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Amministrative, analisi a caldo di Franco Tomassoni

1 giugno 2011

E’ sempre difficile non lasciarsi trasportare dall’entusiasmo del momento, dall’euforia  che inebria la mente. Grosso, grossissimo respiro per riempire i polmoni di un’aria che, se non proprio cambiata, di certo è meno stantìa. L’Italia ha dato un voto politico, come aveva intelligentemente pronosticato il Presidente del Consiglio. Gli si è rivoltato contro. Per una volta, gli artifizi da imbonitore coi quali ha contagiato tutti i suoi discepoli non sono serviti, sono caduti nel vuoto, anzi, lo hanno danneggiato.. Per la prima volta ha perduto davvero, è stata, senza timore di smentite, la sconfitta più schiacciante dalla sua entrata in politica. Un vortice, tutto in un momento, tutto in una volta.

No. Non è stato in una volta, non è stato improvviso, o improvvisato. C’è stata coesione, passione, voglia, e si sono fatti passi avanti insieme, con grande solidarietà tra tutte le forze (un tempo) di opposizione. Siamo passati, siamo piaciuti, ci hanno scelto. PD, SEL, Italia dei Valori, hanno sbaragliato, facendo si che la gente mettesse in atto, laddove non si sia riusciti, colpevolmente, a fare sintesi, un’unione di forze assolutamente inattaccabile. Gente che per mesi ha sputato sangue, credendoci, credendoci, credendoci. Milano, con le sue primarie clamorose, Napoli con un De Magistris che ha doppiato Lettieri. Hanno vinto i veri valori moderati, quelli della gente che vuole una società pacifica, senza lacerazioni che non possano essere affrontate. Ha vinto la gente che prima si parla, poi tira le somme, non il preconcetto. Ha vinto chi vuole diritti, ma anche (scusate) doveri chiari e condivisi, hanno vinto le donne vere, hanno vinto gli omosessuali, hanno vinto i poveri di qualsiasi etnia, religione, razza, hanno vinto i tutori della legge, hanno vinto i giovani precari, ha vinto la scuola pubblica e non, perchè non ci sono scuole diverse, ma la scuola è una. Hanno vinto le istituzioni, ha vinto l’Inno Italiano, ha vinto Napolitano con tutti noi, ha vinto un futuro che non sia per forza sacrificato sull’altare dell’oggi e del subito, ha vinto chi voleva essere fiero di sè stesso come Italiano. Perde la finta moderazione, quella violenta e massificante di Berlusconi. L’Italia capisce una volta per tutte che l’abito non fa il monaco. Perde l’estremismo della Lega, perde perchè allergico alla serenità ed alle istituzioni, dalle quali succhia da ormai troppo senza fare ciò che ha sempre sbandierato. Ma, passata la serata di festa, passata la sbornia, viene il tempo di pagare un risultato dove l’impegno elettorale è stato solo una caparra: dobbiamo lavorare, insieme, uniti, e sottolineare ciò che di buono si è fatto fino ad ora. Il difficile viene adesso. Basta alla guerra dei meriti, prima che cominci, basta alle gelosie, basta alle critiche faziose ed interessate (a cosa si sa). Si alla lotta, da oggi più dura, perchè da oggi si è in prima linea. Rimbocchiamoci le maniche.

IL DONO

29 novembre 2009

akasha

E’ possibile costruire una nuova identità mondiale attraverso il pensiero…

un dono per chi vive realtà estreme di dolore e di paura.

Sedotti da un epoca che non ha mantenuto le sue promesse e che ci ha inaspettatamente rivelato il volto più primitivo e bestiale dell’uomo, l’umanità è  chiamata ad affrontare l’ennesimo passaggio iniziatico della sua storia… come reagire?

di Maria Giovanna Amu

Ripercorrendo l’assioma” l’energia segue il pensiero” è possibile utilizzare una grande sacca immaginaria ma sostanzialmente reale in cui far confluire la forza di una nuova etica mondiale e attraverso questa comunicare energia e speranza a chi vive ogni giorno una follia sanguinaria, la perdita di sé e della misura umana.

Esiste un grande serbatoio della coscienza umana: l’Akasha dove sono riportati gli Annali del Tempo. Nella cultura esoterica rappresenta l’Enciclopedia Cosmica in cui è impressa la storia dell’umanità. Essa viene individuata da Jung come” inconscio collettivo”. Da esso attingiamo le nostre radici genetiche e spirituali poichè vi è scritta la storia di ognuno di noi: chi eravamo, chi siamo, chi saremo. E’ forse da questo punto che l’umanità ferita potrà rincominciare a tracciare una nuova identità, come è già stato altre volte in passato.

La nostra si è rivelata un epoca di decadenza in cui i vecchi valori crollano e si sgretolano davanti ad avvenimenti che mettono in discussione il significato della parola progresso e futuro. Verrebbe a questo proposito da domandarsi:… quali saranno le possibili  conseguenze psicologiche sulle  persone che vivono il dramma del terrorismo, gli orrori della guerra, le mutilazioni,le decapitazioni, le violenze di massa? Individui persi in un oblio di dolore.

Si può ancora parlare di depressione? O di stress ?..i bambini nella guerra …il ruggito della violenza… il muto urlo d’orrore di un umanità atterrita…  un cemento sociale chiamato paura che dilaga anche nel nostro mondo. Migliaia di esseri umani..  come riusciranno domani a integrarsi, con quali risorse?.. E come aiutarli…? Analisi, psicoanalisi…un orpello in un contesto dove la scommessa è riuscire ad essere vivi. Essa rappresenta il gingillo d’oro che nessuno può più esibire davanti a realtà che scandiscono il ritmo dell’angoscia collettiva: lo sgomento di gruppo… la paura di gruppo.  Immagini e notizie riflettono orrore… il dolore che diventa il nostro dolore vissuto da anime che diventano le nostre anime. Quale rifugio cercare ora che il futuro non sembra più la terra promessa ma un pianeta mostruoso e sconosciuto.

“Il pensiero segue l’energia”, ciò che riusciremo a produrre con le nostre menti rappresenterà il nostro futuro e lo strumento con il quale recuperare chi si è smarrito nel caos di un era decadente per aiutarlo a ritrovare una luce dentro di sé, grazie alle migliaia di luci che possiamo accendere con l’energia dei nostri pensieri. Illuminare le menti che hanno subito il corto circuito del dolore e sono rimaste al buio è quindi possibile…Come? Lavorando su di noi, in questo modo lavoreremo per gli altri e con gli altri. Attivando intenzioni costruttive che abbiano valori profondi, è così che  ogni pensiero concreto potrà raggiungere chi si sta perdendo.  Migliaia di esseri umani in silenzio già operano perché questo avvenga, applicando nel proprio microcosmo personale un etica potente e valida. L’intento collettivo e lo sforzo di gruppo da parte degli uomini di buona volontà produrrà risultati a beneficio di tutti. Da questo sforzo si potrebbero finalmente applicare norme e regole che, a prescindere da culti o ideologie, siano costruttive: secondo la legge dei” giusti rapporti umani” si potrebbe finalmente riuscire a sviluppare una politica che sia al servizio del bene comune, un progetto economico che si evolva nell’interesse di tutti, è così che dal potere d’acquisto di tanti e non di pochi  nascerebbe un benessere più diffuso. Basterebbe un granello da parte di ciascuno di noi per costruire un Governo Mondiale che liberi dal bisogno e dalla paura. Pensare e vivere un etica che sia l’espressione dei più alti principi e valori e che conduca all’Amore è sinonimo di guarigione sociale. Sarebbe un modo per contagiarci a vicenda con un nuovo germe: quello della fiducia. Facciamo in modo che  il Natale, simbolo del ” percorso di vetta dell’iniziato” che ritroviamo nel segno del Capricorno, porti a quella parte di umanità che soffre un dono: l’energia del nostro pensiero. L’inconscio infatti gitano e vagabondo, sa dove andare a cercare ciò che gli occorre e lo utilizzerà in situazioni estreme per aiutare esseri umani disperati a sopravvivere, infondendo loro fiducia ed energia. Essi non ne saranno consapevoli coscientemente ma si scopriranno più forti. Cerchiamo di scrivere una ennesima pagina della grande Enciclopedia Cosmica da cui potrebbe scaturire una rigenerazione adeguata a una nuova umanità, che potrebbe trovare la sua rinascita proprio attraverso l’energia del” pensiero intelligente”.