di Ciuenlai
La fine del tunnel non si vedeva perché non era una galleria ma un pozzo senza fondo. Vi ricordate quando il Premier diceva che per evitare l’aumento dell’Iva bisognava trovare 4,2 miliardi di (more…)
di Ciuenlai
La fine del tunnel non si vedeva perché non era una galleria ma un pozzo senza fondo. Vi ricordate quando il Premier diceva che per evitare l’aumento dell’Iva bisognava trovare 4,2 miliardi di (more…)
Benzina a 2 EURO, nessuno ne parla anche se il prezzo del greggio a barile continua a scendere. All’arrivo di Monti il carburante costava circa 1,45 EURO al litro, ma in questi mesi è aumentato di quasi il 40%. Aggiungendo al prezzo imponibile che sarebbe di 0,77 €/lt l’IVA al 21%, si arriverebbe ad una cifra finale di 0,931 €/lt. La differenza in più sono accise, oneri aggiuntivi che incidono per oltre il 100%, inserite nel corso dei decenni e mai più levate. Si va dalla guerra in Abissinia all’alluvione di Firenze, dal terremoto in Irpinia alle varie missioni in Libano e Bosnia, dalla conservazione dei beni culturali all’emergenza immigrazione, alle alluvioni in Liguria e Toscana, alla (more…)
Noi non dimentichiamo nessuno! Nessuno di quei martiri degli anni di piombo, ragazzi come noi, colpevoli solo di avere il nostro stesso ideale.. Non dei deliquenti, non dei poco di buono, solo dei ragazzi che facevano volantinaggi, che andavano ad affiggere dei manifesti, esprimevano le loro idee contro il sistema di quegli anni, lo stesso sistema che li ha dimenticati nonostante i protagonisti di oggi, spesso siano quelli che ieri, li fiancheggiavano per strada.. Noi vogliamo solo che il loro ricordo rimanga vivo, e che si cerchi di fare luce e giustizia, sulle storie di tutti questi ragazzi (..oltre trenta.. in tempo di pace!..), per le loro famiglie, che se li sono visti strappare via, e per noi, che se avessimo vissuto in quegli anni, avremmo avuto molto probabilmente lo stesso destino crudele. La notte dell’11 Gennaio, è stata per noi di Gioventù Italiana Umbria, una notte senza tregua.. Abbiamo ricordato Stefano Cecchetti ed Alessandro Donatone, che da 33 anni, aspettano giustizia, e successivamente abbiamo agito sul territorio con un’iniziativa atta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul perchè delle accise sulla benzina. Un piede nel passato.. Uno nel presente! Il prezzo del carburante sfonda ormai ogni record in Italia: giorno dopo giorno, aumento su aumento, fare un pieno sta diventando ormai un lusso per pochi. Ma nel resto d’Europa, e non solo, non è affatto così: in paesi come Francia, Spagna, Germania, la tassazione sulla benzina è di molto inferiore alla nostra. Forse perché loro non sono ancora costretti a pagare piccole ma significative percentuali su eventi di decine di anni fa, come la guerra in Abissinia del ’35 o l’alluvione di Firenze del ’66, come il disastro del Vajont del ’63 o la missione militare in Libano dell’83, o ancora di tutte le catastrofi naturali che si sono abbattute sulla Nostra Nazione negli ultimi anni. A queste assurde tasse imposte ai cittadini italiani, vanno poi ad aggiungersi in modo impietoso gli effetti dell’ultima manovra economica e alcune tasse aggiuntive regionali: ormai un litro di benzina sfiora i 2 Euro! Di fronte a una situazione che vede il consumatore italiano come unico contribuente nei confronti di un sistema marcio, che impone tasse fuori misura se non addirittura ai limiti della comicità, Gioventù Italiana Umbria, ha promosso in collaborazione con le comunità militanti di numerose regioni italiane un’iniziativa simbolica, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e i nostri governanti: in ogni distributore, il cartello che espone il prezzo dei carburanti è stato coperto con volantini recanti l’elenco completo delle tasse più assurde che tutti siamo costretti a pagare sulla benzina. Tasse inutili e dalle dubbie finalità, che finiscono però col gravare pesantemente sul prezzo finale di verde, diesel e gasolio. Le stangate del governo Monti rappresentano poi un’azione criminale nei confronti delle tasche degli italiani: piuttosto che continuare a tassarci, Monti pensi a sfoltire i vergognosi e iniqui privilegi della classe politica più pagata al mondo!
LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA
Accisa. Suona talmente bene da sembrare l’ottavo peccato capitale. Strettamente legato ad un altro per giunta: la gola. Ovvero l’ingordigia di uno stato che in maniera sempre più virulenta entra nelle nostre vite per poterci sottrarre dosi massicce di denaro e d’indipendenza. Ma torniamo al termine d’inizio pensiero. I carburanti nel territorio italico son sempre ben farciti di gabelle astruse. Perché astruse? Voi come definireste delle tasse introdotte per ripagare i danni causati da guerre risorgimentali? Non solo. Non contenti d’aver sistemato i debiti lasciati da Cavour e compagni, i governi succedutisi negli anni si sono sbizzarriti sulle causali da applicare ai balzelli sui carburanti. Il tutto per giustificare (?) il salasso agli automobilisti. Bisogna dire che negli ultimi mesi inoltre si è arrivati al culmine del ridicolo. Prima son stati spuntati quei centesimi per poter finanziare la cultura, cioè registi, cineasti e pseudo intellettuali che altrimenti farebbero giustamente la fame. Poi altro aumento dovuto alla situazione di elevato rischio in cui versa il Bel Paese (sono anni che la nostra situazione è ad elevato rischio..). Infine, squilli di tromba, come se al governo centrale non avessero già fatto pochi danni, ci si mette anche la regione Umbria che, con una decisione improcrastinabile, decide un ulteriore incremento di 4 centesimi per poter finanziare gli interventi edilizi del post terremoto a Marsciano. Ora, dopo aver praticato almeno un quarto d’ora di yoga, giusto per far sbollire un poco la rabbia, non posso che ricordare come ormai son passati due anni da quell’evento sismico, durante i quali vorrei sapere cosa sia stato fatto. Secondo, questa decisione presa a Palazzo Cesaroni vien dopo la figuraccia della ricostruzione in Val Topina, dove a distanza di dodici anni dal terremoto (dodici), case nuove di zecca non possono ospitare nessuno a causa della loro inagibilità. Si avete capito bene. Miliardi spesi per la realizzazione di abitazioni inutili e inagibili, cioè pericolose. Ma finora non ho sentito nessuno chiedere scusa. Anzi, lor signori della regione hanno pensato bene di aumentare un po’ di pressione fiscale sulla benzina. Così, tanto per gradire. Bé, non vorrei che di questo passo sarò costretto ad utilizzare la tela della mia capote a mo’ di vela, giusto per provare a sfruttare l’energia eolica…”
Luca Proietti Scorsoni – Giovane Italia Terni
“Riteniamo di fondamentale importanza l’impegno preso dalla Regione Umbria con la scelta di applicare l’accisa sui carburanti per finanziare la ricostruzione pesante a seguito del terremoto che, due anni fa, ha colpito il territorio di Marsciano e zone limitrofe. Una soluzione, quella dell’accisa, non piacevole ma obbligata, dettata dal Decreto Milleproroghe. L’Amministrazione di Marsciano ha sostenuto fino in fondo lo sforzo della Regione Umbria per evitare di ricorrere a tale strumento di finanziamento. Uno sforzo, tuttavia, reso vano dalle scelte del precedente Governo. Così facendo l’Umbria si allinea alle decisioni prese da regioni come la Liguria e la Toscana in occasione delle recenti calamità alluvionali.
Confidiamo nel fatto che questa scelta sia sostenuta da tutto il Consiglio Regionale perché si tratta dell’unica via in grado di dare prospettive alla ricostruzione pesante del territorio e quindi di dare una speranza di rientro in tempi certi ai tanti cittadini ancora fuori dalle proprie abitazioni.
Confidiamo quindi che l’Umbria e tutte le sue forze sociali ed economiche sapranno sostenere questa scelta con spirito di solidarietà verso una comunità e un territorio feriti tanto dal terremoto, quanto da lunghi mesi di stallo passati in una trattativa con il precedente Governo che non ha inteso accettare le modalità di cofinanziamento della ricostruzione pesante proposte dalla Regione Umbria e che non prevedevano né accise né aumenti di tassazione. La speranza è che la via che si imbocca oggi possa rapidamente portare ad aprire col nuovo Governo un confronto rapido più utile e costruttivo.”
“La giunta regionale dell’Umbria applichi il decreto mille proroghe per reperire risorse da destinare alle zone terremotate del marscianese sulla scia di quanto fatto dalle regioni dell’Emilia Romagna, delle Marche e , da ultimo, la Liguria, per i tragici eventi causati dall’alluvione di poche settimane fa.”
E’ quanto afferma il consigliere comunale Cristiano Costantini che esorta “ la giunta regionale dell’Umbria a varare una legge per sbloccare l’aumento dell’accisa di 5 centesimi al litro sulle benzine a partire dal primo gennaio 2012, per poter accedere in seguito anche ai fondi della protezione Civile.” Pur in un quadro politico nazionale profondamente mutato rispetto alla coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2008, l’impegno di tutti quanti deve essere sempre continuo – conclude il consigliere – a risolvere i problemi legati al disagio che una vasta area ha subito a causa del sisma di due anni fa.”
Mentre la discussione sulla riforma fiscale contrappone artificiosamente l’obbiettivo del deficit zero per il bilancio dello Stato e della riduzione delle tasse per le famiglie e le imprese, la realtà quotidiana porta alla sistematica distruzione della natura stessa del Pdl e del centrodestra che – non dovremmo mai dimenticarlo – sono nati insieme e su una nascente rivolta fiscale contro la voracità del sistema politico e della sua logica redistributiva fondata su sprechi, privilegi, assistenzialismo.
di Giorgio Stracquadanio
Così, mentre si discute se occorre più coraggio o più prudenza, si perde la cognizione della realtà, mentre la realtà procede implacabilmente a smentire programmi e impegni assunti con gli elettori.
Basta leggere l’editoriale dell’ultimo numero di Quattroruote (illustrato con la stessa vignetta che riportiamo a fianco), la più autorevole e diffusa rivista del settore automobilistico, un settore che rappresenta una quota significativa del Pil italiano e che tocca la generalità delle famiglie e delle imprese. “È proprio vero che non c’è mai limite al peggio. La riprova l’abbiamo ogni giorno che passa con la nostra beneamata automobile che deve farsi carico di ogni problema. Non basta il caro-benzina, che è un flagello indecoroso; non basta nemmeno che il Governo vada avanti senza che nessuno si ricordi delle promesse pre-elettorali riguardo l’abolizione del bollo. L’ultima mazzata, ma presto sarà la penultima perché ogni giorno se ne inventano una, riguarda la trasformazione della famigerata Ipt da tassa fissa a tassa progressiva in rapporto alla potenza delle auto. Idea in assoluto non sbagliata, ma pericolosissima, perché si rifà a quanto già avviene con l’usato, quindi con un possibile aggravio dei costi soprattutto per le vetture dei segmenti medi e medio-piccoli, in caso di acquisto di una vettura nuova. La mossa rientra nel decreto sul federalismo regionale, che va a caccia di molti milioni di euro (non meno di 100, ma il sogno degli enti locali è 300) a sussidio delle malconce quanto inutili Province. Se non s’interverrà in tempo, e i margini sono strettissimi, ci sarà un aggravio vergognoso per le tasche dei malcapitati automobilisti, sempre loro, cui si chiedono puntualmente sacrifici a favore della comunità.
Credere che sia indolore sommare al prezzo d’acquisto di un’auto di media cilindrata dai 200 ai 500 euro (questo è il rischio), oltretutto per tasse aggiuntive, è miopia assoluta. A maggior ragione se si tiene conto che si è in presenza di un mercato che langue e che quest’anno toccherà minimi assoluti di vendite tra privati (si prevedono non più di 1 milione e 300 mila auto, flotte e noleggi esclusi, roba da primi anni 70).
Un piano folle da governanti in piena paranoia, incapaci di valutare fino in fondo il peso delle loro azioni e senza la minima idea dei danni che causeranno a tutto il sistema auto. Quel sistema, peraltro, che adesso cercherà di mediare trattando con il legislatore per impedire lo scempio, anche se questo non tranquillizza troppo.
Sono anni che Anfia, Unrae e associazioni di concessionari prima gridano al lupo al lupo e poi provano a collaborare, senza però ottenere mai nulla, puntualmente calpestate dal governante di turno, non importa di che colore politico esso sia. Un vero peccato, perché l’Italia resta un mercato depresso inserito in un contesto altrimenti felicissimo.
Perché se da noi si piange, nel resto del mondo c’è invece da sorridere: infatti, tutte le previsioni riferiscono di un decennio di sogno alle porte (2011-2020), in cui si venderanno più automobili che in tutti i precedenti 50 anni. Nonostante noi”.
Il decreto attuativo del federalismo fiscale regionale è ancora in gestazione e dovrà essere poi approvato dal Parlamento. Ma effetti perversi li ha già prodotti, visto che questo editoriale è diffusissimo in rete e potete immaginare con che commenti favorevoli sul governo, sul federalismo e sul fisco.
Ma non basta tutto questo per comprendere il disastro politico in cui la distanza dalla realtà provoca. Perché sullo stesso mensile si ricorda che il 6 aprile scorso il governo ha aumentato di 0,73 centesimi l’accisa su benzina e gasolio e il prossimo 1° luglio entrerà in vigore un ulteriore aumento di accisa pari a 0,92 centesimi.
E tutto per finanziare il Fondo unico per lo spettacolo, sul quale abbiamo fatto cadere il ministro della Cultura per averlo tagliato (come andava fatto mettendo fine per sempre a una delle più autentici sprechi del bilancio pubblico) e abbiamo poi ceduto due volte.
La prima ripristinandolo con una imposta straordinaria di un euro sul biglietto del cinema, che almeno rispondeva alla logica secondo la quale “lo spettacolo finanzia lo spettacolo”, e la seconda cedendo anche su questo per colpire indiscriminatamente la benzina.
È colpa di Giulio Tremonti tutto questo? No, è colpa di tutti noi. È colpa di chi non ha voluto il coraggio di almeno discutere di abolizione delle province e oggi chiede coraggio agli altri; è colpa di chi ha detto che l’aumento delle accise sulla benzina sarebbe stato «un piccolo sacrificio che gli italiani saranno lieti di fare» quando è evidente che la verità è l’esatto contrario; è colpa di chi – presidente di centrodestra della provincia della più importante regione d’Italia – ha auspicato, a novembre dello scorso anno, «che l’avvento del federalismo fiscale coincida con il riconoscimento alle Province del gettito derivante dal bollo», senza nemmeno chiedersi “auspicabile da chi?”, visto che chi lo ha votato aveva votato anche perché era stata ipotizzata – tra gli impegni elettorali del 2008 – l’abolizione del bollo auto e magari anche dell’auto come bene mobile registrato. Infine è colpa di chi, in Parlamento e nel Pdl, non ha saputo alzare la voce quando era necessario per far aprire gli occhi a tutti che questi fatti, che sembrano piccoli, danno invece l’idea di una mutazione genetica del centrodestra e della sua trasformazione in una riedizione di quella partitocrazia vorace contro la quale Bossi e la Lega Nord, Berlusconi e Forza Italia sono nate.