Tutti per Narni nasce come lista civica perché sin da subito ci spinge e contraddistingue, il nostro spirito civico verso il nostro territorio e i suoi cittadini.
Per questo che siamo felici nel vedere di come il nostro comunicato stampa, su situazioni di pericolo, come quella del palo al Cimitero di Narni Scalo e la frana nei pressi della strada di Funaria sempre a Narni Scalo, sia servito a far correre ai ripari immediatamente il Comune. (more…)
Posts Tagged ‘abbazia’
Narni, impraticabile e pericoloso il sentiero turistico verso l’Abbazia di San Casciano
15 febbraio 2018“L’abbazia di San Pietro in Valle riapre ai visitatori”
6 marzo 2017
Visita Fai all’Abbazia dei Sette Frati di Pietrafitta
10 settembre 2015L’Abbazia dei Sette Frati ha mantenuto nel corso dei secoli il suo fascino del passato. La chiesa, chiamata chiesa di San Benedetto, ha un tetto a capanna ed è a navata unica con volta a botte. Presenta una facciata in cortina di conci ed un rosone centrale ad abbellire la struttura.
Essa era disposta su tre livelli: la navata, il presbiterio e la cripta parzialmente interrata. Il presbiterio era più elevato rispetto alle classiche chiese Romaniche. Nel corso degli anni questo è stato separato dalla navata con una parete affrescata, sotto la quale si trova il nuovo altare maggiore. Nel presbiterio è conservato l’antico altare in pietra, che vede scolpita alla base una croce con le parole ‘Crux, Lux, Lex, Vita’. (more…)
Cultura: Una giornata all’interno di una delle più antiche abbazie Benedettine del perugino
2 settembre 2015Il 12 settembre a Pietrafitta (PG) l’evento ‘L’Abbazia Sette Frati e i Della Corgna’ celebra il patrimonio storico artistico dell’Abbazia tramite una giornata di cultura, spettacolo e valorizzazione dei prodotti tipici locali.
Una giornata all’insegna della storia, dell’arte e dei prodotti tipici all’interno dell’Abbazia di Pietrafitta, per celebrare i 500 anni dalla nascita di Ascanio e Fulvio Della Corgna
Sabato 12 settembre 2015, presso l’Abbazia Sette Frati di Pietrafitta (PG), si svolgerà un evento culturale nell’ambito delle celebrazioni per il V centenario della nascita di Ascanio e Fulvio Della Corgna. L’evento prevederà un convegno con tema il valore storico-artistico dell’Abbazia, durante il quale verrà ripercorsa la storia del pregevole complesso e (more…)
Itinerari culturali: Architettura razionalistica e passato romano
12 luglio 2014Santuari repubblicani, ideologia imperiale e razionalismo
PRENESTE, TERRACINA, SABAUDIA, SPERLONGA
Visita guidata a cura di Nicoletta Bernardini e Malcolm Bull
sabato e domenica 19-20 luglio 2014
« Tra il passato nostro e il nostro presente non esiste incompatibilità. Noi non vogliamo rompere con la tradizione: è la tradizione che si trasforma, assume aspetti nuovi, sotto i quali pochi la riconoscono »
(Rassegna Italiana, dicembre 1926) (more…)
SAN PIETRO IN VALLE: L’IMMENSO FASCINO DI UN’ABBAZIA BENEDETTINA NELLA NATURA INCONTAMINATA DELLA VALNERINA
16 Maggio 2014di Benedetta Tintillini
La strada che percorre la Valnerina è già, a mio avviso, un monumento, costeggiata da verdi monti boscosi punteggiati da resti di torri di avvistamento medievali, attraverso le quali, molti anni fa le vedette avrebbero intercettato il nostro passaggio.
Su uno di questi rilievi, il Monte Solenne, si erge lo splendido complesso dell’abbazia di San Pietro in Valle, monastero benedettino del XII secolo, la cui vista, già dall’esterno, toglie il fiato per la maestosità ed il fascino. L’opera dell’uomo è incastonata in una natura rigogliosa, in parte (more…)
UMBRIA:MATAVITATAU E LE CITTA’ DELL’OLIO E DEL VINO
3 aprile 2013di Benedetta Tintillini
Olio e vino come deposito di antiche civiltà. E’ questo il filo conduttore della prossima attività organizzata dall’Associazione culturale Matavitatau di Todi in programma per il 14 aprile prossimo. I prodotti che più caratterizzano la nostra terra e legano l’attualità alla (more…)
Perugia, presentazione del libro: L’Abbazia di San Pietro in Perugia e gli studi storici
14 gennaio 2012Abbazia di San Pietro, Aula magna della Facoltà di agraria
Venerdì 20 gennaio, ore 16.00
Interverranno: Attilio Bartoli Langeli (Deputazione Storia Patria per l’Umbria), Francesco G.B. Trolese O.S.B. (Centro Storico Benedettino Italiano), Rita Chiacchella (Università di Perugia), l’Autore Giustino Farnedi O.S.B. (Archivio storico di San Pietro).
La presentazione sarà seguita dalla visita guidata della mostra Bibbie e manoscritti atlantici in Umbria (23 settembre 2011-31 gennaio 2012), Archivio Storico di San Pietro.
L’Abbazia di San Pietro in Perugia e gli studi storici di Padre Giustino Farnedi, pubblicato in coedizione dal Centro Storico Benedettino Italiano e dalla Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, è un’opera senza precedenti sia per la novità dell’impostazione che per l’ampiezza dell’analisi storiografica, destinata a divenire un modello di riferimento per tutta la ricerca sul monachesimo italiano e la storia locale dell’Umbria.
Il volume costituisce la più dettagliata e completa storia dell’abbazia benedettina di San Pietro di Perugia. L’abbazia perugina è una delle fondazioni monastiche più antiche e prestigiose di tutta l’Italia centrale. Fondata nel 966 dall’abate Pietro, nel corso della sua storia più che millenaria, San Pietro giunse a costituire un vastissimo patrimonio fondiario lungo la Media Valle del Tevere, sul quale vivevano più di 500 famiglie e sorgevano 20 parrocchie amministrate dall’abate.
La prima parte dell’opera di Padre Giustino Farnedi ricostruisce la storia di San Pietro di Perugia attraverso la storia dell’archivio, dei suoi archivisti e delle molteplici tipologie documentarie e librarie che vi si conservano. La seconda parte comprende la bibliografia storico-ragionata delle opere a stampa pubblicati dal XVI secolo al 2011, che trattano specificatamente di San Pietro.
Per la ricchezza dei dati raccolti e le molteplici prospettive di ricerca che offre, L’Abbazia di San Pietro in Perugia e gli studi storici costituisce uno strumento indispensabile per la ricerca sulla storia perugina, la storia religiosa locale, la storia del monachesimo italiano, oltre che per la storia dell’arte, dell’amministrazione economica e degli scambi tra i monasteri italiani dal Medioevo al XIX secolo.
Per informazioni: http://www.archiviosanpietroperugia.it
Nadia Togni
nadia.togni@unige.ch
Perugia: Bibbie e manoscritti atlantici in mostra in Umbria
21 settembre 2011ALL’ABBAZIA DI SAN FELICE, PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LA PAROLA FATTA CANTO” DI MONS. GIUSEPPE LIBERTO
17 marzo 2011Sabato 19 marzo alle ore 17.00,
Abbazia di San Felice a Giano dell’Umbria
Prende il via la rassegna di canto corale sacro Giano inCanto II organizzata dal Coro San Michele Arcangelo di Giano dell’Umbria, il Comune di Giano e l’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia. Di grande prestigio questo primo appuntamento che vede la presentazione del volume Parola fatta canto di Mons. Giuseppe Liberto, direttore emerito della Capella Musicale Pontificia Sistina. Dopo la prefazione del sindaco Dott. Paolo Morbidoni, il volume sarà introdotto dalle relazioni del prof. Carmelo Mezzasalma, docente di letteratura poetica e drammatica, di Don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana che ne ha curato la stampa, e dello stesso Liberto. La presentazione sarà moderata dal direttore artistico della rassegna M° Michele Pelliccia ed intervallata da brani d’organo di Giuseppe Liberto eseguiti dal M° Gianluca Libertucci, organista della basilica di San Pietro in Vaticano.
Il testo rappresenta un vero e proprio vademecum per tutti coloro che si interessano di animazione liturgica e direzione di coro. Pierangelo Sequeri riferendosi al testo afferma che “la parola scritta fa vibrare corde di risonanza che accomunano lettori diversi: quello colto e professionale, quello di interesse e di affezione.” La rassegna proseguirà in giugno con due serate presso la Chiesa di San Francesco a Giano dell’Umbria in cui si darà spazio alle esibizioni corali, e con una celebrazione liturgica conclusiva presso l’Abbazia di San Felice presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia S.E. Renato Boccardo.
L’Abbazia di San Pietro in Valle, imponente complesso fra la Cascata delle Marmore e Spoleto
3 febbraio 2011di Francesca Romana Plebani
Esattamente come l’Abbazia di Sant’Eutizio di Preci, le origini dell’Abbazia di San Pietro in Valle affondano le proprie radici nel fenomeno del monachesimo di IV sec. d.C. Attualmente situato nel Parco naturale del fiume Nera, a metà strada tra la Cascata delle Marmore e Spoleto, e immerso in un rigoglioso bosco, il complesso abbaziale deve la sua fondazione ai due eremiti siriaci, Giovanni e Lazzaro, che negli anni centrali del IV sec. d.C. peregrinavano in cerca di un luogo recondito dove dedicarsi alle loro attività di preghiera. Varcato il Monte Solenne e da lì ridiscesi nella valle Suppenga, avrebbero fondato, su un preesistente insediamento pagano, l’eremo che sarebbe poi divenuto l’Abbazia di San Pietro in Valle. Nell’VIII sec. d.C. Faroaldo II, duca di Spoleto, infatti, proprio sui luoghi dove avrebbero vissuto Giovanni e Lazzaro, diede il via ai lavori di edificazione dell’intero complesso monastico. Secondo una leggenda, fu lo stesso San Pietro ad ispirare in sogno il duca di Spoleto, il quale esortato dal santo, fece edificare nel luogo dell’attuale abbazia un monastero benedettino. Pochi anni seguenti, Faroaldo rinunciò al privilegio del titolo e, presi i voti, divenne monaco di San Pietro in Valle. Da allora il cenobio fu strettamente legato alla città di Spoleto, divenendo luogo deputato ad accogliere le spoglie di molti dei duchi della città.
Nell’881 il monastero subì, affrontando la medesima sorte dell’Abbazia di Farfa, il saccheggio dei Saraceni. Fu per volere di Ottone III che risorse solo nel 996. Nel 1234 Gregorio IX assegnò la gerenza del complesso monastico ai Cistercensi, esattamente in linea con quanto stava avvenendo nel Lazio sotto Innocenzo III.
Nel 1484 Papa Innocenzo VIII donò il feudo dell’Abbazia ai Cybo[1].
Dal 1917[2], l’intero complesso risulta proprietà di privati, ed attualmente, ristrutturato, è stato tradotto in struttura ricettiva alberghiera.
La proprietà è comunque un monumento nazionale, meta di molte visite per le sue opere d’arte: la chiesa conserva, ad esempio, il ciclo degli affreschi di scuola romana (1150) antecedenti il Cavallini, e gli affreschi nell’abside del maestro di Eggi del 1445. [1]
La chiesa, corpo separato a se stante rispetto all’abbazia, è ad una sola navata e risale al VII secolo; mentre l’abside venne aggiunta solo del XII secolo. L’intera struttura conserva pregevoli affreschi medievali e rinascimentali[3] di scuola umbra, raffiguranti scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, che si svolgono sulle pareti della stessa, simulando una finta galleria. Di particolare rilievo, sono invece due lastre di epoca longobarda, scolpite a bassorilievo e impiegate come sostegni per l’altare. Quella che costituisce la fronte della sacra mensa reca un’iscrizione in lingua latina, con una curiosa commistione di caratteri maiuscoli e minuscoli: “Ilderico Dagileopa, in onore a san Pietro e per amore di san Leone e san Gregorio, per la salvezza dell’anima (pro remedio animae)”. Ilderico fu duca di Spoleto tra il 739 e il 742. La lastra presenta due bizzarre figure a petto nudo, con braccia piegate a 90° e levate verso l’alto, e corto gonnellino che scopre metà delle cosce. Entrambe sono intercalate da fusti vegetali stilizzati, che le circondano, e i quali culminano con dischi con delle croci inscritte. Una delle due figure brandisce uno sorta di stiletto, interpretato da alcuni come uno scalpello. Ciò avrebbe fatto supporre che la figura in questione fosse la rappresentazione stilizzata di Orso, lo scultore indicato come autore della lastra, la quale, non a caso, reca l’epigrafe Ursus magester fecit (“Il maestro Orso l’ha fatto”).
Più difficile comprendere chi sia l’altra figura: il gonnellino, indumento forse adatto all’attività di scultore, mal si addice alla dignità del duca. Le braccia levate sono state interpretate come atteggiamento rituale. La posa si riscontra anche per la figura del vescovo Liudger di Werden (frazione di Essen), effigiata sul coevo altare in osso, o per quella del vescovo Agilberto, raffigurata sul suo stesso sarcofago (leggermente più antico ai casi precedenti), conservato nella cripta di Jouarre (Francia). Congiunto alla navata della chiesa, il lato settentrionale del chiostro è scandito da tre alti e grandi archi sorretti da pilastri quadrangolari. I rimanenti lati presentano una diversa
situazione: l’ordine inferiore è costituito da portici con poderose volte a crociera sostenute da robuste e basse colonne di pietra locale. Il Campanile è di pianta quadrata leggermente asimmetrica e presenta un parato murario costituito da blocchi irregolari di pietra locale. Le sue pareti permettono di osservare il classico fenomeno del rimpiego di materiali antichi: ad altezze differenti si notano, tra l’altro con intento decorativo, suggestivi frammenti di epoca romana e longobarda.
Bibliografia:
C. Favetti, Ferentillo Segreta: L’Abbazia di San Pietro in Valle Suppegna.
Francesco Dell’Acqua, Ursus «magester»: uno scultore di età longobarda, in Enrico Castelnuovo, Artifex bonus – Il mondo dell’artista medievale, ed. Laterza, Roma-Bari, 2004.
[1] Il papa Innocenzo VIII (Giovan Battista Cybo – ossia Giobatta, ricordato come il pontefice romano che iniziò la caccia spietata alle streghe), come detto, costituì per suo figlio Franceschetto Cybo un principato, nominandolo oltre che duca di Spoleto, anche conte di Ferentillo, e quindi governatore dell’Abbazia. A Franceschetto, che sposò Maddalena de’ Medici, successe il figlio Lorenzo Cybo, il quale sposò Ricciarda Malaspina marchesa di Massa e Carrara. Dal matrimonio nacque Alberico I Cybo, il quale, dopo la morte della madre Ricciarda, assunse anche (sempre per volere della madre) il cognome di Malaspina. Alberico I Cybo Malaspina divenne cosi Marchese di Massa, Signore di Carrara, Conte di Ferentillo governatore di Monteleone di Spoleto, e dunque signore anche della Abbazia di San Pietro in Valle. Il feudo di dominio dei Cybo Malaspina durò fino al 1730 con Alderano Cybo.
[2] L’abbazia comunque ebbe sempre la commenda degli Ancaiani, nobili spoletini, fino alla sua vendita definitiva avvenuta nel 1907.
[3] L’intero ciclo pittorico è stato da pochi anni restaurato.
A SCHEGGIA (PG) RITORNANO I TEMPLARI
7 ottobre 2010A 700 anni dal processo ai Templari del Monte Cucco del 1310, l’abbazia di Sant’Emiliano e il borgo di Pascelupo ospitano una commemorazione storica che prevede un congresso nazionale, una tavola rotonda di proposte tra Umbria e Marche, una rievocazione medievale con Torneo dei Templari ed escursioni.
Saranno tanti i relatori a cedersi il passo sabato 9 ottobre, a partire dalle 9,30, all’abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli. Esperti di storia templare e in seguito figuranti in costume ad animare la giornata, oltre alla tavola rotonda tra Marche e Umbria, tra Perugia e Ancona e i Comuni coinvolti nel progetto, per confrontarsi ancora sul territorio, con idee e proposte degli amministratori. La conclusione dei lavori (durante i quali sarà presentato anche un particolare e tipico “Menù dei Templari”) è prevista nel pomeriggio, con la possibilità di bus navetta per il castello di Pascelupo che, già dal primo pomeriggio, ospita i mercatini per le botteghe del borgo e giochi medievali. A popolare il castello, poi, in serata, corteo storico (accompagnato dai tamburini di Scheggia), sbandieratori (con il gruppo di Gualdo Tadino), figuranti, falconieri e mangiafuoco, spettacolare e competitivo il Torneo medievale dei Templari con le gare degli arcieri storici in notturna nel piazzale della chiesa di San Bernardino.
Domenica 10 ottobre c’è ancora il territorio al centro della prima edizione di “La Montagna Unisce”: si parte presto, con escursioni guidate sui due versanti dell’Appennino umbro-marchigiano e ritrovo nel primissimo pomeriggio a Scheggia, dove, con la presentazione del progetto, sono previsti anche assaggi di prodotti tipici e visita guidata del paese.
Info: Comune di Scheggia e Pascelupo – Tel. 075 9259722
Fax 075 9259724 – info@comunescheggiaepascelupo.it –