Percorsi tematici su Amore e Seduzione
A cura di Elena Roscini
Sabato 13 e Domenica 14 febbraio ore 16
Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria
Perugia p. Giordano Bruno 10
Percorsi tematici su Amore e Seduzione
A cura di Elena Roscini
Sabato 13 e Domenica 14 febbraio ore 16
Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria
Perugia p. Giordano Bruno 10
Il sottoscritto consigliere Pier Paolo Palozzi trasmette in allegato le foto di un banco frigorifero per alimenti abbandonato da mesi in zona archeologica, probabilmente in occasione degli eventi che il Comune e la PRO LOCO di Otricoli hanno organizzato nel Parco Archeologico di Ocriculum.
Gli amministratori otricolani dicono bene del valore del nostro patrimonio (more…)
sabato e domenica 3 e 4 agosto 2013
Le tombe affrescate di Tarquinia e i resti archeologici adagiati sul mare del porto dell’etrusca Cerveteri
Una passeggiata guidata nella storia antica in visita a Cerveteri e Tarquinia, dichiarate Patrimonio (more…)
di Benedetta Tintillini
Cosa c’è di meglio che impiegare il proprio tempo in attività che uniscano svago e cultura, in un’atmosfera amichevole ed informale. Chi vorrà partecipare alla prossima attività dell’ Associazione Matavitatau, in programma il 3 e 4 Agosto prossimi, aperta a Soci e non, godrà (more…)
Riceviamo e pubblichiamo
CASAPOUND E I CROLLI IMMAGINARI
Avevo dieci anni i primi giorni di ottobre del 1985, ho un ricordo vago di allora. Non erano vaghe, invece, le parole di Antonio Cederna (intellettuale e archeologo) quando a pagina cinque nella sezione Cronaca de La Repubblica (more…)
Continua, presso l’Antiquarium Casale San Fulgenzio, nel Parco Archeologico di Ocriculum ad Otricoli (TR), la mostra “Cose mai viste. Lo splendore di Ocriculum esce dai magazzini”. La mostra intende illustrare vari aspetti della vita della città romana: artistici, religiosi, economici e sociali. Saranno esposti a tale scopo reperti archeologici provenienti da vecchi scavi effettuati intorno agli anni 1960-80, in varie zone della città: Teatro, Monumenti Funerari, strada basolata. I materiali sono di alto pregio e ottima fattura e sono rappresentati da intonaci parietali dipinti, vasi in sigillata italica, iscrizioni, decorazioni architettoniche, basi, cornici, frammenti di statuaria e laterizi con bolli attestanti le produzioni di figline imperiali. La mostra, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, in collaborazione con Kairos e Comune di Otricoli, e curata da Luana Cenciaioli con la collaborazione di Carmine Mocerino, sarà visitabile fino al 31 dicembre. Per informazioni: 329 9482481 / 329 1368212
9 – 17 aprile 2011
Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone – Ponte San Giovanni, Perugia
Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria – Perugia
Un laboratorio di simulazione di scavo, una postazione di visita tattile con reperti originali e percorsi di visita per non vedenti e ipovedenti. Dal 9 al 17 aprile tante proposte per entrare in contatto diretto con la storia antica di Perugia
I tesori archeologici di Perugia, con il loro fascino e mistero, diventano protagonisti in occasione della settimana della cultura (9-17 aprile 2011). Si intitola “Archeologia… a portata di mano” l’interessante iniziativa proposta dall’Ipogeo dei Volumni di Ponte San Giovanni e dal Museo archeologico di Perugia, a cura della società Sistema Museo e della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria. Cinque le giornate con diversi appuntamenti in programma per toccare i tesori archeologici di Perugia: il 9 e 17 aprile dalle 15 alle 18 sarà attivo per tutte le famiglie “Ipolab”, il laboratorio gratuito di simulazione di scavo presso l’Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone. Si consiglia la prenotazione. il 10 e 16 aprile dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 19 al Museo Archeologico Nazionale di Perugia sarà possibile prendere parte all’attività gratuita “Touch point – postazione di visita tattile con reperti originali”. il 12 aprile alle ore 11 saranno presentati i nuovi percorsi di visita per non vedenti e ipovedenti presso l’Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone, realizzati in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e con il patrocinio della provincia di Perugia. Per l’occasione verrà effettuata una visita guidata tattile gratuita sia all’Ipogeo dei Volumni che alla necropoli del Palazzone, con la possibilità di toccare reperti etrusco-romani originali. Parteciperanno all’incontro: Donatella Porzi assessore
alle attività culturali e sociali Provincia di Perugia, Luana Cenciaioli direttrice Area Archeologica Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone e Raniero Pericolini vice presidente Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione provincia Perugia. Sarà presentato anche il nuovo servizio di audioguide progettate per l’Ipogeo. Felice era già stata la sperimentazione di questo percorso tattile in occasione della giornata nazionale del disabile e della giornata nazionale del Braille. La visita nasce dall’esigenza di rendere fruibile, quanto più possibile, il ricco patrimonio archeologico della città a favore di utenze caratterizzate da una diversa abilità. Permette a persone non vedenti e ipovedenti di entrare in contatto diretto con le testimonianze preziose e suggestive lasciate dall’antico popolo degli Etruschi, quali vasellame, frammenti architettonici e materiali eccezionali (marmo, vetro, metallo).
Per informazioni e prenotazioni – Infoline Sistema Museo
tel 199.121.123* (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.00)
http://www.sistemamuseo.it – http://www.archeopg.arti.beniculturali.it
*costo della chiamata variabile secondo l’operatore
Orario: 10,00 – 18,00
Orvieto, Museo “Claudio Faina” (piazza del Duomo, 19) e Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto (Piazza Febei, 3).
Una grande mostra sull’Egitto sarà allestita dal 12 marzo al 2 ottobre a Orvieto. La organizzano e propongono congiuntamente la Fondazione per il Museo “Claudio Faina” e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto nelle loro due sedi, una affacciata e l’altra in prossimità della piazza che accoglie il celebre Duomo della città umbra.Va subito chiarito che non si tratta di una ulteriore tappa di una “mostra di giro”. Questa, coordinata da Giuseppe M. Della Fina, direttore scientifico della Fondazione per il Museo “C.Faina”, e curata dalle egittologhe Elvira D’Amicone della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo di Antichità Egizie di Torino e da Massimiliana Pozzi (Società Cooperativa Archeologica), è una mostra originale, studiata appositamente per Orvieto. Riunirà circa 250 reperti – molti davvero di grande importanza – concessi da una quindicina di musei e istituzioni culturali italiane.
di Marina Antinori
È comune opinione ritenere che Terni non abbia antichità da offrire all’occasionale visitatore, poiché la città ha subìto troppi danni a causa dei bombardamenti, o per via delle modifiche alle infrastrutture e agli edifici dovute ad una modernizzazione necessaria. Tuttavia è evidente all’attento osservatore l’esistenza di tracce sparse appartenenti all’epoca protostorica ( basti ricordare gli importanti ritrovamenti presso le necropoli delle Acciaierie e di quella dell’ex-Alterocca conservati al recente Museo Archeologico cittadino ) e a quella romana.
Desta meraviglia il fatto che molti siti non siano né conosciuti dalla popolazione locale, né adeguatamente segnalati. In particolar modo dà seguito a grosse perplessità lo scoprire che al di sotto della piazza san Giovanni Decollato, dietro all’ex Palazzo delle Poste ( in pieno centro cittadino ), c’è quel che rimane dell’abside di una basilica di epoca romana appartenente al Foro. Infatti, i resti presenti non sono in nessuno modo visitabili, né accessibili. Si trovano al secondo piano interrato del parcheggio sotterraneo, che all’epoca della scoperta nel 2000 il Ministero acquistò ( in vista di futuri progetti di valorizzazione e organizzazione di visite guidate? ). Non solo il ritrovamento non è reso palese in nessuna maniera, nemmeno da una indicazione mediante un cartello, ma scendere la rampa di scale che conduce al sotto è addirittura sconsigliabile poiché l’ambiente è privo di illuminazione, sporco, maleodorante a causa di escrementi e rifugio notturno di senzatetto. Le porte che darebbero sui resti dell’edificio antico sono fortunatamente chiuse a chiave, tuttavia l’ascensore presente non è mai stato funzionante ( di fronte sono stati depositati dei cassonetti dell’immondizia ).
Facciamo un passo indietro dando uno sguardo alla ricostruzione storico-archeologica per comprendere meglio l’importanza del ritrovamento e la conseguente necessità di toglierlo dallo stato di oblio e degrado. La chiesa S. Giovanni Decollato fu demolita nel 1920 e al suo posto fu eretto il vecchio “Palazzo delle Poste”, era di proprietà della Confraternita della Misericordia, una congregazione religiosa che aveva come scopo primario quello di salvare in extremis i condannati alla decapitazione, di accompagnarli sul luogo del supplizio e infine al cimitero. Talvolta i prigionieri potevano sfuggire alla giustizia ricoverandosi presso la stessa confraternita. Infatti nei muri laterali della chiesa erano stati ricavati dei piccoli ambienti sotterranei, i quali erano adibiti a ricovero dei condannati. Per quanto riguarda il periodo romano sappiamo che c’era un’iscrizione (CIL XI, 4280) inserita nel pinnacolo risalente al I sec d.C. e che, durante i lavori per la costruzione delle Poste, furono trovati dei cunicoli sotto le fondazioni della chiesa, probabilmente pertinenti ad un calidario. Durante gli scavi condotti nel 2000 per la realizzazione di autorimesse interrate nella piazza è stata portata alla luce alla profondità di circa 6 m circa dal piano stradale, una struttura che presenta come paramento esterno dei grossi conci di pietra sponga disposti a semicerchio e come un nucleo un conglomerato[1] che costituisce la preparazione di un pavimento in cocciopesto[2], quasi completamente perduto. I conci si presentano sotto forma di parallellelepipedi troncopiramidali disposti radialmente in un unico filare. L’abside con probabilità apparteneva ad una basilica che si affacciava sul foro di epoca romana della città; considerando anche per l’imponenza dell’edificio databile alla fine del I sec. a. C. Nell’area delimitata dal taglio di fondazione è stato individuato un interro che ha obliterato al struttura romana. In uno scarico di materiali ad est dello scavo sono venuti alla luce: frammenti di terra sigillata italica, di ceramica a pareti sottili, e puntali di anfore, comprende anche un’antefissa e un bollo laterizio. Si potrebbe azzardare l’ipotesi che il filare di fondazione fosse munito di un piano interrato destinato ad ambienti secondari e, che quindi la quota del piano terra si trovasse ad una quota compatibile con il livello di calpestio di età romana.
In passato delle associazioni hanno cercato di far presente questa situazione all’Amministrazione Comunale e all’opinione pubblica, ma data la condizione attuale evidentemente senza avere alcun buon esito.
[1] Uno strato di grossi ciottoli fluviali, più un altro conglomerato costituito da ghiaia fluviale fine.
[1] Battuto costituito di malta e laterizi triturati.
BIBLIOGRAFIA:
Angeloni, Storia di Terni. L’articolo di Francesco Giorgi, “lo scavo di Piazza S. Giovanni Decollato” in L. Bonomi Ponzi, C. Angelelli, Terni, Interamna Nahars: nascita e sviluppo di una città alla luce delle più recenti ricerche archeologiche, Rome 2006 , école française de Rome.
Sisani, Umbria, Marche, Bari, Roma 2006, Laterza.
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Commento:
Riportiamo un articolo del gennaio 2008 in cui l’allora consigliere di Circoscrizione Michele Rossi ,oggi coordinatore comunale del PDL, sollevava il problema
Terni è stata tra le prime città in italia a realizzare parcheggi interrati su aree pubbliche liberando molte vie e piazza dalla presenza di automobili. Rientra tra le tante aree di parcheggio create con il meccanismo della Legge Tognoli, anche piazza Piazza S. Giovanni Decollato, dietro all’ex Palazzo delle Poste. In fase di realizzazione di questo parcheggio interrato venne alla luce un importante ritrovamento archeologico che fece parlare la città per mesi. Vennero rinvenuti nel corso degli scavi, una serie di blocchi di pietra arenaria, posti a semicerchio; poi indicati come le fondazioni di un antico tempio romano. Si discusse sulla sistemazione di quel materiale. Fu deciso di lasciare tutto al secondo piano interrato, per cui il Ministero acquistò un piano del parcheggio. Consapevoli dell’importanza del ritrovamento furono annunciate l’organizzazione di visite guidate, la predisposizione di nuovo museo sulla presenza romana nella nostra città e addirittura un ufficio distaccato della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria, ancora oggi presente solo a Perugia e Orvieto.
Cosa si è fatto fino ad oggi a distanza di quasi 10 anni? Nulla di tutto questo e ormai nessuno ricorda quella importante presenza storica allora rinvenuta anzi c’è chi approfittando dell’oscurità usa il posto come bagno pubblico. Al piano strada, macchine parcheggiate dove capita e mucchi di immondizia a ridosso dell’ascensore, mai entrato in funzione. Un trattamento inaccettabile quello riservato alla basilica romana di Piazza San Giovanni Decollato, lasciata in un degrado che sembra ben dimostrare l’ignoranza e insensibilità culturale e storica di chi oggi amministra Terni.
Informo dunque di aver presentato apposita mozione al Consiglio della II Circoscrizione “Interamna” affichè la stessa si faccia promotrice verso l’amministrazione comunale di un serio progetto di qualificazione del reperto archeologico di Piazza San Giovanni Decollato, con la necessaria creazione di un percorso illuminato che consenta l’accesso a studenti e turisti.
Faccio poi appello agli organi di informazione perchè attraverso la loro denuncia sollecitino l’opinione pubblica (la situazione di degrado in cui si trovano i reperti è ben documentabile chiunque può infatti accedere al secondo piano del parcheggio).
Michele Rossi
Goodmorningumbria seguirà questa vicenda e le darà sicuramente il risalto che merita.