianti.
Marforius – Nuovo Giornale Nazionale
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