Dopo un week-end che ha regalato un teatrino di polemiche interne alla maggioranza in tema di riforme, voglio cogliere il voto unanimemente favorevole sullo scioglimento dell’A.R.U.S.I.A. come un segnale positivo volto a ridare slancio a questo processo. Pur essendo semplicemente un atto preliminare, propedeutico ad ulteriori passaggi, spero segni una virata decisiva verso la completa assunzione di misure di riforma organizzativa e funzionale, divenute ormai cruciali in quanto interpretano un’esigenza fortemente avvertita. Credo infatti che rendere maggiormente efficace ed efficiente il funzionamento delle istituzioni sia la priorità assoluta, in quanto la forzata ottimizzazione delle risorse disponibili obbliga a qualificare al massimo il sistema, se si vuole innalzare il livello qualitativo delle prestazioni. Per questo ritengo completamente fuori luogo le sterili contrapposizioni emerse nei giorni scorsi, soprattutto nell’alveo della maggioranza stessa, in quanto non sono certo dettate dal comune intento di risparmiare a vantaggio della collettività, ma dalla mera difesa di piccoli interessi di parte, spesso sintomo di un clientelismo a vantaggio di pochi. L’attuale contingenza ha fatto emergere la radice di un sistema che ha fagocitato consensi in cambio di prebende e posti di lavoro, senza realmente mettere le ali ad un mercato più libero ed ampio, dove il pubblico ha svolto questa sorta di ruolo di padre-madre dispensatore… Ora che la crisi rende impossibile mantenere in piedi questo meccanismo, la classe dirigente, protagonista di questo modo di agire fino ad oggi, scricchiola ed i singoli esponenti tendono a chiudersi nell’egoistica difesa del proprio fortino. Ritengo però che non vi sia più spazio per feudi o campanili, ora è il momento del coraggio, coraggio che dal primo giorno di legislatura ho invocato da parte della Presidente. È tempo che ai proclami di riforme seguano gli atti che le realizzano, senza se e senza ma. La Regione ha il dovere per prima di perseguire questa strada con decisione. Tutto il sistema regionale, dalle Province ai Comuni, dagli enti intermedi ai sindacati, ha altresì il dovere di collaborare a questo sforzo con spirito di sacrificio, rinunciando alla difesa del proprio. Al Consiglio regionale tutto spetta il compito di non sottrarsi a questo processo. Per l’opposizione in particolare si presenta l’occasione di svolgere senza sconti il ruolo che le è proprio, ovvero di stimolo alla maggioranza perché non si perda ulteriore tempo, accelerando e spesso anticipando i passaggi di rinnovamento, evitando così la mortificante e sterile contrapposizione a prescindere. Lo dobbiamo ai nostri concittadini, che questa crisi la stanno già pagando duramente.
Sandra Monacelli – Presidente gruppo consiliare – “Casini – Unione di Centro”