di Geraldina Rindinella

Geraldina Rindinella e Paolo Bonolis
La partecipazione ad “Avanti un altro” è stata un’esperienza talmente emozionante che mi trovo qui a raccontarla. E’ iniziato tutto un mese fa quando ho saputo che, di lì a poco, nel preserale di Mediaset sarebbe arrivato un nuovo quiz show a sostituire lo storico “Chi vuol essere milionario”. Mi sono iscritta per accedere alle selezioni, senza sapere di cosa si trattasse, conoscendo solo il nome del programma e del conduttore. Poi, agli inizi di settembre, è partito su Canale 5 il programma di Paolo Bonolis, con la partecipazione dell’ormai onnipresente maestro Luca Laurenti, e mi sono subito resa conto che non si trattava del solito “giochino” televisivo. Ma facciamo un breve passo indietro per coloro che sono completamente digiuni sull’argomento con una sintetica spiegazione circa i meccanismi del quiz record di ascolti.
Avanti un Altro
La trasmissione si basa su pochi elementi, semplici e riconoscibili. Una coda di concorrenti, un tornello per accedere al gioco, due sedie e al centro una “conchiglia” ruotante con numerose pergamene (dette anche “pidigozzi”). Al loro interno sono contenuti nel totale 1 milione e 450mila euro. L’obiettivo iniziale è centrare almeno tre risposte su quattro (“una tripletta”) su argomenti di più vasta natura, sempre e solo su due opzioni di risposta. Una volta superato il primo step, i concorrenti dovranno decidere se fermarsi alla cifra guadagnata o continuare a aumentare il proprio montepremi. Se ci si ferma invece, si diventa campioni potenziali. Fino alla fine della trasmissione, solo se nessuno riesce a superare quella cifra “salvata”, il concorrente passa al gioco finale. Al suono di una sirena, scendono in campo (all’improvviso) giochi speciali con ospiti bizzarri, espedienti che sostituiscono la classica domanda e spezzano la monotonia del meccanismo. Nella prima ora di gioco, la velocità la fa da padrona, mentre negli ultimi 20 minuti, a sorpresa, il gioco ritrova un tono lineare e tutto si fa thriller. Nel finale il concorrente è invitato a rispondere erroneamente (sì, avete capito bene, erroneamente) a 21 domande sempre con due opzioni di risposta in 150 secondi, ricominciando da capo ogniqualvolta le risposte si rivelassero “non contrarie” alla verità. La cifra in palio viene aumentata di ben 100mila euro rispetto ai soldi raccolti nella prima fase. Esauriti i secondi, il concorrente potrà vincere una cifra di consolazione chiudendo il filotto di 21 risposte in 100 secondi, con un premio massimo di 100mila euro. Ogni secondo, la cifra scala di mille. È difficile vincere, ma non è impossibile.
Lunedì 12 settembre
Arriva inaspettata la chiamata. Sono convocata per il casting di mercoledì a Macerata alle ore 15,30. Il provino si svolge presso la sala riunioni di un hotel e ad attendermi trovo Daniele, un signore dall’aria simpatica e strampalata: munito di una piccola telecamera, mi fa rimanere in piedi al centro del salone e chiede di parlare brevemente della mia vita. Poi, passa subito alle domande di cultura generale e, infine, simula il temibile gioco in cui si deve rispondere in maniera errata per poter vincere il super premio. Anche se tutto fila liscio come l’olio, Daniele non mi comunica subito l’esito della selezione e mi rimanda alla classica frase che conosciamo tutti, della serie “le faremo sapere”.
Martedì 20 settembre
Intorno a mezzogiorno, a distanza di una settimana, compare nuovamente sul display del cellulare un numero a me familiare. Ci siamo: l’indomani devo recarmi presso la sede Mediaset di Roma per la partecipazione ad “Avanti un altro”. L’emozione è altissima e vado in confusione anche per la scelta del vestito da indossare.
Mercoledì 21 settembre
ore 12. Giunta nella capitale con il mio accompagnatore, dopo alcuni minuti di attesa fuori dagli studi televisivi, eccomi varcare i cancelli. E’ qui che ho detto a me stessa: “Devi mettercela tutta perchè ha inizio l’incredibile avventura!”.
Sono state molte le ore passate ad attendere che uomini e donne di tutte le età, convocati per la registrazione di un paio di puntate nella stessa giornata (andate in onda il 26 e 27 settembre), passassero sotto le mani degli addetti al trucco e parrucco. Poi, finalmente, alle 17 ha avuto inizio lo spettacolo: da una parte, un vero e proprio cabaret della inscindibile coppia Bonolis-Laurenti a cui fanno ogni volta da cornice i folkloristici “personaggi dell’altro mondo”. Dall’altra, i concorrenti che uno dopo l’altro, sono stati mietuti su domande di vario genere, fino ad arrivare all’ottava vittima, ovvero me medesima. Mancava solo una manciata di minuti allo scadere del tempo, con un potenziale finalista già proclamato (105mila euro accumulati), quando sono stata chiamata per sedermi sulla poltrona davanti al conduttore Bonolis. Nonostante abbia cercato di mantenere il self control, l’emozione e il timore per il pochissimo tempo a disposizione (solo un paio di minuti) si sono fatti sentire. Dopo una prima trance di domande su Las Vegas andata bene, grazie anche all’entrata in scena del “bonus” che mi ha permesso di pescare una secondo pidigozzo da 75mila euro, ecco arrivare la sfortuna: l’argomento su “signori e signorie”, ovvero i casati e i relativi stemmi. Come avrete capito, non sono ferrata sull’araldica e ciò non mi ha consentito di proseguire. Chissà, magari sarei potuta arrivare al temutissimo gioco finale, sta di fatto che l’orgoglio e la testardaggine mi porteranno a riprovarci il prossimo anno.